Dove si pagano più tasse sulla benzina: Italia sul podio della classifica

Giorgia Bonamoneta

11 Marzo 2022 - 20:10

Italia sul podio delle tasse, ancora una volta. L’Italia è uno dei Paesi dove le tasse sulla benzina e il diesel sono più alte. Ecco la classifica.

Dove si pagano più tasse sulla benzina: Italia sul podio della classifica

Dove si pagano le tasse più alte per la benzina? La guerra in Ucraina ha gettato in crisi l’Europa, dopo un periodo difficile dovuto alla pandemia. Il costo del carburante (benzina e diesel) è ormai alle stelle e ha superato i 2 euro al litro in Italia. In altri Paesi il costo non ha sfondato questo muro psicologico, ma comunque tutti i prezzi sono in aumento.

Mentre iniziano le proteste per il caro benzina, aumenta la paura delle conseguenze sulla distribuzione e gli scaffali vuoti nei supermercati.

Ma in quale Paese il costo del carburante pesa di più? Ovviamente sono i Paesi con più tasse sulla benzina e sul diesel a risentirne. Ecco la classifica dei Paesi europei dove si pagano più tasse sul carburante. L’Italia? In alto, cioè in pessima posizione, si conquista il podio.

In generale il costo del carburante è aumentato ovunque, secondo le rilevazioni settimanali del Mite (l’ultima è del 7 marzo), c’è stato un aumento sulla benzina dell’84,28%, dell’88,86% sul gasolio auto e del 36,21% sul GPL.

Dove ci sono le tasse più alte sulla benzina: la classifica europea

Il prezzo del carburante continua a crescere. In Italia ha già superato la soglia dei 2 euro al litro, una sorta di muro psicologico che crea preoccupazione. E anche indignazione. Quando il prezzo del carburante aumenta ci si inizia a domandare perché costa così tanto e quali sono le tasse che paghiamo sul prezzo totale.

Oltre alle dinamiche del mercato, dell’aumento del costo del barile, sono proprio le tasse dei vari Paesi a determinarne il costo. Ecco la classifica:

Paese Costo accise benzina (euro/litro)
Paesi Bassi 0,79€
Italia 0,73€
Finlandia 0,70€
Grecia 0,70€
Francia 0,68€
Germania 0,65€
Svezia 0,65€
Portogallo 0,64€
Danimarca 0,62€
Belgio 0,60€

L’Italia è al secondo posto, perché nel nostro Paese, sul prezzo totale di 1,953 euro (escluso il guadagno del distributore) si pagano oltre 70 centesimi di tasse. Si devono calcolare, nel complesso:

  • il 18% di iva, pari a 0,352 euro;
  • il 37% di accise, pari a 0,728 euro;
  • il 45% costo netto, pari a 0,873 euro.

Dove ci sono le tasse più alte sul gasolio: la classifica europea

Il prezzo del gasolio ha superato, in alcuni distributori, il costo della benzina. Un aumento imprevedibile e che sconvolge proprio per la sua natura. Solitamente la differenza tra benzina e gasolio è piuttosto stabile, con la prima che supera il diesel di circa 20 centesimi. Ma ora questa regola non vale più.

Il motivo di tale crescita deriva proprio dal conflitto russo-ucraino. Questo perché si è generata una distonia tra l’offerta e la domanda dei carburanti ripresa dopo la pandemia. Questa è stata trainata dal settore del trasporto delle merci, un settore difficile da bloccare, i cui furgoni sono quasi sempre a diesel. Proprio qusto aspetto spaventa i consumatori.

Un problema comune a tutta l’Europa comunque, ma in diversa misura. Ecco la classifica dei Paesi dove si pagano più tasse:

Paese Costo accise diesel (euro/litro)
Italia 0,62€
Belgio 0,60€
Francia 0,59€
Finlandia 0,53€
Paesi Bassi 0,49€
Estonia 0,49€
Portogallo 0,48€
Irlanda 0,48€
Malta 0,47€
Germania 0,47€

L’Italia è invece al primo posto per le tasse sul gasolio. Il diesel costa, in totale, 1,829 euro e le tasse equivalgono allo 0,62 euro. Sul totale (escluso il guadagno dei distributori) si suddividono:

  • il 18% di iva, pari a 0,330 euro;
  • il 34% per accise, pari a 0,617 euro;
  • il 48% costo netto, pari a 0,882 euro.

Quali sono le accise che paghiamo in Italia?

Le accise non vengono più pagate per singole voci, ma rientrano in una voce unica che finanzia il bilancio statale nel suo complesso. Tra le accise più famose però ricordiamo:

  • 0,0001 euro per il finanziamento della guerra d’Etiopia del 1935-1936;
  • 0,007 euro per il finanziamento della crisi di Suez del 1956;
  • 0,005 euro per la ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963;
  • 0,005 euro per la ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze del 1966;
  • 0,005 euro per la ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968;
  • 0,051 euro per la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976;
  • 0,038 euro per la ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980;
  • 0,106 euro per il finanziamento della guerra del Libano del 1983;
  • 0,0114 euro per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996;
  • 0,02 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004;
  • 0,005 euro per l’acquisto di autobus ecologici nel 2005;
  • 0,0051 euro per far fronte al terremoto dell’Aquila del 2009;
  • da 0,0071 a 0,0055 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011;
  • 0,04 euro per far fronte all’arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011;
  • 0,0089 euro per far fronte all’alluvione che ha colpito la Liguria e la Toscana nel novembre 2011;
  • 0,082 euro (0,113 sul diesel) per il decreto “Salva Italia” nel dicembre 2011;
  • 0,02 euro per far fronte ai terremoti dell’Emilia del 2012;
  • 0,005 finanziamento del “Bonus Gestori”;
  • 0,0024 finanziamento del “Decreto Fare”.

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