Il testo del Ddl negozi è arrivato alla Camera dei Deputati per la prima lettura. Prevede la chiusura degli esercizi commerciali una domenica su due, ad eccezione di 4 festività. I dettagli.
Il Ddl negozi è giunto alla Commissione Attività produttive per la prima discussione alla Camera dei Deputati. Il testo è il frutto del compromesso delle forze di Governo sul numero delle domeniche di chiusura degli esercizi commerciali: i negozi saranno chiusi per 26 domeniche l’anno.
Nel testo del Ddl negozi ci sono però diverse eccezioni, soprattutto per tutelare le attività commerciali dei piccoli borghi, dei centri storici e di altri luoghi di attrazione turistica.
Per i commercianti che non si adeguano sono previste sanzioni amministrative che possono raggiungere i 60 mila euro, raddoppiabili in caso di recidiva.
L’esame della Camera
Il Ddl negozi che disciplina la chiusura domenicale degli esercizi commerciali è arrivato alla Camera dei Deputati per la prima discussione.
Il testo, depositato presso la Commissione Attività produttive, è il risultato dell’intesa tra il Movimento 5 Stelle e la Lega. Dopo accese discussioni si è giunti al seguente compromesso: gli esercizi commerciali resteranno aperti 26 domeniche l’anno, cioè una domenica su due; la chiusura è prevista per i 12 giorni di festività nazionale che, tuttavia possono essere derogati per 4 giorni, a discrezione di ogni singola Regione.
Sono previste delle deroghe per i centri storici ed i luoghi di attrazione turistica, in cui le domeniche di chiusura potranno essere concentrate nei periodi di bassa stagione.
Gli esercizi commerciali che non rispettano i divieti previsti saranno puniti con una sanzione amministrativa che va da un minimo di 10 mila euro ad un massimo di 60 mila euro, a cui si applica un raddoppio in caso di recidive. Il ricavato dalle sanzioni amministrative sarà investito in azioni per il decoro urbano ed il contrasto agli esercizi commerciali abusivi.
Le novità
Il testo del Ddl negozi prevede la chiusura degli esercizi commerciali per 26 domeniche l’anno, quindi la metà delle domeniche presenti un un anno. Ogni Regione può liberamente decidere come distribuire i giorni di chiusura, ciò per andare in contro alle diverse esigenze legate alla stagionalità turistica: per esempio le Regioni che affacciano sul mare potranno predisporre l’apertura dei negozi nelle domeniche estive, al contrario di quelle dove il turismo si concentra soprattutto d’inverno.
Il Ddl negozi stabilisce delle deroghe per i centri storici: qui gli esercizi commerciali possono rimanere aperti tutte le domeniche dell’anno, ad eccezione dei giorni di festività nazionale.
Inoltre, nei Comuni più piccoli fino a 10 mila abitanti, possono rimanere aperti i negozi che non superano i 150 metri quadri. Invece nei Comuni con più di 10 mila abitanti saranno aperti i negozi fino a 250 metri quadrati.
Esercizi commerciali aperti
Quanto detto non si applica ad alcune categorie di esercizi commerciali, precisamente: ai rivenditori di generi di monopolio, ai negozi presenti nelle stazioni, ai giornalai, alle pasticcerie, gelaterie e rosticcerie, ai negozi che vendono fiori, articoli da giardinaggio, dischi, mobili, libri, opere d’arte e di antiquariato, cartoline ed altri articoli da ricordo.
Inoltre, resteranno sempre aperti anche i servizi autostradali, i cinema e tutti gli esercizi commerciali che si trovano all’interno di stadi, centri sportivi e parchi divertimento.
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