Giorgia Meloni coinvolta nella vicenda Maietta? Secondo quanto riportato da un collaboratore di giustizia, nel 2013 questa avrebbe pagato 35 mila euro ad un clan mafioso per la campagna elettorale dell’ex presidente del Latina calcio. La rivelazione è stata smentita dal leader di Fratelli d’Italia.
Giorgia Meloni avrebbe pagato un clan nomade, che la DDA di Roma considera mafioso, per acquistare voti in favore di Pasquale Maietta, ex tesoriere di Fratelli d’Italia alla Camera.
Ovviamente utilizziamo il condizionale vista la delicatezza del tema, ma se quanto riportato in esclusiva da Repubblica dovesse essere vero rappresenterebbe un duro colpo per l’immagine di Giorgia Meloni, la quale comunque ha smentito la veridicità della notizia.
Di Pasquale Maietta, ex parlamentare ed ex presidente del Latina Calcio, le cronache si sono già occupate. Nel 2018, infatti, questo è finito - insieme alla sua socia Paola Cavicchi e a tutti gli altri personaggi che gravitavano nei suoi affari e nelle sue società - agli arresti con le accuse di riciclaggio transnazionale, bancarotta fraudolenta, trasferimento fraudolento di valori, corruzione e reati tributari.
Molto vicino alla famiglia Di Silvio, clan da cui hanno avuto origine i Casamonica.
Del rapporto tra Maietta e Costantino Di Silvio, detto Cha Cha, ne ha parlato il collaboratore di giustizia Agostino Riccardo alla Direzione distrettuale antimafia di Roma. E nel verbale emerge anche il nome di Giorgia Meloni, con il leader di Fratelli d’Italia che avrebbe autorizzato un pagamento di 35 mila euro in favore di tutti coloro che hanno aiutato Maietta nella campagna elettorale del 2013.
Giorgia Meloni ha pagato un clan mafioso per le elezioni del 2013?
Quanto raccontato da Agostino Riccardo, e riportato in esclusiva da Repubblica, fa chiarezza sul ruolo che avrebbe avuto il leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, nella campagna elettorale di Pasquale Maietta per le elezioni 2013.
Nel dettaglio, Riccardo ha raccontato che alla fine della campagna elettorale Maietta avrebbe contattato Giorgia Meloni per dirle che c’era “la necessità di pagare i ragazzi” - che secondo la DDA di Roma fanno parte di un clan mafioso di Latina - per l’appoggio dato durante le elezioni. Appoggio dato sia con l’affissione di manifesti che con la compravendita di voti.
Riccardo ha raccontato alla DDA di essere stato presente ad un incontro tra Giorgia Meloni e Pasquale Maietta. Un incontro durante il quale “si è parlato della campagna elettorale e del fatto che Maietta era terzo della lista in quanto prima di lui c’erano Rampelli e Meloni”. Il leader di Fratelli d’Italia però lo tranquilizzò dicendo che in caso di elezione Rampelli si sarebbe comunque dimesso per fare posto a Maietta.
Nel confronto si parlò anche del supporto dato dai “ragazzi di Latina” durante le varie campagne elettorali e fu allora che Maietta fece notare alla Meloni che questi andavano pagati. E qui il coinvolgimento della Meloni: questa, sempre secondo quanto riportato da Riccardo, avrebbe detto a Maietta di “parlarne con il suo segretario”.
Nell’incontro con il segretario, avuto in disparte, quest’ultimo avrebbe dato a loro un appuntamento al Caffè Shangrila a Roma, chiedendo loro di “non utilizzare i telefoni per alcun motivo”.
L’incontro c’è poi effettivamente stato e sembra che il segretario della Meloni abbia consegnato loro una busta con 35 mila euro in contanti, con la raccomandazione di non rivelare mai nulla di quanto appena successo.
La smentita di Giorgia Meloni
Con un diretta pubblicata sul suo profilo Facebook, Giorgia Meloni ha descritto la rivelazione data da Repubblica come «completamente inventata». Secondo il leader di Forza Italia si tratta di una vera e propria «congiura» ai suoi danni, con un’accusa - quella di frode elettorale - che ricorda quanto successo in Myanmar (con l’arresto di Aung San Suu Kyi).
Secondo la Meloni - che smentisce ogni parte della rivelazione ma non parla mai del suo rapporto con Pasquale Maietta - contro di lei sono stati utilizzati metodi da «regime», in quanto si vuole screditare l’unico partito dell’opposizione che da diverse settimane è in crescita verticale secondo i sondaggi.
Il leader di Fratelli d’Italia ne ha per tutti: dalla Repubblica, colpevole di non aver ascoltato la sua versione, agli inquirenti che a quanto pare hanno fatto trapelare una notizia che doveva essere riservata.
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