Teanatura ci racconta com’è nata la linea di detersivi prodotti dall’olio post-consumo e quali sono le caratteristiche di questa materia prima poco usata in Italia.
Nell’economia circolare la parola d’ordine è riutilizzo delle materie prime, idee e proposte per dare nuova vita a ciò che può essere ancora utile. Proprio su questa linea si muove Teanatura, azienda specializzata nella produzione di prodotti biologici e rispettosi di Madre Natura.
Particolare interesse ha destato la linea Ri-Detersivo, una selezione di prodotti che viene creata usando olio post-consumo, trattati in modo che abbiano una nuova vita.
Oggi abbiamo il piacere di parlare con Piero Manzotti, ideatore e CEO di Teanatura, che ci ha raccontato come funziona il processo di produzione e com’è nata l’azienda.
- Come nasce Teanatura? Raccontaci qualcosa in più sulla vostra azienda e sul momento in cui è iniziata quest’avventura.
Teanatura nasce nel 2003 al fine di proporre al mercato italiano detergenti ecologici, rispettosi dell’ambiente e degli utilizzatori, dato che al tempo prodotti di questo genere erano rari e generalmente importati da altri paesi (Germania e Francia). L’idea era di proporre prodotti di qualità, concentrati con buone performances ad un prezzo accessibile a tutti. 15 anni fa era ancora molto limitata l’esigenza di prodotti non impattanti da parte dei consumatori; più sviluppata e diffusa invece quella di prodotti alimentari biologici. Per questo ci siamo voluti assumere il ruolo di portare nelle case prodotti di pulizia che, anticipandone la richiesta, dessero completezza e coerenza ad usi e consumi che si stavano modificando verso scelte di qualità, sicurezza e basso impatto sull’ambiente.
- Oggi ci concentriamo sulla vostra linea del Ri-Detersivo. Una linea che viene creata da oli post-consumo. Iniziamo spiegando in modo chiaro che cosa sono gli oli post consumo e come vengono trattati dalla vostra azienda.
Con l’aumento della consapevolezza da parte dei cittadini che il nostro sistema di sviluppo e di vita non è più sostenibile per l’ecosistema nel tempo – di poco tempo fa le manifestazioni in tante città d’Italia e del mondo “Friday For Future” in cui i giovani, a partire dalla protesta di una ragazza svedese, Greta Thunberg, hanno richiesto di impegnarci per concedere loro le stesse opportunità di cui abbiamo potuto godere noi adulti di oggi – ci è sempre più chiaro che dobbiamo cominciare a ri-considerare tutte le fasi produttive di ogni prodotto immesso nel mercato. Ogni ulteriore atto di coerenza potrà migliorare quello che già sappiamo fare e che ci ha portato allo stato attuale.
Uno dei principali argomenti è quello del rendere “sostenibili” i prodotti immessi nel mercato. Non è sostenibile ciò che richiede nuove energie e produzioni, che utilizza materie prime “vergini”, siano esse vegetali, minerali o animali, è sostenibile ciò che – con una visione nuova – utilizza quello che già c’è e che magari migliora l’impatto sull’ambiente. Gli oli vegetali di seconda vita possono offrirci una di queste opportunità.
Per questo ci piace chiamare gli oli derivanti dalle nostre fritture “oli post-consumo”, piuttosto che “Oli esausti”. La parola “esausto” ci comunica la negazione di ogni ulteriore utilizzo… Si calcola che ogni anno emettiamo oltre 280.000 tonnellate di oli vegetali, molte delle quali, per una carenza delle amministrazioni che non si occupano del problema nell’ambito della raccolta differenziata, finiscono nei lavandini e nell’ambiente, creando inquinamento e difficoltà ai depuratori, andando ad aumentare quelli che si definiscono fanghi – costituiti da migliaia di sostanze diverse (detersivi, medicine oli e tanto altro). I fanghi, di difficilissimo smaltimento, sono uno dei problemi sottaciuti, spesso nascosto o gestito in modo parziale. Con gli oli post-consumo abbiamo voluto offrire ai consumatori la sensazione di poter agire in modo positivo ed attivo, favorendo la pratica del recupero e ri-consegnando prodotti d’uso comune, facili da usare nelle nostre azioni quotidiane: i detersivi. Ci forniamo dalla ditta Adriatica Oli – specializzata nella raccolta di oli di frittura a livello nazionale. Gli oli vengono trattati con diverse fasi di filtrazione prima di essere sottoposti al processo di saponificazione che li trasforma in tensioattivi completamente e rapidamente biodegradabili.
La linea Ri-Detersivo è la prima in Italia che usa materie di «scarto» per creare prodotti per la casa e per dare una nuova opportunità ad un prodotto che, come abbiamo detto in precedenza, è un rifiuto piuttosto problematico.
- Come vi è venuta l’idea di usare proprio l’olio esausto per creare prodotti per la detersione della casa?
In una conferenza in cui ero chiamato a spiegare la differenza tra un detersivo convenzionale ed uno ecologico, mi venne fatta la domanda: “come sarebbe possibile dare maggior valore etico ed ecologico ad un detersivo già meno impattante?”.
Dopo una breve riflessione dissi che secondo me l’uso di una materia prima di seconda vita – quindi non “vergine” - poteva essere un aspetto migliorativo. Non pensavo agli oli post-consumo, ma una signora presente in sala alzò la mano e disse: “anche gli oli delle mie fritture potrebbero essere utilizzati, visto che ci hai spiegato che ogni tensioattivo deriva da un grasso?”. Bene: in quel momento è nato il Ri-Detersivo. Mi presi l’impegno di dare risposta nel giro di breve tempo…
- I flaconi dei vostri prodotti sono creati dalla canna da zucchero, la confezione è quindi una bio plastica, prodotta da materia primaria non petrolifer. Come mai questa scelta?
Un detersivo ecologico, con l’innovativa caratteristica di utilizzo in formula di tensioattivi da oli esausti, non poteva non tenere conto anche del flacone utilizzato. Ci siamo quindi rivolti alle plastiche verdi (Green plastic). Grazie alla collaborazione con Braskem, Teanatura ha utilizzato per la produzione dei propri flaconi materiali plastici ecocompatibili, derivanti dalla canna da zucchero.
Si ritiene che il PE ottenuto dalla canna da zucchero emetta il 75% di gas a effetto serra in meno durante il suo ciclo di produzione rispetto ad altri materiali plastici prodotti con materie prime da fonti fossili (petrolio). Oltre al vantaggio di riduzione l’emissione di CO2 ed aumento del livello di ossigeno già insito nell’utilizzo di una filiera di produzione dei flaconi a base vegetale invece che petrolifera. Questa importante riduzione di CO2 – uno dei gas responsabili dell’effetto serra e del riscaldamento globale – dà maggiore coerenza al progetto del Ri-Detersivo.
- La linea di detersivi fa parte di un progetto di Economia Circolare, pensate di espanderla con nuove proposte?
Teanatura, fin dalla propria nascita, si è proposta il ruolo dell’essere attiva e propositiva nell’ambito del cambiamento e dell’offerta di prodotti e stili di vita ecocompatibili. Non siamo mai caduti nel facile tranello del produrre e proporre ciò che si vende, ma solo ciò che avesse in sé il concetto della coerenza e della vera utilità del prodotto. I risultati economici dovevano derivare dalla proposta della scelta politica a monte della produzione e dell’utilizzo del prodotto, piuttosto che dalla richiesta del mercato. Oggi, rispetto a 15 anni fa, le priorità sono cambiate. Se prima erano importanti agricoltura e produzioni biologiche o filiere meno impattanti, oggi è l’inquinamento ambientale e la produzione di rifiuti l’argomento principale con cui confrontarsi. Per questo affermo che lavoreremo sempre più nella direzione di prodotti meno inquinanti, con packaging non impattanti o ottenuti dal riciclo di materie prime già disponibili.
- La linea del Ri-detersivo ha trovato una sua clientela? Le persone acquistano i prodotti o rimangono scettiche data la materia prima con cui vengono prodotti?
Una delle sorprese positive che più mi ha fatto piacere in questo progetto, è stata la disponibilità delle persone ad appoggiarlo. Prima della messa in produzione della linea abbiamo regalato oltre 1500 campioncini del Ri-Detersivo, chiedendo in cambio opinioni e consigli dopo l’uso. Ebbene, ci sono arrivate oltre 800 mail di sostegno e di spinta a procedere in questa direzione. Di qui la vera forza nell’affrontare le problematiche di una produzione e proposta davvero nuova. Le persone, i consumatori, ci hanno comunicato sempre la loro disponibilità al cambiamento; disponibilità ad essere protagonisti del cambiamento. Probabilmente sono le istituzioni che non hanno la capacità, la voglia, il sogno di proporre nuovi stili di vita che devono ormai essere priorità e non orpelli… Bloccano, rendono difficili i percorsi, sono scettiche o forse impaurite dalle novità. Quelle istituzioni che invece dovrebbero ascoltare, capire, saper scegliere con coraggio e visione futura.
Ad oggi, alcune tonnellate di oli che potevano costituire un problema per l’ambiente, dopo un’accurata filtrazione e la successiva trasformazione, sono diventate circa 35 tonnellate di detersivo completamente e rapidamente biodegradabile, che ha permesso oltre 900.000 cicli di lavaggio in lavatrice e circa 375 tonnellate di un bucato ecologico e sostenibile… Una bella storia da raccontare perché il cambiamento avviene grazie ad ogni nostra azione quotidiana: anche quella del lavare.
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