Dallo smart working al lavoro ibrido: cosa cambia nel 2022

Teresa Maddonni

18/10/2021

Dal 2022 lo smart working per i privati sarà regolato da accordi. Le aziende in molti casi si spingono verso il lavoro ibrido tra l’approccio “remote-first” e quello “office-first”. Cosa cambia?

Dallo smart working al lavoro ibrido: cosa cambia nel 2022

Dallo smart working si passerà al lavoro ibrido? Cosa potrebbe cambiare da gennaio 2022?

Mentre dal 15 ottobre i dipendenti pubblici rientrano in presenza, un processo che deve concludersi a fine mese, per quanto riguarda i dipendenti privati la situazione è leggermente differente.

Fino al 31 dicembre infatti lo smart working le aziende private possono concederlo con la modalità semplificata, come accaduto da inizio pandemia. Lo smart working, a garanzia anche del diritto alla disconnessione, potrà essere disciplinato poi dai contratti collettivi.

Il futuro del lavoro in molte aziende sarà ibrido, in parte in smart working in parte in presenza prediligendo, a seconda dei casi, l’una o l’altra forma.

Smart working e presenza per il lavoro ibrido: soluzioni

Un po’ smart working, un po’ presenza: il risultato è il lavoro ibrido. Molte aziende dal prossimo anno potrebbero prediligere questo modello.

Il lavoro ibrido nasce prendendo il meglio sia dallo smart working sia dal lavoro in presenza e quindi, competenza, produttività, ma anche work-life balance, ovvero l’equilibrio tra lavoro e vita privata.

Non tutte le aziende si stanno orientando verso il lavoro ibrido allo stesso modo perché da una parte vi sono quelle che prediligono la presenza, dall’altra quelle che preferiscono lo smart working.

Da una parte l’approccio “office-first”, dove l’ufficio resta il fulcro dell’attività lavorativa, mentre dall’altra l’approccio “remote-first” con il lavoro in presenza che diventa occasionale.

Ci sono aziende nel mondo come Desigual in Spagna o Microsoft che hanno già dato la possibilità ai dipendenti di lavorare metà settimana da remoto. Facebook invece più che lavoro ibrido predilige il puro smart working e darà ai suoi dipendenti la possibilità di lavorare sempre da remoto.

Dallo smart working al lavoro ibrido in Italia nel 2022

Secondo gli esperti capire oggi come si orienteranno nel 2022 la maggior parte delle aziende in Italia tra smart working, presenza e lavoro ibrido non è facile, complice anche l’introduzione dell’obbligo di green pass.

Come spiega Matilde Marandola, presidente di Aidp, l’associazione che raggruppa i direttori delle risorse umane, a Il Sole 24 Ore l’impressione è che “se fino a qualche mese fa il 70% delle nostre aziende era proiettato tutto verso lo smart working, oggi questa percentuale si sta riducendo, anche se ancora non abbiamo un’indicazione numerica.”

E aggiunge:

“Quello che possiamo sicuramente dire è che abbiamo uno scenario molto vario con aziende che hanno ad esempio dismesso totalmente gli uffici e aziende che invece li hanno ridefiniti prevedendo luoghi anche per il relax. In ogni caso la sensazione che abbiamo è che dopo questi mesi ci sia una ubriacatura sul fronte opposto: cioè “torniamo a vederci in ufficio, tutti presenti”. Credo che saranno necessari sei o sette mesi di assestamento per capire come si organizzeranno veramente le aziende.”

Non è facile quindi capire ora quale sarà il futuro del lavoro e dello smart working nel 2022, ciò che è evidente sono i numeri che si riducono laddove nel 2020 erano circa 6,58 milioni i lavoratori erano in smart working, nelle fasi più drammatiche della pandemia.

Ci sono tuttavia delle aziende che per gennaio 2022 già hanno stipulato degli accordi per conciliare smart working e lavoro in presenza, alcuni in prospettiva di un cambiamento di paradigma come vera e propria rivoluzione culturale.

Tra le aziende che hanno siglato accordi per lo smart working dal 2022 troviamo Wind Tre, Fastweb, Bayer, Gruppo Generali e Snam, per fare qualche esempio.

Tra gli elementi chiave del futuro dello smart working, come anche del lavoro ibrido, troviamo gli stessi che riguarderanno la PA con il rinnovo del contratto degli statali e quindi:

  • fasce temporali;
  • piattaforma digitale condivisa;
  • diritto alla disconnessione.

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# Lavoro

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