Il rientro a scuola è alle porte e anche i genitori dovranno essere muniti di green pass per accedere alla strutture. Queste le linee guida del nuovo decreto.
Nuovo decreto, nuove discussioni sul green pass.
Contrariamente a quanto si pensava inizialmente, anche ai genitori che accedono alle strutture scolastiche sarà richiesto di esibire il proprio certificato verde. Lo stabilisce il testo del nuovo decreto che si impegna a disciplinare gli ingressi negli edifici scolastici.
Le carte sono chiare: fino al 31 dicembre 2021, che rappresenta il termine di cessazione dello stato di emergenza, chiunque faccia accesso alle strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative deve essere in possesso del green pass.
L’obiettivo di tale manovra? Mantenere sotto controllo la curva epidemiologica nazionale nel miglior modo possibile e incoraggiare chi non si è vaccinato a provvedere al più presto, prima dell’imposizione eventuale dell’obbligo nazionale.
Il caso dei genitori che accompagnano i figli in aula il primo giorno, entrano nelle sedi per dei colloqui, per ultimare le iscrizioni o anche solo prendere il proprio figlio prima della fine dell’orario di lezione, viene ora disciplinato dalla certificazione in questione e le varie attività sopracitate equiparano le madri e i padri a qualsiasi soggetto interno all’ambiente scolastico.
Resta da chiarire come avverrà il controllo dei QR Code per le mamme e i papà, ma già si parla di sanzioni, possibili disagi per le famiglie e prime richieste di personale aggiuntivo da parte delle scuole nella speranza di evitare assembramenti all’ingresso degli istituti.
Green pass genitori: arrivano già la prime perplessità sul tema
Il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli è il primo ad esprimersi in merito e, parlando ai microfoni di Adnkronos, si dice notevolmente preoccupato per l’ulteriore aggravio di lavoro che sarà corrisposto al personale scolastico.
Compito del team delle strutture sarà probabilmente il controllo giornaliero delle certificazioni di chiunque varchi la soglia della scuola in questione, ma in mancanza di fondi per aumentare le unità del personale predisposto al controllo degli accessi, il presidente dell’associazione parla delle code che molto probabilmente si creeranno davanti ai cancelli di tante scuole italiane.
Senza contare poi gli esigui spazi antistanti la maggior parte degli edifici scolastici italiani. Non è facile scongiurare assembramenti in quelle condizioni.
Perché non possiamo automatizzare la procedura?
Il Consiglio dei Ministri attende l’approvazione in Senato delle nuove regole predisposte per il rientro a scuola e si affida, in mancanza di obblighi vaccinali, al controllo pedissequo dei green pass.
Per motivi di tutela della privacy si dovrà ripetere il check ogni giorno ma in soccorso degli istituti interviene l’uso di app collegate con le banche dati dello Stato.
Per i genitori però la situazione cambia poiché non sono registrati come il personale docente e non docente nell’ “appello” quotidiano di servizio e presenza.
Controlli e rischi dietro l’angolo
Il controllo di tutti questi ingressi sarà supervisionato dai dirigenti scolastici poiché, come datori di lavoro, sono proprio loro a rispondere delle inadempienze del personale rischiando anche multe consistenti in caso di trasgressione delle norme.
Si parla di somme che variano dai 400 ai 1.000 euro a seconda della gravità della fattispecie.
Chi non può entrare a scuola senza green pass
Genitori fuori ma non solo, le porte delle scuole resteranno chiuse per tutti coloro che non presentano il green pass e ciò vale a dire anche per tutte le categorie di lavoratori che ruotano intorno al mondo della scuola. Ricordiamo, fra i tanti, i dipendenti delle ditte di pulizia, gli addetti alle mense ma anche tutti gli operai che spesso effettuano dei lavori di manutenzione presso le strutture.
In caso di mancanza del green pass, il genitore viene quindi lasciato fuori così come una di queste figure professionali. Nel caso del lavoratore scolastico, invece, si considera l’assenza ingiustificata con sospensione senza retribuzione al quinto giorno d’inattività per mancanza di green pass.
A detta del governo però questa è l’unica soluzione che è possibile mettere in campo per scongiurare un nuovo picco di casi nelle aule e una conseguente chiusura della scuola con il relativo ritorno in DAD.
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