Delega ritiro della pensione: come funziona e a chi inviarla

Claudio Garau

24/01/2022

L’iter di delega ritiro della pensione è tutto sommato di semplice completamento, ma prevede l’autenticazione della firma. Ecco tutto ciò che occorre sapere sul questa procedura.

Delega ritiro della pensione: come funziona e a chi inviarla

Al di là di coloro che ottengono l’accredito della pensione su conto corrente, vero è che non pochi pensionati non intendono ritirare il trattamento loro spettante, di persona. C’è chi non intende farlo per ragioni connesse ai rischi di contagio da coronavirus, e chi non può farlo per motivi di salute, i quali rendono complicato lo spostamento dalla propria abitazione, ma c’è anche chi ritiene che ritirare la pensione personalmente possa esporre al concreto rischio di subire uno scippo. E ciò senza contare le frequenti lunghe attese in coda.

Ecco perché le norme vigenti consentono la delega della riscossione della pensione attraverso una persona di fiducia (ad es. il coniuge). In questo articolo intendiamo fare il punto su questo argomento, spiegando come funziona il meccanismo della delega e perché facile servirsene. Facciamo chiarezza.

Delega ritiro della pensione: il modulo di delega e l’autenticazione della firma

In effetti quello della delega ritiro della pensione è un tema dagli indubbi risvolti pratici. Al di là di ciò che tra poco diremo sul meccanismo in questione, proprio a causa della delicatezza dell’operazione sono doverose specifiche precauzioni e approfonditi controlli che tutelino il legittimo titolare della pensione, la persona delegata ed altresì l’istituto che di fatto versa il trattamento pensionistico. Circa quest’ultimo aspetto rimarchiamo che ogni anno l’istituto di previdenza procede all’accertamento di esistenza in vita dei pensionati, attraverso gli archivi comunali, in maniera da far emergere eventuali truffe a danno dell’Erario.

Al fine di sfruttare l’opportunità della delega ritiro della pensione, per prima cosa occorre munirsi del modello di delega. Questo documento va ritirato presso l’ente che versa la pensione (INPS, INPGI, INPDAP, Cassa Forense e così via). Da notare che detti moduli possono essere scaricati nel proprio pc o dispositivo elettronico, dai siti web dell’ente previdenziale, e possono ovviamente anche essere ritirati di persona.

Proprio al fine di facilitare le operazioni di delega ritiro della pensione, il modulo è tutto sommato di agevole compilazione. Si tratta di immettere i dati anagrafici del delegato e del delegante e, per proteggere il pensionato, è necessario che apponga la sua firma autenticata. Per quanto riguarda l’Inps, il modello di riferimento è l’AP14.

Ricordiamo in breve che l’autenticazione di firma consiste nell’attestazione, da parte di un soggetto preposto (funzionario incaricato), che la sottoscrizione in calce - ovvero al termine di un documento - è stata apposta in sua presenza, dopo aver acclarato l’identità del soggetto che firma. Tramite questo meccanismo, viene accertato che si tratta di firma autentica e dunque riconducibile con certezza ad una specifica persona.

Ebbene, per quanto riguarda l’iter di delega ritiro della pensione e al fine di autenticare la propria firma, il pensionato deve andare di persona presso la sede dell’istituto di previdenza che eroga la pensione, o anche presso l’Ufficio Anagrafe del proprio Comune di residenza. Là firmerà innanzi ad un funzionario e ciò darà luogo all’autenticazione della firma.

Ci si potrebbe domandare che succede in caso di pensionato che non è in grado di andare di persona nei citati uffici, per problemi di salute oppure per qualche altro motivo. In queste circostanze, occorre rivolgersi al Comune e fare richiesta di visita presso l’abitazione del pensionato di un assistente sociale o di un messo comunale. Per questa via sarà possibile procedere all’autenticazione firma a domicilio, che - lo rimarchiamo - è uno step fondamentale al fine di procedere all’operazione di delega ritiro della pensione.

Delega ritiro della pensione: a chi presentare il documento?

Dopo aver dato luogo alla compilazione del modulo di delega e aver autenticato la firma, il citato documento deve essere fatto pervenire all’ufficio che materialmente eroga il trattamento pensionistico, e non alle poste (ossia il luogo in cui il pensionato ritira la pensione). La delega può essere presentata personalmente o per posta con raccomandata A/R.

Se ci si chiede se è necessario avvisare dell’iter in oggetto l’ufficio presso il quale si ritira la pensione, la risposta da darsi è negativa. Infatti, l’istituto di previdenza, dopo aver accettato la delega, si occupa dell’invio di una comunicazione ad hoc, sia al pensionato, che all’ufficio presso cui avviene la riscossione del trattamento pensionistico. Ciò certamente rappresenta una semplificazione di rilievo, la quale ’sburocratizza’ almeno in parte l’iter di delega ritiro della pensione.

Attenzione però: le norme vigenti in materia ci indicano anche che il delegato deve - in ogni caso - portare con sé detta autorizzazione alla riscossione, ogni volta che si presenta allo sportello per il ritiro della pensione. Ovviamente il delegato, oltre a quanto sopra citato, dovrà altresì essere munito di documento di identità personale, altrimenti non potrà ritirare il trattamento spettante al pensionato.

Da notare ancora che il modulo deve essere compilato e sottoscritto in duplice copia: una andrà all’istituto di previdenza, e una sarà per il delegato, che sarà tenuto a mostrarla presso l’ufficio postale, per poter ritirare quanto dovuto.

Delega ritiro della pensione: come funziona il meccanismo tramite i Carabinieri

In questi mesi caratterizzati anche da limitazioni e divieti per motivi di tutela della salute, i pensionati che solitamente ritirano la pensione in posta, hanno dovuto rispettare un calendario ad hoc, suddiviso per lettera del cognome. Si tratta di una regola pratica, introdotta per impedire assembramenti e dunque la concentrazione di un elevato numero di persone, in uno spazio relativamente ridotto come quello degli uffici postali. Ad esempio, per quanto riguarda il ritiro pensione gennaio 2022, il calendario è stato organizzato, prevedendo come giorni di riferimento il lasso di tempo 27 dicembre - 31 gennaio.

Ebbene, le norme vigenti indicano altresì che i pensionati di età corrispondente o al di sopra dei 75 anni e che incassano di fatto la pensione in contanti presso gli uffici postali, possono domandarne ed ottenerne la consegna presso la propria abitazione. Si tratta del particolare meccanismo della delega per il ritiro e la consegna che fa riferimento al servizio offerto dai Carabinieri. Detta delega è possibile ovviamente laddove l’interessato non abbia già delegato altri soggetti, come ad es. il figlio.

Da rimarcare dunque che la delega ritiro della pensione tramite Carabinieri, per quanto attiene alla pensione febbraio 2022 (come per le anteriori) è del tutto gratis e non implica particolari step burocratici. L’interessato può sfruttarne il meccanismo, chiamando il numero verde di Poste Italiane S.p.A. 800 55 66 70. In alternativa, è possibile contattare la stazione del Carabinieri più vicina alla propria residenza, onde ottenere delucidazioni e concordare le modalità di ritiro pensione con delega.

Attenzione però al seguente dettaglio di ordine pratico: ai Carabinieri va comunque sempre rilasciata una delega scritta - anche in carta semplice - alla quale allegare il documento di riconoscimento in corso di validità del pensionato stesso. Si tratta di un elemento imprescindibile per il completamento dell’iter in oggetto, che chiaramente si combina con quanto abbiamo detto in precedenza.

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