ISA 2019, in caso di punteggio basso si possono evitare i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate inserendo delle giustificazioni nelle note aggiuntive. Questo quanto ha ricordato il MEF nella risposta all’interrogazione n. 5-02753, respingendo tutte le ipotesi di sospensione degli ISA.
ISA 2019, si possono evitare i controlli da parte delle Agenzia delle Entrate in caso di punteggio basso inserendo delle giustificazioni nelle note aggiuntive.
Lo ricorda il Ministero dell’Economia con la risposta all’interrogazione durante il question time del 25 settembre 2019 in Commissione Finanze, in cui il sottosegretario al MEF Pierpaolo Baretta conferma l’applicazione degli ISA.
Mancano ormai pochissimi giorni alla scadenza del 30 settembre per il versamento delle imposte sui redditi, e le proteste dei commercialisti continuano a divampare.
I commercialisti hanno infatti proclamato lo sciopero contro l’applicazione obbligatoria degli ISA, che evidentemente non ha portato agli effetti sperati.
Con la sua risposta il MEF ha confermato l’uso degli ISA sia come strumento per la lotta all’evasione fiscale, favorendo l’emersione spontanea del sommerso, sia stimolare l’assolvimento degli obblighi tributari.
Se da un lato sembra definitavamente spegnersi la speranza dei commercialisti di vedere la disapplicazione degli ISA, o quanto meno la loro facoltatività, dall’altro lato il MEF apre un altro tipo di aspettativa: quella di poter in qualche modo evitare i controlli dichiarando ulteriori compomenti positive.
ISA 2019, punteggio basso? Le note aggiuntive aiutano a evitare i controlli
Con la risposta all’interrogazione numero 5-02753 il Ministero dell’Economia rifiuta per l’ennesima volta la richiesta da parte dei commercialisti della disapplicazione degli ISA.
Le proteste dei commercialisti, infatti, hanno fatto tutt’altro che placarsi, anzi sono arrivati a proclamare uno sciopero per il 30 settembre e 1° ottobre prossimi, data di scadenza per il versamento delle imposte sui redditi.
Alla base delle continue proteste dei professionisti ci sono i frequenti errori da parte del software di calcolo, che comunque raramente arriva ad un risultato superiore alla sufficienza.
Il problema è che questa situazione si verifica anche con i contribuenti che negli anni precedenti sono risultati affidabili con gli studi di settore.
I controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate scattano con un punteggio di affidabilità fiscale al di sotto del 6, ma il MEF rassicura sia commercialisti che contribuenti proprio con la risposta numero 5-02753: gli accertamenti sull’analisi del rischio evasione non saranno automatici.
C’è infatti un modo per provare ad evitare i controlli, ed è tramite le note aggiuntive: vi si possono inserire delle giustificazioni per specificare i motivi del basso risultato sulla pagella fiscale.
Il MEF infatti specifica, richiamando la circolare numero 17 del 2 agosto 2019 dell’Agenzia delle Entrate, le informazioni inserite nelle note aggiuntive, ovvero le cosidette componenti positive, rappresentano
“un prezioso bagaglio informativo che consente agli uffici di disporre di elementi utili a indirizzare la propria attività di analisi, solo sulle posizioni più a rischio per la successiva fase dei controlli tralasciando, viceversa, quelle di coloro che, pur avendo ottenuto livelli minimi di affidabilità, hanno evidenziato idonei elementi giustificativi.”
Con l’inserimento nelle note aggiuntive di ulteriori componenti positive si ha la possibilità di evitare i controlli perché in questo modo viene migliorato il proprio punteggio ISA, aumentando le probabilità di accedere ai benefici premiali.
ISA 2019, confermata l’obbligatorietà nonostante le proteste e gli scioperi dei commercialisti
Il Ministero dell’Economia ha dunque confermato durante il question time del 25 settembre che, per quanto riguarda il periodo d’imposta 2018, l’applicazione degli ISA è confermata.
Nonostante le proteste e la proclamazione dello sciopero dall’invio degli F24 da parte dei commercialisti, oltre che dalla partecipazione alle udienze presso le Commissioni Tributarie.
Il MEF specifica, nella risposta numero 5-02753, che
“Gli aggiornamenti al software per il calcolo degli ISA hanno riguardato soltanto un numero ridotto di indici e, comunque, non hanno avuto impatto sui calcoli”
Rifiutata quindi per l’ennesima volta la richiesta della disapplicazione degli ISA, o quanto meno la loro facoltatività: il MEF ribadito che si tratta di uno strumento finalizzato a migliorare la lotta all’evasione, all’emersione del sommerso e a stimolare l’assolvimento degli obblighi tributari.
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