Cos’è il quarto settore e in cosa consiste? Può davvero considerarsi un nuovo modello di economia? Ecco cosa sono le imprese etiche e in che modo si propongono di risolvere i grandi problemi del XXI secolo
È possibile coniugare sostenibilità ambientale e benessere sociale nella filiera di produzione? Preferire un’azienda che adotta un codice di comportamento etico e non badare solo alle caratteristiche del prodotto? Non è fantascienza ma una tendenza che sta prendendo sempre più piede. Si tratta del cosiddetto “quarto settore”, un mix tra valori, consumo e produzione, un tipo di economia che piace ai millennials.
Quarto settore: cos’è?
Secondo i sondaggi, circa il 70% di questa generazione accetterebbe un salario più basso pur di lavorare per una buona causa, mentre la stragrande maggioranza sarebbe disposta a pagare di più per un prodotto responsabile. È vero che questa generazione ha gli occhi fissi su smartphone e schermi, ma è anche vero che c’è il desiderio forte di fermare il cambio climatico, abbattere le disuguaglianze, e seguire un’etica che non stia in contraddizione con i profitti.
Da questi nuovi valori e aspettative è sorta una nuova tendenza che sta coinvolgendo una porzione considerevole di lavoratori e i principali promotori di questo cambio sono stati i giovani imprenditori. Ogni anno vengono create migliaia di imprese sociali nel mondo, sotto diversa forma: iniziative dei cittadini, imprese B, cooperative, enti mutualistici, associazioni di lavoratori o banche etiche.
Come lavorano le imprese solidali
Ciò che unisce questi enti è che, sebbene cerchino autosufficienza finanziaria e funzionino secondo logica impresariale, il loro obiettivo non è solamente il lucro. Lo scopo è infatti quello di risolvere i grandi problemi del XXI secolo, combinando elementi dei tre settori tradizionali: il pubblico, il privato e il non-governativo.
Se ben sviluppate e ben organizzate, le imprese del quarto settore possono aiutare a risolvere le principali sfide della nostra epoca, permettendoci di realizzare i propositi degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG o Sustainable Development Goals) che tutti i paesi del mondo si sono impegnati a raggiungere entro il 2030.
Questo tipo di enti riconosce il ruolo centrale dell’imprenditoria per quanto riguarda la crescita economica, la trasformazione dei settori produttivi e la creazione di una società più inclusiva e aperta. Il primo obiettivo che si cerca di raggiungere è far conoscere alla cittadinanza le opportunità che le imprese del quarto settore offrono. Il passo successivo sarà mostrare in che modo i singoli governi possono generare una situazione propizia per la crescita della propria nazione, con un quadro normativo e strumenti finanziari adeguati. Il proposito finale è aprire uno spazio apposito per l’imprenditorialità che permetta di trarre il massimo profitto dalle risorse umane della società.
Molte delle imprese attuali riconoscono la necessità di sviluppare dei modelli di impresa più integrali. Si stima che, entro l’anno 2030, tre quarti delle 500 maggiori imprese del mondo saranno fallite o sostituite con altre. Le imprese che sopravvivranno saranno quelle capaci di allineare i propri interessi economici con i valori della società e mettere in marcia il rinnovamento dell’economia globale. Un’economia più sociale, più giusta e sostenibile, come chiedono (e meritano) le nuove generazioni.
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