Il Premier Conte confida nel buonsenso di PD e M5S per trovare un accordo che possa fronteggiare al meglio il centrodestra nelle elezioni regionali 2020.
Il Premier Giuseppe Conte ha incontrato nel pomeriggio di oggi, giovedì 2 luglio 2020, il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti. L’obiettivo dell’incontro era quello di trovare una convergenza sul decreto semplificazioni (che pare sia stato centrato) per poter sottoporlo al più presto al Consiglio dei ministri.
Difficile immaginare che non si sia parlato delle Elezioni regionali che si terranno il 20 e 21 settembre 2020 in cui saranno chiamati al voto i cittadini residenti di sette regioni: Val d’Aosta, Campania, Liguria, Veneto, Marche, Puglia e Toscana.
Conte spinge per un’alleanza M5s-PD per le regionali
Il Premier non nasconde il suo desiderio, vedere un’alleanza in vista delle Elezioni regionali tra i due principali partiti di maggioranza: Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. Conte auspica che ci sia un confronto maturo da parte delle forze di governo per andare uniti alle elezioni di settembre, dimostrando anche una maggiore compattezza.
Giuseppe Conte tiene a precisare che non vuole effettuare una forzatura alle singole forze politiche, ma spinge affinché il progetto di rilancio del Paese guidato dal governo giallorosso trovi applicazione anche nelle realtà regionali.
L’invito del presidente del consiglio è chiarissimo: uniti alle elezioni regionali per non permettere al centrodestra di vincere ovunque e acquisire un potere ulteriore conferitogli da una parte degli italiani per contrastare il governo attuale. Conte non nomina i singoli partiti oppositori o i rispettivi leader, ma il messaggio è palese.
Lo stesso Conte ha sempre sostenuto che il risultato di elezioni amministrative non è da considerare un voto al governo, ma probabilmente lo pensa. Raccoglieranno l’invito del Premier i due partiti di maggioranza?
Gli scenari politici regionali
Come detto poc’anzi, si voterà il 20 e 21 settembre in sette Regioni. L’auspicio di Conte non può realizzarsi, ovviamente, in tutte le realtà. Premesso che il centrodestra si è compattato dappertutto con Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, il PD e il M5S non hanno trovato alleanze importanti, inoltre, anche Italia Viva rende più complicate le cose.
In Veneto, la vittoria dell’attuale governatore di centrodestra Luca Zaia è ormai scontata. Nessuna alleanza tra centrosinistra e Cinquestelle potrebbe cambiare la situazione.
In Puglia, Raffaele Fitto è favorito nella corsa a governatore, anche perchè Michele Emiliano sostenuto da PD e Liberi e Uguali, non è appoggiato dal M5S che ha presentato come proprio candidato Antonella Laricchia, mentre Italia Viva ha candidato Ivan Scalfarotto.
In Toscana, PD e renziani sono uniti nel sostenere Eugenio Giani, mentre il Movimento 5 Stelle ha presentato Irene Galletti. Il centrodestra è compatto sulla leghista Susanna Ceccardi.
In Campania, il centrosinistra è unito nel cercare la riconferma del governatore Vincenzo De Luca, anche in questo caso, i 5 Stelle hanno una loro candidata: Valeria Ciarambino. Il candidato di centrodestra è il forzista Stefano Caldoro.
Nelle Marche, Salvini, Meloni e Berlusconi provano a conquistare dopo mezzo secolo la regione con il candidato Francesco Acquaroli. PD e Italia Viva appoggiano il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, mentre il M5S candida Gianmario Mercorelli.
In Liguria, c’è un accordo tra i pentastellati e il PD, che tuttavia faticano a trovare il candidato che possa andare bene ad entrambi. Dopo la bocciatura di Ferruccio Sansa, attualmente il nome giusto sembra essere quello di Aristide Massardo. In ogni caso, potrebbe non essere sufficiente questa intesa per sconfiggere l’attuale governatore Giovanni Toti.
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