Investimenti: i 5 temi chiave sui mercati nei mesi a venire

Alessio Trappolini

20/05/2019

La volatilità torna a sferzare i mercati finanziari e lo farà ancora per qualche settimana. La lista dei cinque temi chiave a livello mondiale da seguire nei prossimi mesi

Investimenti: i 5 temi chiave sui mercati nei mesi a venire

Sui mercati finanziari torna a soffiare forte il vento della volatilità.

Chi credeva che la guerra commerciale fra Usa e Cina fosse prossima ad esaurirsi con un accordo fra le parti è stato smentito dai fatti dopo gli ultimi accadimenti. Verosimilmente si andrà̀ verso un ulteriore inasprimento delle relazioni in attesa dell’incontro tra i due leader, Donlad Trump per gli Usa e Xi Jinping per la Cina in occasione del G20 di fine giugno.

Nel frattempo la volatilità rimarrà elevata, anche perché di mezzo ci sono le elezioni europee, altra fonte di incertezza fra le tante per i mercati finanziari. In questo quadro Nomura ha fornito un elenco di cinque temi chiave a livello mondiale da seguire nei prossimi mesi.

Rallentamento Cina e guerra commerciale

La prima scadenza calda è il 1° giugno, data a partire dalla quale la Cina attiverà l’aumento delle tariffe su 60 miliardi di beni importati dagli Usa dal 5 al 10% e da 10 al 25 per cento.

Liu He, vice premier cinese, ha recentemente sottolineato la posizione della Cina secondo cui un accordo commerciale dovrebbe comportare la rimozione delle tariffe esistenti e dovrebbe prevedere per entrambe le parti il rispetto degli accordi sugli appalti commerciali concordati alla riunione Trump-Xi di dicembre.

Ha anche promesso che la Cina non farà concessioni su queste questioni di principio. “Riteniamo che Pechino sia diventata molto più aggressiva nella scorsa settimana per due motivi”, ha spiegato Jordan Rochester, analista per Nomura:

  • Pechino non vuole essere percepita come la controparte debole
  • Pechino crede che la sua economia abbia recentemente recuperato e abbia ancora spazio politico sufficiente a compensare un forte calo delle sue esportazioni verso gli Stati Uniti.

Aumento della corrente populista

“Dalle precedenti elezioni del maggio 2014, il panorama politico europeo è cambiato radicalmente. Il cambiamento più importante da allora è stato l’aumento del sentimento euroscettico e l’aumento del populismo in generale, con i partiti anti-UE arrivati al potere”, hanno descritto gli esperti.

Nella pratica le elezioni parlamentari europee del 2019 forniscono un campo di battaglia per i partiti pro e anti-UE per sfidarsi in tutta Europa, e potrebbero innescare una nuova era nella politica europea.

Secondo i più recenti sondaggi, la grande coalizione principale del Partito popolare europeo di centro-destra (PPE), l’Alleanza di Socialisti e Democratici (S&D) di centro-sinistra e il gruppo liberale ALDE, che ha recentemente stretto un’alleanza con l’En di Emmanuel Macron. En Marche possono ancora ottenere una comoda maggioranza di oltre 400 seggi su 705. Ma il panorama politico può cambiare rapidamente, soprattutto se i populisti riescono a superare le divergenze nelle loro opinioni sulla politica economica.

Pressioni sui mercati emergenti

Qui i prossimi eventi caldi rimangono quelli legati alle elezioni in Thailandia e India. Secondo Nomura rimane incerto se il partito pro-militare Phalang Pracharat possa formare un governo di coalizione in un parlamento frammentato. «Continuiamo ad assegnare una probabilità del 60% a una coalizione guidata dal partito pro-militare e al 40% a una coalizione guidata dal partito Thaksin Pheu Thai», spiegano gli analisti.

Per quanto riguarda le elezioni generali in India i sondaggi di uscita suggeriscono che la coalizione incombente dell’Alleanza nazionale democratica (NDA), guidata dal Bharatiya Janata Party (BJP), tornerà al potere con una netta maggioranza. Così Nomura: «Se corretto, la NDA avrà ottenuto risultati migliori rispetto ai sondaggi di opinione e alle aspettative degli investitori e ai risultati finali il 23 maggio».

Brexit e rischio elezioni

La popolarità del primo ministro Theresa May è ai minimi storici e circa l’82% dei conservatori vorrebbe le sue dimissioni. Per Nomura è solo questione di tempo e la leadership della May potrebbe essere messa in discussione dal suo stesso partito, già dopo il responso delle elezioni europee.

Poi il 4 giugno sarà un’altra data chiave quando i parlamentari britannici torneranno a Westminster. Seguono le elezioni suppletive di Peterborough del 6 giugno e la National Conservative Convention (15 giugno) dove si terrà un voto di sfiducia nel voto del primo ministro, prima della pausa estiva del parlamento (fine luglio).

«In qualsiasi momento lungo questa linea temporale potremmo vedere la premiership di Theresa May giunta al termine con la conferenza del partito dei conservatori (29 settembre) come il momento in cui dovremmo conoscere il successore», hanno scritto gli esperti di Nomura.

Fine del Qe e rendimenti più elevati

A settembre Mario Draghi lascerà la poltrona di Presidente della Banca Centrale Europea.

Chi sarà ad indirizzare gli orientamenti di politica monetaria della seconda banca centrale più importante al mondo? Per Nomura però la questione più importante che dovrà affrontare il successore di Draghi riguarda il problema della redditività delle banche e dei tassi d’interesse pari o inferiori allo zero.

Secondo Nomura il fatto che ci sia stato qualche dibattito in seno al Consiglio direttivo nell’ultima riunione sull’estensione dell’orientamento per mantenere i tassi in attesa fino alla fine di quest’anno o alla fine di marzo 2020 suggerisce che la BCE torni a sperare di poter alzare i tassi di interesse nel prossimo anno.

«Se le nostre previsioni di crescita e inflazione si rivelano corrette, la BCE sarà più concentrata sulla normalizzazione delle politiche nel giro di un anno piuttosto che sul tentativo di compensare l’impatto dei bassi tassi sui profitti delle banche», ha concluso Nomura.

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