Gli esodati, i 6.000 rimasti, chiedono la riapertura dell’ottava salvaguardia. Il 12 febbraio ci sarà l’incontro tra sindacati e ministro del Lavoro per discutere la questione. Vediamo cosa c’è sul tavolo.
Non c’è pace per i 6.000 esodati non rientrati nell’ottava salvaguardia e che attendono anche una nona salvaguardia da tempo. Ma cosa c’è sul tavolo?
Già perché dopo che le ultime richieste degli ultimi 6.000 esodati sono andate disattese il 12 febbraio ci sarà un incontro presso il ministero del Lavoro presieduto dalla ministra Nunzia Catalfo in cui si discuterà la questione.
Ad annunciare l’incontro anche la coordinatrice del comitato 6.000 esodati esclusi che ha reso note anche le motivazioni. Gli esodati ricordiamolo sono quei cittadini rimasti senza lavoro e senza pensione con l’entrata in vigore della Legge Fornero nel 2011, quella lacrime e sangue.
Per gli esodati, e specie per questi ultimi 6.000, questi otto lunghi anni sono stati davvero lacrime e sangue tanto che ancora oggi chiedono un loro diritto: la pensione.
Ma vediamo quali sono le richieste degli ultimi 6.000 esodati in merito all’ottava salvaguardia e in vista dell’incontro al ministero del prossimo 12 febbraio.
Esodati e ottava salvaguardia: le richieste sul tavolo al ministero
Gli esodati, gli ultimi 6.000 esclusi dalle precedenti salvaguardie e anche dall’ultima, l’ottava, hanno delle richieste ben precise che finiranno sul tavolo del ministero del Lavoro il prossimo 12 febbraio.
Come si legge anche dal comunicato stampa del comitato 6.000 esodati esclusi, ciò che si chiede a gran voce è la riapertura dell’ottava salvaguardia. Dopo tanta attesa il problema degli esodati entrerà nel dibattito di governo e in particolare nell’incontro che fra qualche giorno si terrà tra ministero del Lavoro, sindacati CGIL, CISL, UIL e INPS.
Nei giorni in cui gli incontri tra sindacati e governo si avvicendano per una riforma delle pensioni nuova che sia strutturale e sostenibile, non si può non pensare a chi è stato fortemente penalizzato da una delle ultime riforme pensionistiche, vale a dire la Legge Fornero.
Il comitato dei 6.000 esodati esclusi desidera infatti che governo e sindacati discutano della riapertura dei termini per rientrare nell’ottava salvaguardia. Non essendo stata fatta una nona salvaguardia, si chiede che anche gli esodati esclusi dall’ottava e che maturino i requisiti per la pensione di vecchiaia entro il 31 dicembre 2021, possano rientrare nella misura.
L’ottava salvaguardia ha escluso, secondo il comitato, chi aveva gli stessi diritti degli esodati salvaguardati. Ci sono infatti tra gli esclusi coloro che hanno raggiunto i requisiti per la pensione dal 2018.
La richiesta giunge dopo che emendamenti in merito presentati da PD,LEU e Fdl che miravano a rimediare all’errore sono stati respinti in Legge di Bilancio 2020 e nel Decreto Milleproroghe. Come si legge nel comunicato:
“Questi stessi governi, nel contempo, hanno favorito in questi anni misure previdenziali che hanno concesso il pensionamento a persone ancora in attività, al costo di svariati miliardi di euro, quando il dramma degli esodati esclusi può essere sanato con una cifra di poco superiore ai 400 milioni di euro (da suddividere su circa 5 anni) recuperabili dagli stanziamenti a suo tempo previsti nel «Fondo Esodati» destinato alle salvaguardie o per l’appunto dalle somme non utilizzate di misure come Quota 100”.
Questa la richiesta, questo ci si auspica sia sul tavolo dell’incontro tra ministero e sindacati, e dal quale si esca con una soluzione perché come conclude il comunicato:
“Non avrà senso alcuno parlare di “revisione della Fornero” finché la questione degli ultimi “6.000 esodati esclusi” non sarà stata risolta!”.
Chi sono gli esodati che chiedono la riapertura dell’ottava salvaguardia
Gli esodati sono quei lavoratori rimasti senza reddito da lavoro e senza pensione con l’introduzione della Legge 214/2011, la ormai famosa Legge Fornero.
Gli esodati sono tutti quei lavoratori che avevano chiesto a quel tempo la buonuscita, licenziamento o anche mobilità perché prossimi alla pensione, ma che si sono trovati senza nulla perché il requisito anagrafico per accedervi era stato poi innalzato.
Con il tempo i vari governi che si sono succeduti hanno introdotto nelle leggi di bilancio dello Stato delle clausole di salvaguardia per sistemare gli esodati. L’ultima salvaguardia, l’ottava appunto, è stata introdotta con la Legge di Bilancio 2017 e ha regolarizzato per la pensione oltre 30.000 esodati.
I 6.000 che oggi chiedono di rientrare nella salvaguardia con la riapertura dei termini sono proprio gli ultimissimi rimasti senza tutele e ancora senza pensione.
Si era parlato di una nona salvaguardia per favorire i 6.000 senza lavoro e pensione con degli emendamenti presentati per la Legge di Bilancio 2020, ma nulla è stato fatto in merito. Ora si aspetta l’esito dell’incontro del 12 febbraio per sapere se le richieste del comitato 6.000 esodati verranno soddisfatte o meno dal governo.
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