I criteri finanziari ESG stanno crescendo di importanza nei mercati e nei prodotti di investimento: ma quanto davvero sono rispettati nei fondi green? La sorpresa - negativa - in alcuni dati.
Fondi green e con criteri ESG (environment, social, governance): la loro crescita è stata importante negli ultimi anni e ancora si preannuncia interessante e con margini di incremento.
I mercati globali si stanno orientando sempre di più verso investimenti e prodotti attenti alle enormi e urgenti sfide del cambiamento climatico e della sostenibilità.
Influencemap ha analizzato la trasparenza e la coerenza di tali strumenti finanziari green orientati ai tanto osannati criteri ESG: quale risultato? I fondi verdi non sempre sono tali: i numeri della sorprendente - in negativo - valutazione.
Fondi green: quanto rispettano i criteri ESG?
Secondo il rapporto diffuso da Influencemap i “fondi offerti [nell’ambito green] sono cresciuti fino a un valore totale di $ 1,7 trilioni nel 2020.”
Numeri importanti, che spesso però nascondono difficoltà da parte delle autorità di regolamentazione nell’analizzare la coerenza dei prodotti con i criteri di sostenibilità.
L’analisi ha cercato di fare luce e si è concentrata su “723 fondi azionari commercializzati specificamente utilizzando parole chiave ESG e legate al clima, con oltre 330 miliardi di dollari di patrimonio netto totale”.
Due sono i criteri climatici seguiti per osservare i prodotti finanziari in oggetto: la corrispondenza del portafoglio all’Accordo di Parigi e l’intensità dei combustibili fossili.
La prima criticità emersa riguarda la mancanza di definizioni standard per classificare come rispondenti a criteri ESG i fondi e gli strumenti finanziari green. Di conseguenza, i prodotti quotati sono spesso valutati come sostenibili in base a controlli, valutazioni e osservazioni non confrontabili.
Sotto l’etichetta criteri ESG sono stati raggruppati 593 fondi azionari, dal valore in patrimonio netto di 265 miliardi di dollari. Influencemap ha rilevato che 421 di questi corrispondenti al 71%, hanno un punteggio di Portfolio Paris Alignment negativo.
Il risultato significa che le società all’interno dei loro portafogli non sono in linea con gli obiettivi climatici globali.
Sotto la categoria clima, la ricerca ha evidenziato 130 fondi dal valore patrimoniale di 67 miliardi di dollari.
La performance climatica dei diversi fondi ha oscillato con punteggi di Portfolio Paris Alignment da -42% a +90%.
Si è evidenziato che la maggior parte dei fondi, 72 su 130, ovvero circa il 55%, ha avuto punteggi negativi rispetto al Paris Alignment.
Non solo, i fondi a tema climatico sono ancora comprendenti società legate alla produzione di combustibili fossili, per un importo complessivo di 153 milioni di dollari.
Società di combustibili nei fondi green
Quel che è balzato all’evidenza della ricerca è la presenza ancora importante di società legate ai combustibili fossili nei cosiddetti fondi green.
Le partecipazioni più frequenti sono TotalEnergies, Kinder Morgan, Enbridge, Neste, Halliburton, Chevron ed ExxonMobil.
Secondo il rapporto proprio queste partecipazioni potrebbero essere fonte di preoccupazione per gli investitori, “in particolare sulla scia del Net Zero dell’AIE entro il 2050 rapporto, che raccomanda l’interruzione immediata di tutte le nuove esplorazioni di combustibili fossili.”
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