Una stima delle perdite totali dei miliardari russi nel 2022 a causa della crisi con l’Ucraina e con l’Occidente.
L’escalation nelle tensioni tra Russia e Ucraina rischia di portare nel prossimo futuro a un vero e proprio conflitto armato tra i due Paesi. Dopo il riconoscimento delle repubbliche indipendenti del Donbass, Stati Uniti, Europa e Nato hanno iniziato a lanciare le prime sanzioni economiche contro i ricchi russi e le banche vicine all’élite del presidente Putin. In particolare sono stati congelati i conti di cinque banche russe che sarebbero coinvolte nel finanziamento dell’occupazione dell’Ucraina.
Nonostante nelle ultime ore si sia assistito a un recupero dei mercati, il coinvolgimento di tutta la comunità internazionale rischia di causare pesanti conseguenze economiche per tutti gli attori in campo.
Le sanzioni che Usa e Ue sono pronte a mettere in campo dopo le ultime decisioni di Putin, infatti, potrebbero avere delle dure ripercussioni in particolare sull’Europa e l’Italia, soprattutto per quanto riguarda l’approvvigionamento di materie prime e di risorse energetiche.
In forma speculare, però, l’esportazione di tali beni costituisce la principale voce nella bilancia commerciale della Russia. Mosca, inoltre, deve affrontare la sospensione dell’acquisto dei titoli di Stato decisa da parte dei Paesi appartenenti alla Nato.
I miliardari della Federazione Russa stanno pagando in prima persona questi contraccolpi. Ecco quindi una stima di quanto hanno perso i super ricchi russi a causa della crisi di rapporti economici e politici con l’Occidente.
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Le perdite dei miliardari russi a causa dell’escalation Russia-Ucraina
Secondo una stima realizzata da Bloomberg, le fortune di 23 Paperoni della Russia sono crollate per circa 32 miliardi di dollari.
Il patrimonio netto è quindi passato da un totale di 375 miliardi di dollari contabilizzati alla fine del 2021 agli attuali 343 miliardi di dollari.
Non solo. Gli effetti negativi derivanti dalle tensioni potrebbero portare a un passivo ancora più pesante nei prossimi mesi.
I Paperoni russi più colpiti dalle tensioni con l’Occidente
In testa alla lista dei miliardari russi che hanno subito le maggiori perdite, allo stato attuale, si trova Gennady Timchenko, fondatore del gruppo di investimento Volga Group operante principalmente nel settore energetico, con grosse partecipazioni azionarie in Novatek, una delle più importanti compagnie produttrici di gas naturale.
L’oligarca, come è stato stimato dal Bloomberg Billionaires Index, ha visto sfumare dall’inizio del 2022 circa 6,5 miliardi di dollari, pari a poco meno di un terzo della propria fortuna, la quale si attesta ora a “soli” 16 miliardi di dollari.
Anche Leonid Mikhelson, Ceo e principale azionista della stessa Novatek, ha registrato una contrazione dal valore di 6,2 miliardi di dollari del proprio patrimonio. Mentre, per Vagit Alekperov, presidente della maggiore azienda petrolifera russa, la LUKoil, la perdita del valore delle azioni societarie del 17%, ha causato una diminuzione della ricchezza pari a 3,5 miliardi di dollari.
Vladimir Putin potrebbe presto dover fare i conti con l’opposizione interna alla guerra proprio da parte degli oligarchi del Paese, d’altra parte il rischio è quello di causare perdite sempre più ingenti.
Infatti, solamente nel 2021 le esportazioni di gas e petrolio in Europa hanno raggiunto un valore di circa 50 miliardi di euro ciascuno. Difficilmente nel lungo periodo la Russia potrà quindi rinunciare a queste entrate.
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