La riconoscibilità del marchio è fondamentale per attirare la fiducia del consumatore. La prospettiva futura per le imprese del vino italiano è quella di aumentare l’autorevolezza del proprio brand e far emergere la forza e le caratteristiche del territorio in cui l’azienda produce.
La pandemia ha mutato gli scenari commerciali delle imprese del vino della nostra Penisola. Gli innumerevoli zoom tasting, gli aperitivi digitali informali tra export manager, i digital meeting per elaborare e definire nuove strategie con i brand manager rappresentano le nuove modalità vincenti per correggere il tiro dell’attuale mercato retail.
Gli imprenditori e gli export manager del vino stanno rivedendo la propria azione commerciale quando si deve comunicare un nuovo vino, una nuova etichetta o un cambio packaging, ovvero, le modalità di confezione e di presentazione di un prodotto studiate in funzione della vendita.
Export manager: cosa aspettarsi nel post-covid
L’export manager cerca di individuare nuovi partner commerciali e nell’epoca del coronavirus tale strategia può aversi via internet, proponendo a potenziali clienti nuove politiche di approccio al prodotto e alla sua storia.
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Studiando le liste di contatti dei paesi esteri verso i quali le imprese sono interessate ad espandere il proprio mercato, risulta importante individuare un target preciso con delle campionature mirate. Inviando le presentazioni via email è possibile incuriosire i destinatari, senza dimenticare di valorizzare i contatti personali e quelli sviluppati nel corso delle fiere. Riallacciare i rapporti e utilizzare gli strumenti messi a disposizione da ICE Agenzia per la ripartenza dell’export può risultare efficace.
Una buona consulenza e un innovativo rapporto tra impresa ed export manager può incentivare nuove opportunità che vanno studiate con estrema attenzione, al fine di evitare errori che possono essere distruttivi sia per la vita dell’impresa che per il valore del brand da tutelare e implementare.
Nel caso della conoscenza del vino italiano all’estero, presentare l’azienda attraverso un innovativo portale digitale, promuovere le peculiarità del territorio, inviare un articolo sui vitigni autoctoni ai quali l’azienda è legata, può apparire una mossa vincente affiancando anche un buon utilizzo dei social network adattati al contesto geografico che si vuole scrutare e analizzare.
Attualmente, possiamo visionare una nutrita attenzione nei confronti della qualità del prodotto e la divulgazione attenta delle proprie peculiarità appare importante. La riconoscibilità del marchio è fondamentale per attirare la fiducia del consumatore. La prospettiva nell’immediato futuro per le imprese del vino italiano è quella di aumentare l’autorevolezza del proprio brand e far emergere la forza e le caratteristiche del territorio in cui l’azienda produce.
L’importanza del networking e della collaborazione
Gli export manager del vino stanno comprendendo l’importanza del networking e la collaborazione e condivisione delle conoscenze per puntare verso i mercati esteri. L’export del vino deve essere caratterizzato dall’unione delle piccole e medie imprese per sviluppare un approccio comune, un export collaborativo, generando una sentita sinergia tra le imprese che promuovono accanto al vino anche il food e le eccellenze materiali e immateriali del territorio.
Intercettare nuove progettualità di lavoro condivise per contrastare l’eccesso della forza contrattuale degli importatori è una chiave di svolta. Investire in implementazione del network e in comunicazione efficace può generare prospettive interessanti per la ripartenza delle imprese del vino del territorio italiano e una loro capillare diffusione all’interno del panorama commerciale internazionale.
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