IPTV funziona ancora: i canali streaming pirata di Sky, Netflix e DAZN tornano visibile grazie ai codici passati via WhatsApp. Ecco cosa sta succedendo.
IPTV bloccato? L’operazione Eclissi condotta dalla Guardia di finanza la scorsa settimana ha oscurato centinaia di siti e piattaforme che permettevano a tantissimi utenti di vedere Sky, DAZN, Netflix e altri servizi senza pagare. Ora il cosiddetto “pezzotto” potrebbe essere tornato in funzione, grazie ad alcuni codici passati via WhatsApp.
Il fenomeno IPTV sta conoscendo negli ultimi mesi un’intensa lotta da parte delle Forze dell’ordine, che hanno sequestrato e chiuso diversi portali inerenti alla diffusione della TV pirata. L’ultimo intervento, coordinato con l’Europol, ha portato alla chiusura di diversi e famosi portali (come Xtream Codes) ma gli utenti non sembrano essersi dati per vinti.
I pirati informatici si sarebbero riorganizzati, secondo quanto riportato dal quotidiano Il Mattino, attraverso WhatsApp, registrando un ritorno alle attività di streaming illegale tramite IPTV proprio durante l’ultimo weekend.
IPTV torna a funzionare con codici su WhatsApp?
IPTV, nonostante i rischi e le pesanti conseguenze penali, continuerebbe a funzionare attraverso WhatsApp, canale utilizzato dai rivenditori degli abbonamenti IPTV (che hanno un prezzo medio di 12 euro) per fornire ai propri utenti iscritti i codici per reimpostare e continuare a visualizzare Sky e altri servizi payTV senza pagare.
Un vero e proprio “ci scusiamo per il disagio” degno del miglior servizio clienti: alcuni hanno semplicemente aggiornato i propri servizi per lasciare gli utenti liberi di vedere tutti i contenuti, altri hanno inserito i codici forniti per riaccedere senza problemi al sistema.
Anche YouTube è stato utilizzato come guida e soluzione per riattivare la propria IPTV oscurata: il responsabile di uno dei canali oscurati avrebbe fornito tramite la piattaforma di video streaming di Google la soluzione per aggiornar e continuare a usufruire del servizio.
I canali oscurati sono tornati a funzionare: basta essere in possesso della stringa di codice in questione, pronta da copiare e incollare all’interno della lista canali e il gioco è fatto.
La battaglia alle IPTV sembra lontana dal concludersi: i responsabili appaiono come una rete organizzata e gli utenti sembrano non preoccuparsi di eventuali risvolti penali, più volte minacciate dagli utenti coinvolti. Un fenomeno che, nonostante il nome dato all’operazione, sembra non eclissarsi.
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