Approvato il decreto ricostruzione post terremoto. Ecco tutte le misure: fondi stanziati, prestiti alle Pmi e interventi per assicurare la legalità negli appalti per la ricostruzione.
Approvato il decreto ricostruzione delle zone dell’Italia centrale colpite dal terremoto dello scorso agosto.
Il decreto ricostruzione presentato dal Governo al Parlamento è stato approvato e prevede importanti misure per agevolare le persone danneggiate dal terremoto del 24 agosto scorso e per favorire la ripresa dei territori, sia per quel che riguarda i cittadini che le imprese.
Il decreto ricostruzione prevede il risarcimento integrale per gli edifici danneggiati dal terremoto, un prestito d’onore per riavviare le attività produttive, la cassa integrazione in deroga per i lavoratori delle imprese che hanno dovuto fermare i lavori dopo il terremoto e il rinvio del pagamento di tasse e imposte per singoli e imprese.
Inoltre, nel decreto ricostruzione post terremoto sono state previste alcune regole importanti per evitare le infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici e privati per gli interventi post sisma. Vigileranno sulla legalità degli interventi di ricostruzione Anac e Corte dei Conti e le imprese che vorranno concorrere gli appalti per la ricostruzione post terremoto dovranno essere iscritte a speciali white list antimafia, una sorta di albo di imprese e professionisti.
Vediamo nel dettaglio cosa prevede il decreto ricostruzione per gli interventi e le agevolazioni post terremoto.
Decreto ricostruzione: tutti gli interventi post terremoto approvati in Parlamento
Il decreto ricostruzione è stato approvato la mattina dell’11 ottobre dal Parlamento e prevede misure importanti per agevolare la ripresa dei territori colpiti dal terremoto del 24 agosto.
Per i cittadini e per le imprese il decreto mette a disposizione i primi 200 milioni di euro. I fondi stanziati per la ricostruzione dei territori colpiti dal terremoto saranno destinati sia ai cittadini che alle imprese: infatti, è previsto il risarcimento integrale per le abitazioni danneggiate, un prestito alle imprese per riavviare l’attività produttiva e lo stanziamento di fondi per la cassa integrazione in deroga dei lavoratori rimasti senza lavoro a seguito del terremoto.
Già prima dell’approvazione del decreto ricostruzione, il Governo con il parare positivo del Parlamento aveva previsto l’esenzione temporanea dal pagamento di tasse e tributi nei 60 comuni maggiormente interessati dal terremoto: viene ora confermata la sospensione dei pagamenti fino al prossimo anno.
In favore delle imprese nel decreto ricostruzione sono stati stanziati aiuti fino a 30 mila euro a sostegno della ripresa delle attività. Il prestito d’onore per le attività sarà a tasso zero, con possibilità di rimborso entro 10 anni. Per le nuove imprese il prestito potrà arrivare fino a 600 mila euro, con rimborso in 8 anni.
Nel decreto ricostruzione per aiutare le zone colpite dal terremoto è stato inoltre stabilito che, per la ricostruzione, venga seguita una particolare procedura per assicurare la legalità della ricostruzione post terremoto. Questa è forse la parte più importante del decreto ricostruzione post terremoto. Il Consiglio dei Ministri ha infatti stabilito un vero e proprio codice di legalità per le imprese che parteciperanno agli appalti pubblici e privati della ricostruzione.
Decreto ricostruzione: assicurare la legalità negli appalti post terremoto
L’obiettivo del Governo con l’approvazione del decreto ricostruzione è di garantire legalità e trasparenza in tutte le fasi della ricostruzione.
Per questo, accanto ai fondi che sono stati stanziati per le zone colpite dal terremoto, il Consiglio dei Ministri ha messo sul piatto un vero e proprio codice della legalità per quel che riguarda la partecipazione agli appalti pubblici e privati.
Nel decreto ricostruzione post terremoto si è infatti previsto che a sostegno della legalità intervanga la supervisione dell’Anticorruzione. Infatti l’Anac, con il Commissario per il terremoto Errani ed Invitalia saranno addetti al controllo degli appalti per la ricostruzione.
Inoltre, Invitalia sarà la centrale unica di appalto per gli interventi di ricostruzione e la Corte dei Conti dovrà vigilare in via preventiva gli atti del commissario per il terremoto Errani, di concerto con i Presidenti delle Regioni interessate dal decreto ricostruzione.
Le imprese che vorranno partecipare agli appalti dei lavori pubblici e privati delle zone colpite dal terremoto dovranno risultare inoltre iscritte all’Anagrafe antimafia degli esecutori, la white list antimafia, almeno da 12 mesi. Appalti e subappalti saranno affidati soltanto alle imprese che quindi presenteranno questo prerequisito.
Decreto ricostruzione terremoto: gare d’appalto anche per i privati
Ulteriore novità riguarda i privati ai quali verranno concessi i contributi per la ricostruzione: gli appalti per la ricostruzione post terremoto interesseranno anche i privati, che dovranno effettuare gare per l’affidamento dei lavori alle imprese. Alla gara dovranno partecipare almeno tre costruttori, sempre iscritti all’Anagrafe antimafia degli esecutori. L’esito della gara, con la documentazione dei preventivi analizzati, dovrà essere allegato alla domanda di contributo. Necessaria inoltre la tracciabilità finanziaria dei contratti privati come di quelli pubblici, per non incorrere nella risoluzione del contratto e quindi nella mancata erogazione dei contributi per la ricostruzione.
Così come la ricostruzione, anche per la progettazione sarà messo appunto un registro per i professionisti. Il commissario per la ricostruzione post terremoto Errani dovrà definire con avviso pubblico i criteri generali e i requisiti minimi per l’iscrizione all’elenco. Insomma, verrà messo a punto un elenco speciale al quale le partite Iva dovranno iscriversi per partecipare agli incarichi di progettazione per la ricostruzione.
Le partite Iva che vorranno partecipare alla ricostruzione dovranno presentare una Durc in regola.
La ricostruzione non sarà facile e immediata. Lo stesso Renzi ha affermato che ci vorranno anni per far tornare i territori colpiti dal terremoto alla normalità. Ma come dimostrato con il decreto ricostruzione, il Governo ha espresso la propria volontà di mettercela tutta e di stanziare tutti i fondi possibili per il ripristino della normalità nei territori colpiti dal violento terremoto del 24 agosto 2016.
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