Dopo Cristoforo Colombo, anche la statua di Indro Montanelli nel mirino delle proteste contro il razzismo: dopo il lancio della petizione per chiedere la rimozione del monumento dai giardini a Milano, è stato imbrattato con vernice rossa. Ecco perché.
Indro Montanelli comprò e sposò una bambina eritrea di 12 anni all’epoca dell’esperienza coloniale dell’Italia in Africa orientale. Per questo motivo la sua statua situata a Milano nel parco pubblico a lui intitolato deve essere rimossa.
È questa la polemica montata nelle ultime ore sui social, mentre negli Stati Uniti le proteste contro il razzismo e l’uccisione di George Floyd hanno preso di mira le statue dei più famosi colonizzatori e schiavisti della storia. Hanno fatto il giro del mondo i video dei manifestanti che decapitano, abbattono e lanciano in acqua le statue di Cristoforo Colombo, considerato dai gruppi di attivisti figura emblematica di razzismo e supremazia bianca. La statua è stata sostituita da un cartello con scritto “Colombo rappresenta il genocidio”.
Nel corso della notte, qualcuno ha imbrattato la statua di Indro Montanelli con della vernice rossa, e scrivendo sul piedistallo «razzista e stupratore».
Da Colombo a Montanelli, le proteste contro i colonialisti
L’esploratore del 15° secolo è noto da sempre come colui che ha scoperto l’America, il “Nuovo Mondo”, in una visione eurocentrica che i dati storici hanno smentito. Gli indigeni vivevano nel Nord e nel Sud America molto prima dell’arrivo di Colombo, e anche gli antichi Vichinghi avevano visitato il continente prima di Colombo, che tra le altre cose presiedette anche all’uccisione e alla riduzione in schiavitù degli indigeni del Nord America dopo aver dichiarato il territorio proprietà degli spagnoli.
La rimozione delle statue come atto politico ha contagiato anche l’Europa, dal Belgio alla Gran Bretagna, e ora sembra coinvolgere anche l’Italia dove la debacle si è accesa proprio sulla figura di Indro Montanelli. Ecco cosa sta succedendo.
Imbrattata la statua di Montanelli a Milano
Nel corso della notte, la statua del giornalista è stata coperta di vernice rossa (l’anno scorso era rosa), ed è stata aggiunta una scritta: «Razzista stupratore». La destra italiana ha protestato contro l’atto, mentre la Procura ha aperto un fascicolo.
C’è chi invece afferma che con la nuova didascalia il monumento abbia un maggiore rigore e valore storico: sia perché racconta un altro aspetto, meno universalmente accettabile, della vita di Montanelli, sia perché segno di una necessaria rilettura storica dal punto di vista dei popoli invasi ai tempi della campagna d’Africa.
Via la statua di Montanelli: la petizione
Guardando quello che sta succedendo all’estero, l’associazione I Sentinelli di Milano ha inviato una lettera aperta al sindaco Beppe Sala e ai consiglieri comunali per chiedere la rimozione della statua di Indro Montanelli dal giardino pubblico a lui dedicato, che si trova in via Daniele Manin 2.
La richiesta, diventata anche una petizione su Change.org, sta animando il dibattito in Italia. Secondo l’associazione, la statua di Montanelli e l’intitolazione del parco sarebbero “un’offesa alla città e ai suoi valori democratici e antirazzisti”.
Questa polemica prende le mosse dal fatto che Indro Montanelli, 26enne, stuprò e prese in moglie una bambina eritrea di 12 anni, Fatìma, mentre era inviato ad Asmara durante l’invasione italiana dell’Africa orientale. Il giornalista la comprò dal padre a 350 lire e la sposò. La ragazza rimase al suo fianco per l’intera permanenza in Africa, per poi essere ceduta, prima del ritorno in Italia, al generale Alessandro Pirzio Biroli, che la introdusse nel proprio piccolo harem.
All’epoca era reato avere rapporti con minori di 14 anni, ma la legge prevedeva che si potesse sposare chi aveva almeno 12 anni. L’usanza del madamato (cioè la relazione more uxorio degli italiani con donne locali, spesso bambine) inizialmente tollerata e talvolta attuata su spinta dei capi-reggimento locali, fu proibita nell’aprile 1937 per limitare le infezioni veneree e per evitare contatti tra italiani e africani. Provvedimento a cui seguì l’anno dopo l’emanazione delle leggi razziali.
La vicenda, ricordata dallo stesso Montanelli in un’intervista del 1972, è sempre stata giustificata adducendo la scusa dell’“usanza culturale”. Mentre scriviamo, la petizione ha superato le 6.600 firme.
Chi è stato Indro Montanelli
Indro Montanelli è stato un importante giornalista e scrittore, tra i più famosi del Novecento italiano. Penna storica del Corriere della Sera, ha fondato sia Il Giornale, che diresse per vent’anni fino all’entrata in politica di Silvio Berlusconi, da lui disapprovata, e La Voce.
Nel 1977 subisce un attentato da parte delle Brigate Rosse, che gli sparano alle gambe. È morto a Milano all’età di 92 anni il 22 luglio 2001 dopo essere stato ricoverato per quasi un mese in seguito a un malore.
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