Indennità di quarantena INPS, torna nel 2021: ecco per chi

Teresa Maddonni

22 Ottobre 2021 - 08:52

La quarantena come malattia verrà pagata dall’INPS ai lavoratori anche nel 2021 grazie al decreto Fiscale in Gazzetta Ufficiale. Previsto anche un bonus di 600 euro. Ecco per chi.

Indennità di quarantena INPS, torna nel 2021: ecco per chi

L’indennità di quarantena INPS torna per i lavoratori nel 2021 grazie al decreto Fiscale n.146/2021 con misure in materia di Fisco e Lavoro approvato in Consiglio dei Ministri la scorsa settimana e ora in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Si tratta della quarantena come malattia riconosciuta dall’INPS ai lavoratori posti in isolamento che nell’anno in corso non hanno avuto diritto alla tutela come invece accaduto nel 2020.

Già ad agosto con un messaggio INPS aveva dichiarato che la quarantena non sarebbe stata pagata dall’Istituto come malattia, dal momento che la misura per il 2021 non era ancora stata rifinanziata. Ora le cose cambiano. Vediamo a chi spetta l’indennità di quarantena e cosa prevede. Previsto anche un bonus di 600 euro.

Indennità di quarantena pagata dall’INPS per alcuni lavoratori: cosa prevede

L’indennità di quarantena pagata dall’INPS per i lavoratori torna per il periodo che va dal 31 gennaio 2020 al 31 dicembre 2021 dando priorità agli eventi cronologicamente anteriori.

Un’indennità che riguarda la complessa situazione dei lavoratori che in contatto con un positivo al Covid sono costretti alla quarantena e non avendo diritto a una copertura sono posti in aspettativa non retribuita, incorrendo anche in un taglio dello stipendio e ricorrendo spesso a ferie e permessi.

La nuova indennità di quarantena andrebbe ad aiutare tutti quei lavoratori che non possono svolgere l’attività in smart working.

Con il finanziamento della misura per il 2021 la quarantena viene equiparata alla malattia, cosa che nell’anno in corso è stata prevista solo per i lavoratori fragili.

L’INPS nel messaggio del 6 agosto aveva chiarito questo aspetto e vale a dire che per i lavoratori costretti alla quarantena perché in contatto con un positivo la stessa non poteva essere equiparata alla malattia e pertanto il lavoratore non era coperto dall’indennità pagata dall’Istituto.

Per il 2021 una tutela era stata prevista, e prorogata a più riprese, solo per i lavoratori fragili per i quali l’assenza da lavoro viene equiparata a ricovero ospedaliero. Per gli stessi resta fino al 31 dicembre la possibilità di lavorare in smart working anche con adibizione a diversa mansione.

Indennità di quarantena INPS 2021: bonus 600 euro e congedo

Non solo l’indennità di quarantena INPS per il 2021 con l’assenza dovuta a contatto con positivi al Covid equiparata alla malattia rientra nel nuovo decreto Fiscale, ma anche un bonus di 600 euro per i datori di lavoro e il congedo per i genitori con figli in didattica a distanza o quarantena, dipendenti o autonomi che siano.

Il decreto riconosce dal 31 gennaio 2020 fino al 31 dicembre 2021, ai i datori di lavoro del settore privato con obbligo previdenziale presso le Gestioni dell’INPS, esclusi i datori di lavoro domestico, un rimborso forfettario pari a 600 euro “per gli oneri sostenuti relativi ai propri lavoratori dipendenti non aventi diritto all’assicurazione economica di malattia presso l’INPS.”

Specifica il decreto all’articolo 8 comma 7-bis:

“Per ciascun anno solare, il rimborso è riconosciuto al datore di lavoro una tantum per ogni singolo lavoratore ed è previsto solo nei casi in cui la prestazione lavorativa, durante l’evento, non possa essere svolta in modalità agile. Il rimborso è erogato dall’INPS, per un importo pari a euro 600,00 per lavoratore, previa presentazione da parte del datore di lavoro di apposita domanda telematica corredata da dichiarazione attestante i periodi riferiti alle tutele di cui al presente articolo da trasmettere nelle modalità ed entro i termini che saranno indicati dall’INPS.”

Con il decreto Fiscale viene anche rifinanziato il congedo parentale straordinario per i genitori con i figli in Dad, quarantena o malattia Covid fino a 14 anni, mentre tra i 14 e i 16 anni non viene corrisposta l’indennità, che non possono svolgere la propria attività in smart working. Per i figli disabili non vi è limite di età. Il congedo è al solito pari al 50 per cento della retribuzione.

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