Diego Armando Maradona è morto all’età di 60 anni per arresto cardiaco: mentre il mondo intero lo piange, sembrerebbe essere già iniziata la guerra per il patrimonio e l’eredità del calciatore più forte di tutti i tempi.
Diego Armando Maradona è morto all’età di 60 anni colpito da arresto cardiorespiratorio, ma le gesta dell’uomo e del calciatore echeggeranno fino a che ci sarà anche un solo innamorato del calcio.
Il destino ha voluto che in questo funesto 2020, el Pibe de Oro se ne andasse lo stesso giorno di George Best, altro fuoriclasse assoluto del pallone, e di dell’amico Fidel Castro, che lo accolse a Cuba rimettendolo in sesto quando le sue condizioni di salute erano alquanto compromesse.
In queste ore nei tanti ricordi scritti o video di Diego Armando Maradona, spiccano le immagini pre match della semifinale di ritorno a Monaco di Baviera nel 1989: per conto proprio el des si riscaldava palleggiando, come nessun altro, con gli scarpini slacciati fermandosi solo per incitare i compagni.
Ora che viviamo un calcio moderno fatto solo di intensità atletica e tatticismo esasperato, vedere la spensieratezza con cui Maradona si preparava a un incontro così importante per il suo Napoli ci fa capire la grandezza assoluta del campione, che era capace di incantare il pubblico e di fare la differenza in campo anche senza allenarsi come tutti gli altri.
Con la morte di Diego Armando Maradona il calcio piange colui che al meglio lo ha saputo interpretare, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore non solo dei tifosi del Napoli e di quelli argentini, ma di tutti quelli che lo hanno visto almeno una volta accarezzare il pallone come solo lui sapeva fare.
Mentre il mondo intero sta celebrando quello che è stato il più forte di tutti i tempi, sembrerebbe in Argentina essere già scoppiata la guerra per l’eredità di Maradona tra ex mogli, fidanzate, figli legittimi e non oltre a tutta una schiera di avvocati e amici.
Diego Armando Maradona: i guadagni in carriera
Diego Armando Maradona è stato probabilmente il calciatore più forte di tutti i tempi. Non soltanto per il palmares di tutto rispetto, due Scudetti e una Coppa Uefa con il Napoli oltre al Mondiale del 1986 vinto con l’Argentina, ma per quanto fatto vedere in campo nonostante uno stile di vita non proprio da atleta.
Resta il fatto che il Pibe de Oro ancora a sessant’anni era praticamente un’icona, il simbolo di genio e sregolatezza, capace però di far innamorare milioni di tifosi in tutto il mondo.
Quando nell’estate del 1984 il Napoli lo prese dal Barcellona per la considerevole cifra di 13,5 miliardi di lire, Maradona firmò un contratto da 1,5 miliardi di lire a stagione oltre ai premi e al 25% degli incassi.
Ingenti guadagni però entravano nelle tasche del numero dieci anche dai contratti di sponsor, tanto che nel 1987 La Repubblica stimava per lui dei guadagni annui pari a 4,5 miliardi di lire, ma proprio a causa della mancata dichiarazione di quanto incassato grazie ai suoi diritti di immagine che il campione è finito nel mirino del fisco italiano.
Nel 2009 si era stimato che il debito di Maradona verso il fisco fosse di 37 milioni di euro, di cui 24 milioni di interessi, frutto di una evasione risalente al periodo compreso tra il 1984 e il 1991. Negli anni è quindi andata avanti una sorta di guerra tra pignoramenti e divieti di mettere piede in Italia.
Dopo il suo ritiro dal calcio giocato, quando è diventato allenatore dell’Argentina tra il 2008 e il 2010 per il ruolo di ct ha percepito uno stipendio pari a 72.000 euro netti al mese, il doppio del suo predecessore Alfio Basile.
Quando nel 2011 è volato negli Emirati Arabi per allenare il Dubai Al Wasl, per l’ex attaccante si è parlato di uno stipendio stimato in 4,5 milioni di dollari a stagione, compreso un jet privato, con la sua avventura che però è durata solo un anno.
In occasione dei Mondiali in Russia del 2018, in qualità di testimonial della propria nazionale ha incassato 11.500 euro dalla Fifa per ogni partita disputata dall’Argentina, incontri dove le telecamere non mancavano mai di inquadrarlo.
Il patrimonio di Maradona
Tra lauti incassi ma anche tanti soldi sperperati, al maggio 2020 per il sito celebritynetworth Diego Armando Maradona era stato accreditato di un patrimonio netto di 100.000 dollari.
Dopo aver girovagato nelle panchine di un po’ tutto il mondo, Diego Armando Maradona al momento della sua morte era l’allenatore del Gimnasia La Plata: in questa crisi dovuta al coronavirus che ha colpito duramente anche l’Argentina, aveva dichiarato di essere pronto a tagliarsi lo stipendio pur di evitare una sforbiciata ai suoi giocatori e allo staff.
Se il conto in banca non dovrebbe essere così consistente, tutti i guadagni negli anni sono stati sperperati, il piatto forte dell’eredità di Diego Armando Maradone è legato ai diritti di immagine.
Si parla però anche di appartamenti nel centro di Buenos Aires, di auto di lusso, gioielli e alcuni investimenti che sarebbero stati fatti. In Argentina così si stima che l’eredità di Maradona possa valere dai 70 ai 100 milioni di dollari.
La guerra per l’eredità
Sull’eredità di Diego Armando Maradona si preannuncia uno scontro. El Pibe aveva 5 figli: due figlie dalla prima moglie Claudia Villafañe, gli altri avuti da altre relazioni e riconosciuti molto dopo la nascita.
Nel corso di uno scontro via social con la figlia Giannina Maradona (che aveva parlato dell’abuso di farmaci del padre), aveva detto: “So che ora, quando uno si fa più vecchio, gli altri si preoccupano più di quello che lascerà piuttosto di quello che sta facendo. E allora dico a tutti che non le lascerò nulla. Che darò tutto in beneficenza. Tutto quello che ho guadagnato in vita mia lo donerò”.
La sua ultima fidanzata ufficiale, Rocío Oliva, dopo la morte del fuoriclasse ha attaccato i familiari per non essere stata fatta entrare nella cappella del feretro di Maradona. Si vocifera che il divieto sia stato voluto dalla ex moglie Claudia Villafañe.
Nel frattempo Matias Morla, il suo avvocato che negli ultimi anni è stato definito come l’autentica ombra del Pibe tanto da scatenare le ire delle figlie, ha accusato i familiari di non aver saputo gestire la situazione sanitaria di Maradona dopo l’intervento.
Con il mondo intero che piange il campione, in Argentina si starebbe già prefigurando quella che sarà la battaglia per l’eredità di Diego Armando Maradona con in campo avvocati, mogli, fidanzate figli legittimi e non, con diverse richieste di riconoscimento che potrebbero arrivare anche post mortem.
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