Differenza lockdown e zona rossa

Isabella Policarpio

15/03/2021

La zona rossa non va confusa con il lockdown, che prevede misure ancora più severe. Tuttavia, nel gergo comune, questi due termini sono diventati sinonimi. Ecco spiegate le differenze.

Differenza lockdown e zona rossa

Da quando è entrato in vigore il decreto Covid, si torna a parlare di lockdown nazionale durante le vacanze di Pasqua. Questo termine, però, viene usato impropriamente, dato che zona rossa e lockdown non sono stessa cosa.

Nelle Regioni che fanno parte della zona rossa sono concesse più libertà di quelle previste durante marzo e aprile 2020, specialmente su spostamenti e negozi aperti.

È corretto parlare di lockdown? Spieghiamo cosa cambia e perché sono concetti differenti.

Lockdown e zona rossa non sono la stessa cosa: le differenze

La parola lockdown è diventata di uso comune dopo la conferenza stampa dell’ex premier Conte dell’8 marzo 2020, quando è stata disposta la “chiusura totale” del Paese per contrastare la prima ondata del coronavirus.

Spostamenti, visite in casa e rientro al domicilio erano vietati, inoltre la maggior parte delle attività e degli esercizi commerciali erano chiusi.

La classificazione in zone, invece, ha fatto il suo ingresso su scala nazionale a novembre del 2020 e prevede la divisione in fasce di rischio in base a diversi indicatori: in zona rossa la pressione sugli ospedali e la curva epidemica è tale da giustificare misure restrittive più severe rispetto alla zona gialla e arancione.

Spostamenti

Durante il primo lockdown non si poteva uscire dalla propria abitazione se non per i motivi indicati nel modulo di autocertificazione (lavoro, salute e necessità) ma era vietato raggiungere le seconde case e il luogo di domicilio, residenza e abitazione fuori dal Comune e della Regione, anche per studenti e lavoratori fuori sede.

In zona rossa, invece, le misure sono meno restrittive: il rientro al domicilio, residenza e abitazione è sempre ammesso ed anche il rientro nella seconda casa, da soli o insieme al nucleo familiare.

Negozi e servizi aperti

Tra lockdown e zona rossa vi è una differenza sostanziale riguardo negozi ed esercizi in funzione. Durante la chiusura di marzo e aprile 2020 erano in funzione soltanto le attività “strettamente indispensabili” come supermercati, farmacie, parafarmacie, tabacchi ed edicole.

Invece in zona rossa l’elenco dei negozi aperti è decisamente più lungo: si può andare nei negozi di intimo e abbigliamento per bambini, in tutti i negozi di alimentari al dettaglio, presso i rivenditori di elettrodomestici, elettronica e informatica, nei negozi di igiene per la casa e la persona, ferramenta e giardinaggio.

Aperti uffici pubblici e postali, banche e assicurazioni.

Visite in casa

Zona rossa e lockdown sono accomunate dal divieto di andare a trovare in casa amici, parenti e congiunti non conviventi. Tuttavia, prima dell’insediamento del governo Draghi, in zona rossa erano ammesse le visite tra le mura domestiche nel limite di due persone al massimo, una volta al giorno ed entro i confini del Comune.

Si potrà andare in casa altrui - nonostante la zona rossa nazionale - nei giorni 3, 4 e 5 aprile (unica deroga concessa dal governo).

Sport e attività motoria

Quando c’era il lockdown non si poteva fare sport né attività motoria lontano da casa, precisamente oltre i 200-300 metri dalla propria abitazione.

In zona rossa, al contrario, si può fare sport nei parchi e nelle ville comunali e l’attività motoria è limitata in prossimità della propria abitazione, ma senza che sia stabilito con precisione un limite spaziale.

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