Il DEF 2019 presentato alle Camere contiene provvedimenti specifici per la scuola; annunciate novità per concorso docenti e Dsga.
La nota di aggiornamento del DEF 2019, il cui testo è stato presentato alle Camere, ci svela molte novità per la scuola. In alcuni casi si tratta di conferme, in altre di veri e propri cambiamenti che dal prossimo anno andranno a modificare il reclutamento docenti introdotto dalla Buona Scuola.
Il Governo Conte, d’altronde, aveva promesso di risolvere alcune delle “storture” della Buona Scuola e a quanto pare così sarà; dopo la cancellazione della chiamata diretta, infatti, l’esecutivo conferma di voler eliminare il FIT - il percorso di formazione iniziale e tirocinio - dal concorso scuola, consentendo l’assunzione immediata a coloro che supereranno la selezione.
Le risorse per rivedere il reclutamento docenti della scuola secondaria sono state stanziate appunto con il DEF per il 2019, quindi nella prossima Legge di Bilancio dobbiamo attenderci novità in tal senso, alle quali si andranno ad aggiungere dei provvedimenti specifici per il sostegno e per l’assunzione di nuovi Direttori dei servizi generali e amministrativi, i cosiddetti DSGA.
Vediamo quindi cosa cambia con l’approvazione del Documento di Economia e Finanza e quali novità ci attendono sul fronte dei concorsi per lavorare nelle scuole.
Nuovo concorso scuola solo nel 2019, ma senza FIT
Alla pagina 111 del testo del DEF 2019 si legge che “per quanto attiene al personale della scuola verranno riviste le modalità di reclutamento dei docenti di tutti gli ordini e i gradi, rendendo più snella e agevole la procedura”.
Nel dettaglio, per alleggerire il reclutamento docenti nella scuola secondaria verrà eliminato il FIT, ossia il tirocinio triennale che tutti i vincitori della selezione avrebbero dovuto sostenere prima di diventare a tutti gli effetti degli insegnanti di ruolo.
Al posto del FIT il Ministero dell’Istruzione - come aveva annunciato pochi giorni fa il Ministro Bussetti - intende assumere i vincitori del concorso immediatamente dopo il termine delle prove orali, facendo loro sostenere un corso di formazione all’insegnamento una volta preso servizio.
Il corso di formazione, quindi, non sarebbe più antecedente all’immissione in ruolo, bensì successivo. In questo modo i vincitori del concorso potranno essere assunti già da settembre 2019 in base al numero di posti vacanti e disponibili, con il vantaggio inoltre di percepire fin da subito uno stipendio come insegnante.
Il testo del DEF quindi conferma che il primo concorso scuola con le nuove regole (che ricordiamo sarà aperto ai laureati in possesso dei 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche) sarà bandito nel corso di questo anno scolastico, probabilmente già nei primi mesi del 2019 così da consentire il completamento della selezione in tempo utile per utilizzare le relative graduatorie di merito per le immissioni in ruolo nell’a.s. 2019-2020.
Allo stesso tempo il Governo ha annunciato anche che verranno attivati dei percorsi specifici sul sostegno, così da far fronte alla carenza di organico che da anni caratterizza questo settore.
Concorso per DSGA
Allo stesso tempo nel DEF 2019 si parla anche dell’assunzione di nuovi Direttori dei Servizi generali e amministrativi (DSGA), per cui il primo concorso verrà bandito nel 2019.
Su questo fronte c’è da fare una precisazione; le risorse per il concorso per DSGA erano già state stanziate con la Legge di Bilancio 2018, tant’è che lo stesso Ministro dell’Istruzione nei mesi scorsi aveva annunciato l’uscita imminente del bando. Il DEF quindi sembra annunciare un nuovo rinvio dell’uscita del bando da Dsga, il quale non verrà pubblicato prima del nuovo anno.
Anche in questo caso comunque la selezione dovrebbe essere completata in tempo per permettere l’assunzione già nell’anno scolastico 2019. A tal proposito ricordiamo che i posti a disposizione dovrebbero essere circa 2.000.
Infine, restando in ambito degli ATA, per i collaboratori scolastici nel DEF si legge che si studieranno misure per la loro stabilizzazione funzionale all’internalizzazione di alcuni servizi.
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