Non solo rame: tra i metalli in rialzo spicca anche il ferro, arrivato secondo il benchmark S&P Global Platts a 202,6 dollari la tonnellata, un nuovo record storico. Quali prospettive per i prossimi mesi?
Mentre il rame continua la sua ascesa oltre i 10.000 dollari la tonnellata sul London Metal Exchange (LME), tra speranze di ripresa e preoccupazioni sullo squilibrio tra domanda e offerta, c’è un altro metallo che vede la sua quotazione aggiornarsi ripetutamente verso l’alto: il ferro.
Secondo il benchmark S&P Global Platts, il minerale di ferro si è spinto fino a quota 202,6 dollari la tonnellata sul mercato spot cinese, stracciando il record storico dello scorso aprile, 193,8 dollari, e mettendo il turbo alle principali compagnie minerarie come Glencore, Rio Tinto e Anglo American. Parola, ora, agli analisti: quali sono le prospettive per il prezzo del metallo?
Ferro, quali prospettive dopo il record?
Rassicurazioni arrivano da Citi, che dopo i picchi di questi giorni – dettati dalle schiarite sul fronte pandemico - vede il ferro consolidarsi intorno ai 185 dollari tra il secondo e il terzo trimestre, per poi ritracciare verso i 160 dollari solo negli ultimi tre mesi dell’anno. Quattro, secondo gli analisti della multinazionale USA, i fattori che continueranno a sostenere la quotazione del metallo.
In primis, la solidità della produzione di acciaio in Cina per i prossimi due trimestri, che non dovrebbe subire eccessivamente le restrizioni a Tangshan e Handan. C’è da considerare, poi, un deficit previsto nel mercato del ferro di 18 milioni di tonnellate trasportate via mare, tra il primo e il terzo trimestre, a causa del rimbalzo della domanda.
Inoltre, sempre secondo gli analisti di Citi, la combinata dell’aumento dei prezzi e dei disavanzi pluriennali accumulati tra il 2018 e il Q1 2021 dovrebbe impedire alla quotazione di scendere sotto i 100 dollari anche in caso di eventuali eccedenze dopo il quarto trimestre. Infine, le possibili riduzioni imposte alla Cina non andranno ad intaccare la domanda globale di ferro, dato che la crescita della produzione di acciaio fuori dal paese sarà dettata principalmente dagli altiforni.
Prezzo in discesa nel 2022
Insomma, i prezzi dovrebbero mantenersi relativamente elevati nel secondo e terzo trimestre, per poi imboccare una strada in discesa nell’ultimo scorcio dell’anno. Flessione che non si arresterà nel 2022, dato che gli analisti di Citi vedono il ferro scambiare ad una media di 125 dollari nei seguenti dodici mesi.
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