La fine della guerra tra Russia e Ucraina non sarà il 9 maggio come predetto da alcuni, anzi. La conclusione del conflitto sembra essere lontana, soprattutto con la prospettiva del Donbass in gioco.
La fine della guerra è lontana. Opinionisti profeti hanno già tentato di infiocchettare una data simbolica come presunta fine della guerra tra Russia e Ucraina, ma oggi non sembra più così vicina. Il 9 maggio, sul calendario in equilibrio tra essere vicino o lontano da un momento risolutivo, potrebbe essere un momento di svolta, ma molto probabilmente non la data della fine della guerra.
Nel corso di oltre 50 giorni di conflitto la Russia ha sferrato pesanti colpi all’Ucraina, ma questa non ha ancora ceduto. Il plauso del mondo va alla resistenza, alla caparbietà e alla capacità di combattere uniti per il proprio Paese degli ucraini; parole che Volodymyr Zelensky ha ripetuto a un’intervista in esclusiva per la Cnn. In questa il presidente ucraino ha ricordato il costo di vite umane che l’Ucraina sta pagando per gli interessi russi, utilizzando il termine “genocidio”. Allo stesso tempo è tornato a manifestare l’intenzione di resistere, in particolare nel Donbass e per farlo ha ripetuto di avere bisogno di armi e soldi.
Dichiarazioni che, insieme alle forniture Occidentali, stanno innervosendo ancora di più il Cremlino. In una nota ufficiale da Mosca a Washington inviata alcuni giorni fa, secondo quanto riportato dal Washington Post , si leggeva che armare l’Ucraina continuerà ad alimentare la guerra e avrà conseguenze imprevedibili.
In questo contesto di resistenza Ucraina si torna a parlare dell’uso di un’arma nucleare, un’arma che inevitabilmente spezzerebbe il morale e le difese. La Russia continua intanto a puntare al Donbass, regione strategica che nessuno dei due Paesi in conflitto è disposto a cedere. La battaglia per il Donbass potrebbe cambiare la conformazione del conflitto. Insomma, la fine della guerra tra Russia e Ucraina sembra ancora piuttosto lontana.
Una fine lontana e non scritta della guerra tra Russia e Ucraina: la lunga agonia o la strenua difesa
La guerra tra Russia e Ucraina appare agli occhi dei commentatori da salotto come una lunga agonia, motivo per il quale l’Ucraina dovrebbe arrendersi e risparmiare vite civili o una estenuante, quanto valorosa difesa del proprio Paese. La narrazione della guerra porta avanti due visioni con lo stesso preannunciato finale: la resa dell’Ucraina, prima o poi. Si potrebbe anche dire “con le buone o con le cattive” per spiegare le due possibili strade, tra diplomazia e guerra.
Entrambi i Paesi vogliono la fine del conflitto, ma la guerra non finirà presto e soprattutto non finirà il 9 maggio come è stato raccontato in diverse occasioni. Per quanto la Russia potrebbe aver ricercato nella data simbolo della vittoria contro la Germania nazista un concreto legame con l’operazione speciale messa in atto in Ucraina, i piani continuano a cambiare. La resistenza ucraina, anche se piegata sotto il peso di bombardamenti e crimini di guerra (in fase di indagine) resta in piedi e con il sostegno occidentale - considerato insufficiente dal presidente ucraino - tiene testa alla Russia.
La Russia non ha nessun successo militare in Ucraina da festeggiare nella fatidica data del 9 maggio e se non potrà omaggiare il proprio operato potrebbe dichiarare lo stato di emergenza. A dirlo è Stefano Stefanini, ambasciatore italiano alla Nato e consigliere diplomatico dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano:
È una data che nella narrazione non può passare sotto silenzio. O la Russia è in grado di celebrare un successo di quella che chiama ‘una operazione speciale’, o è costretta a spiegare che il conflitto in corso diventa una guerra.
La fine della guerra potrebbe avvenire in Donbass?
La fine della guerra tra Russia e Ucraina potrebbe avvenire dove tutto è iniziato. Si torna nuovamente a parlare delle attenzioni russe nella regione del Donbass, un interesse che il Cremlino ha da diversi anni e che con l’inizio della guerra è stato concretizzato con il riconoscimento dell’indipendenza delle due Repubbliche separatiste di Luhansk e del Donetsk.
I russi potrebbero considerare una vittoria o La vittoria il controllo dell’Ucraina orientale e la fascia costiera, ovvero i territori strategici per l’allargamento del confine russo. “L’Ucraina non è disposta a cedere il territorio nella parte Orientale del Paese per porre fine alla guerra con la Russia - ha detto Zelensky, chiarendo la posizione ucraina in merito - l’esercito ucraino è pronto a combattere contro l’esercito di Mosca nella regione del Donbass in una battaglia, che potrebbe influenzare il corso dell’intera guerra”.
Da parte russa l’intenzione di terminare la guerra con la diplomazia non è contemplata, non ora almeno. Lo ha riportato il presidente del Consiglio Mario Draghi dopo una telefonata con Vladimir Putin: Gli ho chiesto: “‘Quando vi vedete con Zelensky? Solo voi due potete sciogliere i nodi’. Mi ha risposto: ‘I tempi non sono maturi’.”. La fine della guerra tra Russia e Ucraina avverrà, come in molti commentatori avevano già fatto notare, solo quando Putin otterrà quello che vuole, prima o - grazie alla resistenza ucraina - poi.
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