La bocciatura dell’accordo sulla Brexit ha fatto salire il prezzo dell’oro che supera ancora una volta la soglia psicologica dei 1.300 dollari l’oncia.
La Brexit spinge al rialzo il prezzo dell’oro. Le quotazioni del metallo prezioso stanno viaggiando oltre la soglia psicologica dei 1.300 dollari l’oncia. Le incertezze legate al percorso che intraprenderà il Regno Unito per dire addio all’Unione Europea dopo la bocciatura dell’accordo da parte del Parlamento britannico, stanno facendo lievitare il prezzo del bene rifugio per eccellenza.
Intanto sul piano politico, i tempi stringono e l’ipotesi di un’uscita dall’Ue senza accordo sembra essere sempre più concreta.
Il prezzo dell’oro sale grazie alla Brexit
Ieri sera il Parlamento britannico ha respinto l’accordo presentato da Theresa May per un’uscita dall’Ue concordata con Bruxelles. La circostanza ha smosso i mercati e il prezzo dell’oro in particolare ha iniziato una vertiginosa salita.
Dopo aver già superato la soglia piscologica dei 1.300 dollari l’oncia nella sessione precedente – quando aveva beneficiato anche di un dollaro piuttosto debole - oggi l’oro sta viaggiano nuovamente al rialzo e al momento della scrittura il prezzo è pari a 1.308,4 l’oncia con un guadagno dello 0,52%.
Evidentemente, molti investitori stanno optando per investimenti sicuri – e l’oro è il bene rifugio per eccellenza – in un contesto economico legato a numerose variabili, tra cui appunto la risoluzione della Brexit.
“L’incertezza sulla Brexit ha diminuito la propensione al rischio poiché gli investitori sono sempre più innervati sul potenziale di un accordo duro sulla Brexit. Siamo ottimisti sull’oro in prospettiva a lungo termine. I mercati saranno più interessati ai beni rifugio sicuri alla luce della volatilità di un’economia in rallentamento”
ha commentato alla Reuters Benjamin Lu, analista di Phillip Futures con sede a Singapore.
Verso una Brexit no deal?
Come detto, il prezzo dell’oro è tornato a salire grazie alla Brexit, o meglio dopo che il Parlamento britannico ha detto nuovamente no all’accordo del primo ministro Theresa May a pochi giorni dalla data clou del 29 marzo: 391 voti contrari verso 242 voti a favore.
Cosa succederà ora, è difficile dirlo. La scadenza per l’uscita del Regno Unito dall’Ue si avvicina e senza il via libera all’accordo non resterebbe che una Brexit dura.
“Il voto di ieri sera prolunga e aggrava una grande incertezza. Il rischio di un ’no deal’ non è mai stato così grande, chiedo di non sottovalutarlo. Invitiamo in modo solenne tutte le parti interessate a prepararsi. Noi non abbiamo mai lavorato per un ’no deal’ ma siamo pronti ad affrontare questa situazione”
ha detto oggi il capo negoziatore dell’Ue per la Brexit, Michel Barnier, parlando alla plenaria del Parlamento europeo.
E proprio sull’ipotesi di un’uscita del Regno Unito dall’Ue anche senza accordo è chiamato a esprimersi nuovamente oggi il Parlamento britannico.
Se Londra deciderà per una Brexit no deal, l’oro sarà sorvegliato speciale.
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