Una guida alle elezioni suppletive: cosa sono, dove si terranno in questo 2021, come si vota e da quale legge elettorale sono regolate.
Le elezioni suppletive in Italia sono necessarie per eleggere deputati o senatori in quei collegi uninominali rimasti vacanti. Nel 2021 si terranno in data 3 e 4 ottobre insieme alle amministrative e alle regionali in Calabria.
Ma cosa sono le suppletive e quando servono? Si tratta di elezioni straordinarie, che vengono indette allo scopo di coprire i posti vacanti alla Camera o al Senato.
In questo 2021 si voterà per assegnare due seggi alla Camera: quello di Primavalle a Roma dove è in corsa l’ex magistrato Luca Palamara e quello di Siena, dove è sceso in campo invece Enrico Letta.
ELEZIONI SUPPLETIVE
Elezioni suppletive: cosa sono e a cosa servono
Tra le varie tipologie di appuntamenti elettorali, le meno note sono le elezioni suppletive, di cui molti ignorano l’esistenza o non sanno esattamente di cosa si tratti.
Queste elezioni servono a scegliere un candidato che possa coprire il posto di un senatore o di un deputato che non può più stare in Parlamento, ad esempio per incompatibilità, grave malattia o morte sopravvenuta.
Le elezioni suppletive devono essere indette obbligatoriamente entro 90 giorni dalla data di vacanza della poltrona. Vi sono però delle eccezioni:
- se i 90 giorni cadono nel periodo compreso tra il 1°agosto e il 15 settembre è ammessa una proroga di non più di 45 giorni;
- ulteriore ed eventuale proroga di 90 giorni quando subito dopo la vacanza della poltrona si svolgono altre consultazioni elettorali nello stesso territorio.
Senza le suppletive una poltrona resterebbe vuota e questo potrebbe alterare gli equilibri politici delle Camere. Per questo motivo vengno indette quasi annualmente, spesso accorpandole alle elezioni amministrative o regionali soprattutto durante queste periodo di emergenza sanitaria.
La disciplina integrale e dettagliata delle elezioni suppletive è contenuta nella legge 165 del 3 novembre 2017.
Come si vota?
Trattandosi di collegi uninominali, il sistema elettorale delle elezioni suppletive è di stampo puramente maggioritario: sarà eletto il candidato che riuscirà a ottenere anche un solo voto in più rispetto agli avversari.
Come avviene alle elezioni politiche, in base ai dettami del Rostellum l’elettore riceve una scheda elettorale dove può indicare una sola preferenza, barrando con una X il nome del candidato o il suo simbolo.
Anche le elezioni suppletive devono rispettare l’articolo 1 del d.lgs 235/2012 sull’incandidabilità e i divieti di ricoprire cariche elettive. Non sono candidabili coloro che:
- hanno riportato condanne definitive con pena superiore alla reclusione a due anni per i delitti tentati o consumati ex articolo 51, commi 3-bis e 3-quater
- hanno riportato condanne definitive a pene superiori a due anni di reclusione per i delitti, consumati o tentati, previsti nel libro II, titolo II, capo I, del codice penale.
Occorre poi che i candidati soddisfino il requisito di età previsto dalla Costituzione per l’elezione:
- aver compiuto il 25° anno di età per i candidati alla Camera dei deputati;
- aver compiuto il 40° anno di età per i candidati al Senato della Repubblica.
Dove si vota?
In occasione delle elezioni suppletive 2021 si voterà a Roma per assegnare il seggio vacante del collegio Lazio 1-11 della Camera dei Deputati e, sempre per quanto riguarda Montecitorio, anche per il collegio Toscana 12 relativo a Siena e provincia.
Il collegio Lazio 1-11 della Camera dei Deputati è al momento vacante dopo la nomina della deputata Emanuela Del Re, che alle elezioni 2018 aveva vinto il seggio uninominale per il Movimento 5 Stelle, come rappresentante speciale dell’Unione Europea per il Sahel.
Si tratta di un collegio interno al Comune di Roma e che abbraccia questi quartieri: Suburbio Gianicolense, Suburbio Aurelio, Zona Casalotti, Suburbio Trionfale, Primavalle e La Pisana.
Sempre per la Camera dei Deputati, si voterà per le elezioni suppletive anche nel collegio Toscana 12, dove nel 2018 è stato eletto Pier Carlo Padoan che poi si è dimesso dopo essere entrato nel CdA di Unicredit.
Si tratta di un collegio che nel 2018 ha attirato parecchie attenzione, visto che interessa Siena e altri 34 Comuni della Provincia: alla politiche la sfida è stata tra l’ex ministro e il leghista Claudio Borghi, con la questione MPS nel ruolo del classico convitato di pietra anche adesso che è sceso in campo un big come Enrico Letta.
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