Gli ultimi dati hanno mostrato tutti i segni di una recessione in Germania e nell’Eurozona: la seconda ondata sta colpendo la potenza europea e tutto il blocco.
Il secondo lockdown della Germania per contenere l’ondata di infezioni autunnali si sta traducendo in recessione.
Il settore servizi è stato messo a dura prova nella potenza economica europea, che ha aggiornato in negativo i dati PMI.
Tutta la regione dell’Eurozona soffre e affonda nelle misure restrittive imposte per arginare una recrudescenza di casi.
Germania: servizi in profonda recessione
Il settore dei servizi è eclissato nella profonda recessione a novembre, portando quasi a una battuta d’arresto l’attività complessiva privata nella più grande economia europea, come hanno mostrato i dati.
Ristoranti, bar, hotel, palestre e luoghi di intrattenimento sono stati chiusi dal 2 novembre, mettendo un brusco freno ai consumi ad essi correlati.
L’indice PMI dei servizi finali di IHS Markit è sceso quindi a 46,0 da 49,5 del mese precedente. La recessione c’è in Germania e sta mostrando tutti i suoi segni.
La lettura è stata inferiore a una stima flash di 46,2 e ha segnato il secondo mese consecutivo con l’indice dei servizi al di sotto di 50, soglia critica che divide la crescita dalla contrazione.
Tuttavia, l’indagine ha suggerito una contrazione complessiva del prodotto interno lordo di gran lunga inferiore rispetto a quella osservata nella primavera successiva al primo blocco, poiché l’attività è rimasta solida in quei settori non interessati dal blocco parziale.
“L’estensione delle misure di blocco a dicembre significa che sarà una fine dell’anno difficile per l’economia tedesca, ovviamente, per alcuni settori più di altri”, ha detto Phil Smith di IHS Markit.
Il PMI composito finale, che copre entrambi i settori dell’economia, è sceso a 51,7 da 55,0 di ottobre. Il varco verso la recessione è quasi scavalcato, anche in Germania.
L’Eurozona scivola ancora al ribasso
Spinta anche dalla Germania, l’economia della zona euro è caduta di nuovo in una recessione a novembre, con l’attività economica colpita ancora una volta da restrizioni per combattere le seconde ondate di infezioni.
L’indice PMI che copre il settore dei servizi è sceso a 41,7 dal 46,9 di ottobre. Questa è stata la lettura più bassa da maggio, quando la prima ondata del virus si stava diffondendo in tutta Europa.
Il PMI composito, visto come una buona guida per la salute economica, è diminuito anch’esso a 45,3 a novembre dal 50,0 di ottobre, il livello esatto che separa la crescita dalla contrazione.
Con i luoghi di ospitalità costretti a chiudere, i negozi in attività molto limitata e i cittadini incoraggiati a rimanere a casa, la domanda è crollata. L’indice delle nuove imprese dei servizi è sceso a 40,6 da 45,7.
Ma l’ottimismo generale sul prossimo anno è migliorato e l’indice composito della produzione futura è balzato a 60,4 da 56,5.
Solo il vaccino, in concreto, risolleverà Germania e Eurozona da un futuro, per ora, segnato dalla recessione.
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