Ftse Mib, previsioni: Brexit e Podemos fanno tremare l’UE, nel mirino quota 15.400 punti

Livio Spadaro

25 Giugno 2016 - 13:00

Settimana nevrotica per le Borse mondiali con il verificarsi della Brexit. Ora il focus passa sulla Spagna, Ftse Mib a rischio di nuove, pesanti, discese.

Ftse Mib, previsioni: Brexit e Podemos fanno tremare l’UE, nel mirino quota 15.400 punti

L’inaspettata uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, sancita con il referendum del 23 giugno che ha visto la chiamata alle urne di oltre 46 milioni di cittadini britannici, ha preso in contropiede le Borse mondiali facendo scattare un sell-off senza precedenti.

Il listino milanese Ftse Mib ha chiuso la seduta di venerdì in netto ribasso del 12,5% registrando così, per questa settimana, una perdita cumulata di oltre il 7%. Male tutti gli indici del Vecchio Continente anche se le perdite maggiori sono state accumulate dai listini azionari dei Paesi periferici come Spagna, Grecia e appunto l’Italia.

L’incertezza generata dal segnale lanciato dai cittadini del Regno Unito e dai possibili effetti a catena in Europa di altri Paesi membri dell’Unione nonché dell’Eurozona pone a serio rischio l’andamento delle Borse per le prossime settimane.

Ftse Mib: rischio effetto a catena dopo uscita Uk da UE

La Scozia ha fatto sapere di voler rimanere nell’Unione Europea così come il Nord Irlanda e potrebbero profilarsi referendum in queste nazioni che sancirebbero la fine del Regno Unito.

In altri Paesi europei si sono registrate le richieste di referendum consultivi per la permanenza nell’UE come ad esempio in Francia, Belgio, Olanda e Ungheria (anche in Italia tramite il leader della lega Matteo Salvini e del Movimento 5 stelle Beppe Grillo, anche se nel Bel Paese non è possibile).

Questa mattina si sta tenenedo una riunione tra sei ministri di Paesi dell’area Euro a cui sta partecipando anche Paolo Gentiloni per l’Italia. Sarà interessante capire come ora l’Unione intenderà dare una risposta al sempre più crescente euro-scetticismo che sta dilagando tra i cittadini europei.

Euro-scetticismo che potrebbe avere un nuovo governo a favore: in Spagna, nella giornata di domani, si terranno le importanti elezioni politiche che potrebbero vedere un grande afflusso di voti per Podemos, partito da sempre ostile alle politiche europee di austerity.

Intanto, in Francia questa settimana si è tenuta una nuova manifestazione contro l’intenzione del governo di procedere al varo del Jobs Act alla francese: la «Loi Travaille».

I sindacati sono sul piede di guerra per impedire che Hollande approvi la legge di riforma sul lavoro, osteggiata da più o meno quasi tutte le classi di lavoratori transalpini che ormai da settimane stanno mettendo in atto scioperi e cortei di protesta.

Il premier francese si è detto comunque determinato ad andare fino in fondo e di voler avvalersi dell’articolo 49.3 della Costituzione in modo da non dover far passare il provvedimento di riforma per il Parlamento.

Se così sarà, il rischio è che anche in Francia i movimenti euroscettici, come ad esempio quello di Marine Le Pen, Front National, possano avvalersi di sempre più consensi tra i cittadini transalpini.

Ftse Mib: dati macro oscurati da Brexit, bene Ifo e Zew male dati USA

La Brexit ha tenuto banco per tutte le ultime sedute di Borsa, oscurando così in parte i dati macroeconomici pubblicati questa settimana. L’indice Zew e l’Ifo tedesco si sono mostrati ben oltre le attese, segnalando così un forte miglioramento del sentiment sulle condizioni dell’economia tedesca.

Si registrano poi i miglioramenti dei dati sul PMI manifatturiero preliminare di Germania, Eurozona ed USA mentre peggiora lo stesso dato in Francia che si è contratto ulteriormente nel mese di giugno.

Gli ordinativi industriali in Italia sono migliorati a livello mensile ad aprile anche se su base annuale hanno registrato un -11,3%. Gli stipendi italiani invece, nel mese di maggio non sono cresciuti mentre su base annuale hanno registrato un +0,6% in linea con il dato precedente.

In Giappone deludono i dati sulle esportazioni, sul saldo della bilancia commerciale e sul PMI manifatturiero preliminare, mentre negli States hanno deluso le proiezioni sulle vendite di nuove abitazioni e sugli ordinativi di beni durevoli di maggio.

Ftse Mib: banche centrali pensano a Brexit, rialzo tassi Fed a luglio improbabile

In tutto questo, i governatori delle banche centrali si trovano a fronteggiare l’emergenza Brexit, tralasciando così per il momento da parte le rilevazioni macroeconomiche.

A questo punto comunque, sembra molto improbabile che la Federal Reserve possa attuare un rialzo dei tassi di interesse il prossimo mese in quanto l’uscita del Regno Unito dall’UE è sempre stato indicato come un fattore di rischio per le strette monetarie programmate dalla Fed.

La prossima settimana verranno pubblicati nuovi importanti market mover, di cui rimandiamo la visione nell’articolo di approfondimento. Si ritiene tuttavia che terranno ancora banco gli strascichi post-voto nel Regno Unito soprattutto se Podemos prenderà un forte numero di consensi nelle elezioni politiche spagnole.

Ftse Mib: bancari e finanziari nel mirino delle vendite

Facendo il punto della situazione in Italia, i titoli bancari e finanziari sono stati quelli più colpiti dall’ondata di vendite generatesi dopo i risultati del voto in Uk. Banco Popolare ha iniziato la fase di vendita dell’inoptato dell’aumento di capitale da 1€ miliardo, che ha registrato sold-out, andato praticamente invenduto nella prima sessione di trading.

Veneto Banca verrà inglobata dal fondo Atlante, vista l’assenza di interesse degli investitori che hanno sottoscritto una percentuale nulla della ricapitalizzazione, il che sancisce anche il non-approdo in Borsa programmato per fine mese.

Unicredit sta cercando di accelerare le pratiche per trovare il nuovo amministratore delegato che prenderà il posto di Federico Ghizzoni. Circolano diversi nomi tra cui quello di Corrado Passera, ex ministro dello Sviluppo economico del governo Monti.

Tuttavia, non si sa ancora su quale manager ricadranno le preferenze del cda, l’unica certezza è che di questi tempi la banca con sede a piazza Gae Aulenti dovrà dare un segnale di fiducia al mercato trovando al più presto il nuovo ad.

Ftse Mib: analisi tecnica su base daily

Cosa aspettarsi per la prossima settimana? Sicuramente forte volatilità causata dall’incertezza del momento anche se in parte l’intervento delle banche centrali potrebbe in qualche modo calmare la situazione.

Il forte ribasso di venerdì del Ftse Mib ha chiuso tutti e due i gap rialzisti (e uno a ribasso) creatisi durante il rialzo delle Borse nel periodo a ridosso del referendum. In questo modo il listino milanese ha prezzato l’evento Brexit ma resta ancora da capire l’impatto per le prossime sedute soprattutto se Podemos otterrà una larga maggioranza nelle elezioni spagnole di domani.

La chiusura sui minimi del Ftse Mib, al di sotto del livello segnalato dalla linea orizzontale di colore viola oltre che al di sotto della banda inferiore di Bollinger rende il quadro negativo per la prossima settimana. La configurazione di fondo che si ricava dall’incrocio delle medie mobili segnala anch’essa una fase negativa per il breve, medio e lungo periodo.

Il RSI sta dirigendosi con violenza verso l’area di ipervenduto, il che suggerisce ulteriori ribassi in arrivo. Il primo target sembra essere quello evidenziato in giallo a quota 15.400 punti circa con un secondo target a quota 15.000 punti.

C’è da ricordare che su reazioni così violente gli indici tendono poi a corrispondere altrettanta reazione violenta quindi si raccomanda la massima prudenza nelle operazioni da porre in essere.

Un possibile rimbalzo su quota 15.400 punti potrebbe far scattare qualche presa di profitto che potrebbe riportare l’indice prima sui 15.800 punti fino anche a 16.200. Per il momento, comunque, si ritiene che il sentiment deteriorato degli investitori comporti ulteriori discese fino quanto meno al livello di 15.400 punti da cui poi è da valutare un possibile rimbalzo.

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