La vera svolta nella carriera di un trader? Smettere di preoccuparsi di gestire le perdite…
Nel trading c’è una cosa che non potrà mai essere evitata: le perdite. Prima di intraprendere seriamente questa attività, conviene innanzitutto prendere coscienza di alcuni fattori che ci faranno compagnia per tutto l’arco della carriera di trader (ammesso che si riesca a trasformare davvero questa attività in una professione ben retribuita). Evitare le perdite e non essere in grado di accettarle è un errore madornale che la maggior parte degli aspiranti trader commette sistematicamente quando tenta un approccio, quantomeno semi-professionistico, a questa disciplina.
Anche i trader più talentuosi e virtuosi subiscono delle perdite. Anzi potrebbero perdere soldi frequentemente, soprattutto in quelle fasi di prolungato drawdown dai quali a volte sembra non esserci una via d’uscita. Tuttavia i trader professionisti difficilmente tendono a chiudere più di un mese in perdita. Come ci riescono? Non si preoccupano più di gestire le perdite. Spostano così le loro preziose risorse psico-fisiche in una corretta attività di gestione delle stesse, lasciando che i guadagni si verifichino in modo naturale in un’ottica di lungo periodo.
Perdere, dunque, fa parte del gioco… A volte anche segnali apparentemente eccezionali, dai quali magari ci si aspetta un immediato profitto, possono rivelarsi perdenti. Perché? Semplicemente a causa dell’imprevedibilità dei mercati finanziari, soprattutto nel breve termine. Il grafico in basso sul tasso di cambio USD/CAD ci mostra come una splendida rejection candle abbia procurato una perdita a tutti quei trader che avevano scommesso sull’inversione del trend (me compreso, ndr). Una perdita resta pur sempre solo una perdita. Un piccolo, fisiologico, incidente di percorso. Nient’altro. E’ inutile provare a evitare l’inevitabile, meglio imparare ad accettarlo.
Alla prossima pillola!
Nicola D’Antuono
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