L’ex Ilva, adesso Acciaierie d’Italia, torna a operare dopo la pronuncia del Consiglio di Stato che ha ribaltato lo stop del Tar. Che significa e cosa succede ora? Piano industriale green in focus.
Ex Ilva riavvia gli impianti: il Consiglio di Stato ha annullato la decisione del Tar di Lecce e dell’ordinanza del sindaco di Taranto.
L’attività produttiva di Acciaierie d’Italia può quindi proseguire, dopo che l’area a caldo del siderurgico era stata bloccata per inquinamento.
Ora che l’ex Ilva può ripartire, quale futuro attende l’azienda strategica per il Paese, ma pressata dalla necessità di un piano industriale sostenibile?
Ex Ilva riparte dopo stop per inquinamento
Si riaccende completamente il polo siderurgico di Taranto. Con la pronuncia del Consiglio di Stato, infatti, cade lo stop per l’allarme inquinamento che era stato decretato dal Tar di Lecce, di fatto avvallando l’ordinanza del sindaco della città.
I giudici dell’appello hanno stabilito che: “va dichiarata l’illegittimità dell’ordinanza impugnata e ne va conseguentemente pronunciato l’annullamento. [Il potere del sindaco si è sovrapposto] alle modalità con le quali, ordinariamente, si gestiscono e si fronteggiano le situazioni di inquinamento ambientale e di rischio sanitario, per quegli stabilimenti produttivi abilitati dall’Aia.”
Non è emerso, inoltre, un pericolo aggiuntivo a quello legato in situazioni normali allo svolgimento delle attività industriali.
L’ex Ilva può riaccendere tutti gli impianti quindi, pur restando la pettine nodi cruciali legati proprio alla svolta green.
Acciaierie d’Italia: si attende la svolta green
La complessa e lunga vicenda dell’ex Ilva potrebbe essere sul punto di svolta. Così, almeno, sperano il ministro Giorgetti e i sindacati.
Il Governo può ora ripartire per presentare un piano industriale in linea con le esigenze di sostenibilità e salute, oltre che di garanzie per il lavoro. Questa l’indicazione di Giorgetti, che ha ricordato quanto le indicazioni del Pnrr spingano verso la conversione green una filiera strategica per l’Italia come quella dell’acciaio.
Acciaierie d’Italia, non ha fatto attendere il suo commento, scrivendo che:
“comunica di essere pronta a presentare già dalla prossima settimana, insieme con i suoi partner industriali Fincantieri e Paul Wurth (ex Italimpianti), la propria proposta di piano per la transizione ecologica dell’intera area a caldo dello stabilimento di Taranto”
Il piano, se legge nella nota, rispetterà i target ecologici UE con un progetto pluriennale in più fasi. Gli obiettivi di transizione ecologica saranno monitorati per arrivare a una graduale diminuzione delle emissioni inquinanti e nocive. La missione è produrre Green Steel in Italia.
Ora, i sindacati fremono per la riapertura di un tavolo di negoziati. In ballo ci sono anche 15.000 lavoratori.
Con il riavvio totale dell’ex Ilva, si avvicina davvero la svolta green?
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