Erdogan all’attacco su vari fronti. Francia, Europa, Stati Uniti sono nel mirino del leader turco, che minaccia l’equilibio mondiale in più settori.
Erdogan senza freni: nell’ultima settimana le sue minacce e provocazioni sono arrivate all’Eruopa, al Mediterraneo, alla Francia, agli Stati Uniti.
Un clima incandescente si sta instaurando tra la Turchia e diversi Paesi del mondo, anche storici alleati. I fronti di contesa e tensione spaziano dalla battaglia contro gli anti-islamisti alle conquiste energetiche nel Mediterraneo, fino agli interessi strategici in aree quali Libia, Siria e Azerbaigian e alla corsa ai sistemi di difesa aerea.
Nel giro di pochi giorni, il presidente turco ha sfidato le più importanti potenze del mondo, scatenando l’indignazione soprattutto della Francia. Cosa sta succedendo e quali conseguenze avrà l’atteggiamento di Erdogan?
L’equilibrio mediterraneo e non solo rischia di rompersi. Tutti i motivi di tensione tra Turchia e resto del mondo.
Erdogan contro la Francia
Il presidente turco Tayyip Erdogan lunedì 26 ottobre ha invitato la sua popolazione a non acquistare merci francesi, esortatando i leader dell’Unione Europea a fermare l’agenda “anti-Islam” di Emmanuel Macron.
La provocazione è arrivata dopo le dichiarazioni del presidente turco secondo le quali Macron aveva un problema con i musulmani e aveva bisogno di controlli sulla sua salute mentale. Tale uscita ha indotto la Francia a richiamare il suo ambasciatore da Ankara.
Un clima tesissimo, dunque, si è instaurato tra le due alleate NATO.
Il tutto è esploso quando Macron si è impegnato a combattere il “separatismo islamista”, dicendo che minacciava di impadronirsi di alcune comunità musulmane in Francia. Il Paese da allora è stato scosso dalla decapitazione di un insegnante da parte di un militante islamista, vendicando l’uso delle vignette del profeta Maometto in una lezione sulla libertà di espressione.
Il presidente francese ha quindi ribadito che la religione islamica è in crisi e che avrebbe presentato una legge per rafforzare la separazione tra affari religiosi e Stato. La Turchia, già infastidita dalle opposizioni della Francia contro i suoi interventi in Libia e nel Mediterraneo, ha cavalcato le novità inasprendo i toni di sfida.
La Turchia sfida gli USA sulla difesa
Non solo Francia nel mirino di Erdogan. La provocazione del sultano turco ha colpito in questi giorni anche gli USA.
“Qualunque siano le tue sanzioni, non essere in ritardo”, ha detto Erdogan, riferendosi agli avvertimenti degli Stati Uniti per la Turchia di non essere direttamente coinvolta nel conflitto sul Nagorno-Karabakh, dove Ankara sostiene l’Azerbaigian contro le forze armene.
Il leader turco ha anche sfidato la minaccia di sanzioni della Casa Bianca dopo che la Turchia ha testato il sistema di difesa aerea S-400 di fabbricazione russa. L’acquisto ha già visto il Paese turco dare il via al programma di caccia stealth F-35.
La disputa sugli S-400, che secondo la NATO rappresentano una minaccia per l’alleanza militare e in particolare mette in pericolo i segreti tecnici degli F-35, ha riacceso controversie già aperte con gli alleati dell’organizzazione atlantica.
Tensione nel Mediterraneo
Erdogan continua, inoltre, a padroneggiare nel Mediterraneo con il suo piano di sfruttamento delle risorse energetiche osteggiato dalla Grecia e contrario al diritto internazionale del mare.
In estate si è sfiorata la guerra aperta tra i due Paesi.
L’ultima notizia preoccupante conferma che la Turchia continuerà ad esplorare, fino al 4 novembre, le acque contese del Mediterraneo orientale con la nave la Oruc Reis.
La mossa è stata definita dalla Grecia illegale, alimentando nuove tensioni. Di fatto Erdogan ha ignorato i messaggi UE e NATO di garantire la pace e di ritirare decisioni unilaterali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA