In Giappone ci sono più case che abitanti. Le comunità corrono ai ripari e propongono misure per ripopolare i villaggi
Case gratis, o quasi? Nei villaggi giapponesi è possibile.
Come dimostrano le statistiche governative, mai come in quest’ultimo anno, il Giappone sta vivendo il più grande declino demografico degli ultimi tempi e si registra un numero crescente di case abbandonate, soprattutto nelle zone rurali.
Le comunità corrono ai ripari e offrono le abitazioni vacanti a prezzi stracciati.
Crollo demografico, in Giappone più case che popolazione
Per chi sogna di vivere in Giappone, questo è il momento giusto per trasferirsi. Quest’anno, infatti, il Paese del Sol Levante ha registrato un record negativo: il più basso indice di natalità dal 1899.
Il numero dei neonati, dal 2017 a oggi, ha subito un calo di 25.000 unità, e la cifra, per il terzo anno consecutivo, continua a rimane al di sotto del milione. E se da un lato i bambini non nascono più e la popolazione invecchia, aumentano anche le morti naturali: nel 2018 i decessi sono stati 448.000; il dato più alto di sempre.
Lo spopolamento ha dato il via al ‘fenomeno akiya’ che le autorità locali cercano oggi di arginare con misure specifiche: ovvero c’è un numero crescente di case vacanti e sono sempre più le città e i villaggi fantasma.
Se, inizialmente, tale fenomeno si concertava soltanto nelle aree rurali, oggi inizia a presentarsi anche nelle periferie e negli agglomerati più grandi. Già nel 2013 gli appartamenti erano più di 113 milioni a fronte di una popolazione di 127 milioni di unità, neonati e anziani compresi.
Entro il 2040, 900 paesi saranno completamente disabitati e nel 2065, secondo l’Istituto nazionale della popolazione e della sicurezza sociale, gli abitanti saranno 88 milioni e vivranno soprattutto in città.
Emblema dello spopolamento è Okutama, una piccola cittadina di cinquemila anime, a due ore di treno da Tokyo. Gli amministratori hanno deciso di regalare gli akiya a chiunque ne faccia richiesta. I requisiti: avere meno di 40 anni o un figlio minorenne. I nuovi proprietari dovranno impegnarsi a trasferirsi in maniera definitiva e a ristrutturare l’appartamento.
Altri governi locali e comunità stanno andando in questa direzione e, per gestire al meglio l’offerta e la domanda per il crescente stock di case vuote nelle loro rispettive cittadine, hanno creato dei siti internet ad hoc.
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