Come investire nella transizione energetica, settore in grande rialzo grazie alla crisi energetica dello scorso anno?
La transizione energetica porta con sé numerose opportunità da cogliere nel campo degli investimenti, individuando le tendenze che creeranno valore a lungo termine con competenza e velocità di azione.
L’espressione «transizione energetica» viene utilizzata in molte attività con l’obiettivo del raggiungimento del rinomato «net zero», punto in cui la produzione energetica è totalmente rinnovabile. Parliamo quindi non solo di generare energia rinnovabile ma anche di tutte le conseguenti applicazioni, come ad esempio la filiera di ricarica dei veicoli elettrici.
Investire nella transizione energetica: i settori da seguire
Un primo settore d’interesse afferisce innanzitutto alla transizione dal motore a combustione interna ai veicoli elettrici, che potrebbe portare a 30 milioni di veicoli elettrici entro il 2030 nell’UE e altrettanti miglioramenti negli Stati Uniti.
Anche in questo caso, i Paesi occidentali hanno definito degli standard di emissione da dover rispettare con scadenze definite. In aggiunta, qualora effettivamente i Paesi decidano di puntare sulla produzione di energia completamente rinnovabile, sarà importante anche predisporre sistemi di stoccaggio dell’energia pulita all’avanguardia, quindi potrebbe aver senso concentrare l’attenzione anche sulle attività legate al processo di accumulazione energetica.
L’impatto della crisi energetica sulla transizione energetica
Il 2022 è stato segnato dalla crisi energetica, evidenziando l’importanza legata all’utilizzo di fonti energetiche indipendenti e sostenibili. Purtroppo però i mercati finanziari hanno reagito favorendo i titoli dell’oil e penalizzando le strategie sostenibili, in quanto buona parte dei Paesi sono strettamente ancora dipendenti da fonti combustibili.
Con la discesa del prezzo del gas e un allentamento delle politiche delle banche centrali, l’attenzione potrebbe tornare nuovamente sulla transizione energetica. La crisi del 2022 ha evidenziato i pericoli legati a un eccessivo attaccamento da parte dei Paesi alle risorse da combustibili fossili. Ciò dovrebbe incoraggiare i governi ad adottare tecnologie che favoriscano la completa elettrificazione dell’economia, accelerando ulteriormente il passaggio alle rinnovabili.
I Paesi occidentali si sono già da tempo messi all’opera ma gli obiettivi di sostenibilità da raggiungere sono ravvicinati e non semplici da raggiungere. L’Unione Europea, attraverso il piano RePowerEU, e gli Stati Uniti, attraverso l’Inflation Reduction Act, intendono accelerare lo sviluppo delle energie rinnovabili. Per questo gli investimenti nella transizione energetica sono ingenti e orientati all’innovazione tecnologica.
L’UE, ad esempio, si è impegnata a ridurre l’uso di energia dell’11,7% entro il 2030 quindi gli investimenti pubblici e privati nella transizione energetica dovrebbero crescere esponenzialmente nei prossimi anni per raggiungere gli obiettivi di mitigazione del cambiamento climatico entro le scadenze prefissate.
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