Per Gero Jung, Chief economist di Mirabaud Asset Management l’atteggiamento più dovish delle banche centrali, in particolar modo della Fed, non può che far bene all’equity
L’armamentario delle banche centrali mondiali rischia di non esser sufficiente per fronteggiare una prossima recessione.
Ecco perché in questa delicata fase di dicotomia fra mercati finanziari (in rialzo) e fondamentali economici (in rallentamento) i responsabili delle politiche monetarie di FED e BCE hanno deciso di mantenere un atteggiamento più morbido, deviando o comunque rallentando il percorso verso la normalizzazione che avevano intrapreso lo scorso anno.
«L’atteggiamento più dovish delle banche centrali non può che far bene all’equity, ecco perché il 2019 è iniziato così bene per i mercati azionari globali», ha spiegato Gero Jung, Chief economist di Mirabaud Asset Management intervento oggi a Milano.
Fed torna colomba, durerà a lungo?
Stiamo attraversando un ciclo di crescita lenta, con il Fondo Monetario Internazionale (FMI) che ha appena ridotto dal 3,5% al 3% le sue previsioni di crescita per il 2019, il livello più basso degli ultimi tre anni. L’insieme di questi fattori ha spinto il Presidente Fed Jerome Powell ad ammorbidire la politica monetaria dell’istituto, rimandando il prossimo rialzo dei tassi a dopo l’estate.
«Ci aspettiamo un atteggiamento prudente nella prima parte di anno – ha commentato il capo economista di Mirabaud – mentre un primo rialzo dei tassi potrebbe avvenire solo nella seconda parte del 2019, sicuramente dopo l’estate».
Nell’outlook base tracciato dal gestore infatti la parola “recessione” non viene fatta. Per Gero Jung il mercato del lavoro degli Stati Uniti versa in “condizioni stellari” e la domanda per consumi nel Paese rimarrà su livelli elevati per diverso tempo.
«Secondo i nostri modelli le probabilità di una recessione nei prossimi mesi rimangono basse, anche in un ecosistema dove i fattori di incertezza sono aumentati», chiosa il gestore.
«La nostra allocation tattica rimane positiva quest’anno poiché non vediamo recessioni in vista - ha commentato Jung -, quanto piuttosto una crescita ad un ritmo più lento dovuto ai diversi fattori di instabilità geopolitica».
Dove andranno i mercati?
In un contesto di questo genere sembra davvero difficile individuare una giusta direzione per i mercati finanziari. Gli esperti di Mirabaud propongono la loro ricetta; Anu Narula, Head of Global Equities della società, suggerisce:
«Stiamo attraversando un ciclo di crescita lenta e il mercato è concentrato prevalentemente su questo e sulla ricerca di rendimento. In queste circostanze, è fondamentale per le aziende avere dei propri driver di crescita secolari, ed essere esposte a un tema consente loro di mantenersi indipendenti dall’andamento del ciclo economico, il che è ancor più importante in questa fase di estrema volatilità».
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