L’Unione Europea vuole aprire un’inchiesta per capire se siano stati rispettati i principi tipici della concorrenza nell’acquisizione di Whatsapp da parte di Facebook
E’ ormai passato qualche mese dall’acquisizione di Whatsapp, il servizio di messaggistica istantanea e gratuita utilizzabile per smartphone e tablet, da parte di Marck Zuckenberg, patron di Facebook, ma nel corso del tempo non sono mancate le polemiche soprattutto nei casi in cui la app ha riscontrato momenti di down che hanno reso impossibile oterla utilizzare. C’è chi infatti aveva fatto notare come ritenesse non del tutto limpido che i due servizi avessero lo stesso proprietario e ora anche l’Unione Europea sembra avere deciso di chiarire meglio la situazione attraverso la realizzazione di una vera e propria inchiesta.
A riportare l’indiscrezione, che sembra essere comunque molto attendibile, è stato il Wall Street Journal che ha rivelato l’invio da parte dell’Unione Europea di una serie di questionari ai concorrenti dei social network per cercare di capire quali possono essere le conseguenze della fusione tra Facebook e l’app di messaggistica del valore di 19 milioni di dollari sui rispettivi mercati. Inevitabilmente se il lavoro dell’Unione Europea venisse confermato sarebbe un aspetto di grande rilievo visto che quanto succederà potrebbe poi portare a introdurre delle regole da seguire in tutti i Paesi aderenti relativi alla gestione della concorrenza in un settore sempre più importante come quello dei social media.
Fino ad ora era stato proprio lo stesso social networ,k che vanta tantissimi iscritti in tutto il mondo, a chiedere alla Commissione Europea di fare una verifica più attenta sull’acquisizione di Whatsapp, una mossa forse preventiva per cercare di eliminare le critiche che si erano diffuse negli ultimi tempi con la consapevolezza che l’operazione realizzata da Zuckenberg era stata approvata al momento (ed è tuttora così) solo negli Stati Uniti. Lo scorso 11 aprile la Federal Trade Commission, l’ente governativo americano per la protezione dei consumatori, aveva comunque approvato l’acquisizione nel Paese a stelle e strisce a condizione che entrambe le aziende rispettassero la privacy degli utenti, ma forse non per tutti questo si è poi verificato nei fatti.
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