Cosa succede all’Isee se aumentano i soldi sul conto corrente? Ecco di quanto aumenta il valore dell’attestazione quando crescono i risparmi.
Se aumentano i risparmi, ossia i soldi sul conto corrente, anche il valore dell’Isee cresce, il che può determinare la perdita dei bonus o delle agevolazioni percepite fino allo scorso anno. A tal proposito, visto che siamo ormai nel periodo in cui è necessario richiedere l’Isee 2025 così da avere accesso alle misure di sostegno al reddito, è bene interrogarsi su quali ragioni possono portare a un aumento del valore dell’attestazione rispetto all’anno scorso, nonché su quali sono le conseguenze di una crescita improvvisa del proprio patrimonio.
Sul calcolo dell’Isee, infatti, incidono non solo i redditi (ricordiamo che si fa riferimento a tutti i componenti del nucleo familiare) ma anche i patrimoni, tanto mobiliari - quali appunto i risparmi, ma anche gli investimenti - quanto immobiliari.
Ed è per questo che tra le informazioni richieste ai fini del rilascio del nuovo Isee c’è anche il saldo e la giacenza media di tutti i conti correnti intestati, come pure cointestati, ai componenti del nucleo familiare, riferiti a due anni prima dalla richiesta dell’Isee.
Per l’Isee 2025, quindi, si guarda all’anno 2023.
La domanda che molti si stanno ponendo in questi giorni riguarda appunto la possibilità che i risparmi siano cresciuti tra il 2022 e il 2023. Appurato che l’aumento dei soldi sul conto corrente comporta un aumento dell’Isee, è lecito chiedersi quale sarà l’innalzamento previsto.
Lo scopriremo di seguito, facendo chiarezza su quanto aumenta l’Isee in caso di crescita dei risparmi, così che possiate farvi subito un’idea a riguardo così da evitare sorprese nel momento del rilascio della nuova attestazione.
Come si calcola l’Isee?
Come prima cosa va detto che il valore finale dell’Isee risulta dal calcolo di due componenti, ossia l’indicatore della situazione economica Ise e la scala di equivalenza Se.
Nel dettaglio, dividendo l’Ise per la Se si arriva all’Isee, che è il valore indicato alla fine della prima tabella presente nell’attestazione.
L’Ise è un parametro che tiene conto tanto dei redditi quanto dei patrimoni di proprietà dei componenti del nucleo familiare, aggiornati a due anni prima dalla presentazione della Dsu. È questo, difatti, il parametro che fotografa la situazione economica del nucleo familiare.
Sull’Ise hanno una maggiore incidenza i redditi rispetto ai patrimoni, in quanto si calcola applicando la seguente formula:
Isr (redditi) + 20% Isp (patrimoni)
Del patrimonio, sia mobiliare che immobiliare, se ne prende solamente il 20%. Ma in che modo i soldi sul conto corrente contribuiscono al risultato finale? La formula per il calcolo dell’Isp è la seguente:
Patrimonio immobiliare + (Patrimonio mobiliare - Franchigia)
Entro una certa soglia, quindi, i soldi sul conto corrente non hanno alcuna incidenza sull’Isee, visto che non se ne tiene conto. Discorso differente quando invece superano tale soglia, in quanto il differenziale ha lo stesso identico peso del patrimonio immobiliare.
A tal proposito, la franchigia è così calcolata (articolo 5, comma 6, del Dpr n. 159 del 2013):
- 6.000 euro per un componente;
- 8.000 euro per due componenti;
- 10.000 euro per almeno tre componenti.
- +1.000 euro per ogni figlio successivo al secondo.
Prendiamo come esempio una famiglia composta da due genitori e due figli minori. Questa potrà mettere da parte fino a 11.000 euro affinché non vengano considerati nell’Isee.
Cosa succede all’Isee se aumentano i soldi sul conto corrente?
Un aumento dei soldi sul conto corrente determina quindi un incremento del patrimonio mobiliare. Alla luce di quanto detto sopra, non ci sono però conseguenze per l’Isee quando nonostante un incremento tra il 2022 e il 2023 il patrimonio mobiliare resta sotto la franchigia.
Diversamente, quando invece si va sopra tale soglia, il patrimonio mobiliare si somma a quello immobiliare e il 20% del risultato verrà sommato ai redditi, comportando di conseguenza un aumento dell’Ise e, a parità di scala di equivalenza, dell’Isee stesso.
Esempio
Facciamo un esempio per capire di quanto l’Isee aumenta in caso di incremento dei risparmi.
Prendiamo il caso della famiglia Rossi, composta da due componenti e quindi con scala di equivalenza pari a 1,57, che tra il 2022 e il 2023 ha mantenuto invariato il proprio reddito, 20.000 euro l’anno complessivo, così come il patrimonio immobiliare, 30.000 euro. Tuttavia, per effetto di un’eredità, hanno visto accrescere il loro patrimonio mobiliare da 15.000 a 30.000 euro.
L’Isee 2024 è stato così calcolato:
- Isp: 30.000 euro + (15.000 - 8.000) = 37.000
- Isr: 20.000 euro
- Ise: 20.000 + (20% di 37.000) = 27.400 euro
- Isee: 27.400/1,57 = 17.452 euro
L’Isee 2025, invece, sarà pari a:
- Isp: 30.000 + (30.000 - 8.000) = 52.000 euro
- Isr: 20.000 euro
- Ise: 20.000 + (20% di 52.000) = 30.400 euro
- Isee: 30.400/1.57 = 19.363 euro
Di fatto, in questo caso un incremento di 15.000 euro dei propri risparmi comporta un aumento di circa 2.000 euro sull’Isee. Ben più rilevante sarebbe stato l’incremento dell’Isee in caso di aumento del proprio reddito, in quanto - come visto sopra - in tal caso sarebbe stata presa in considerazione il 100% della differenza e non il 20% come invece previsto per i patrimoni.
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