Good bank: l’obiettivo è chiudere la partita entro dicembre. I dettagli dello schema che potrebbe consentire a UBI di assorbire tre dei quattro istituti.
La partita relativa alla cessione delle good bank sembra essere arrivata a un punto di svolta. Stando alle ultime indiscrezioni di stampa, UBI Banca starebbe lavorando a un piano che si articola nell’acquisto di tre dei quattro istituti salvati lo scorso anno (Banca Etruria, Banca Marche e CariChieti) e nella cessione dei Non performing loans accumulati dalle good bank nel corso degli ultimi mesi (sofferenze e incagli).
Il soggetto deputato a farsi carico di questo “pacchetto” potrebbe essere il Fondo interbancario di tutela dei depositi, il quale - nel caso in cui ve ne fosse necessità - interverrebbe anche per limitare gli impatti sul patrimonio della banca guidata da Victor Massiah.
Resta improbabile, invece, un’entrata in scena del Fondo Atlante, attualmente impegnato già su tanti fronti. Da parte sua la Banca centrale europea avrebbe ridotto le sue richieste, accettando di abbassare a 300 milioni la ricapitalizzazione delle tre good bank a cui dovrà provvedere UBI.
La prossima settimana si riuniranno sia i board di UBI sia la Vigilanza: l’obiettivo è chiudere la partita entro dicembre, anche se Bruxelles, dopo l’ultima proroga, non ha imposto nuove deadline.
UBI Banca alla prova della trimestrale: le previsioni di Kepler
L’11 novembre l’istituto guidato da Massiah pubblicherà i conti relativi al terzo trimestre. Kepler Cheuvreux - che sul titolo UBI conferma il rating buy e il prezzo obiettivo a 3 euro - stima un utile netto di 21 milioni dopo il rosso di 829 milioni registrato nel secondo trimestre del 2016 e legato ad accantonamenti jumbo e a oneri di ristrutturazione.
Gli analisti si aspettano ricavi stabili a 765 milioni, un incremento delle commissioni pari al 4,5% e un forte trading income (+44%), in modo da compensare l’ennesima flessione del net interest income (-6,7%). Al momento a Piazza Affari il titolo UBI si muove in territorio negativo a -0,87% a quota 2,28 euro per azione.
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