Italia: 10 falsi miti sull’economia del Belpaese

Francesca Caiazzo

9 Luglio 2019 - 12:53

Crescita, investimenti, competitività: tutti i luoghi comuni sull’Italia sfatati a uno a uno.

Italia: 10 falsi miti sull’economia del Belpaese

Non è competitiva e cresce meno degli altri Paesi europei. Parole che sentiamo spesso quando si parla dell’Italia, eppure non si tratta di affermazioni veritiere: sono solo luoghi comuni sul Belpaese

La spiegazione che confuta tali assunti è contenuta in 10 falsi miti sull’economia italiana, un volume tascabile realizzato dalla Fondazione Edison in occasione del ventennale della sua fondazione.

Una iniezione di ottimismo che, partendo dai dati reali, mira a sfatare alcuni dei più diffusi pregiudizi sul nostro Paese.

I 10 falsi miti sull’economia italiana

Il volume si apre con una serie di dati sullo stato di salute dell’economia italiana, sulla crescita e sulla competitività.

Innanzitutto non è vero che l’Italia sia una delle economie più deboli d’Europa perché

“vanta la seconda industria manifatturiera dell’Unione europea, il primo settore agricolo in termini di valore aggiunto e detiene il secondo posto per numero di pernottamenti di turisti stranieri”

si legge nella pubblicazione.

Inoltre, il nostro Paese, rispetto a qualche anno fa, non ha la crescita più bassa: negli ultimi anni non solo il PIL pro capite italiano è cresciuto ad un tasso maggiore di quello dei paesi del G7 ma anche il consumo pro capite delle famiglie è aumentato più rapidamente rispetto a molti altri paesi dell’UE.

Tra le accuse che spesso vengono rivolte all’Italia, poi, c’è quella di non essere competitiva. Anche questa affermazione, secondo la Fondazione Edison, è falsa, in quanto il Belpaese genera il quinto maggior surplus commerciale al mondo per i prodotti manifatturieri ed è il leader o co-leader a livello globale per centinaia di manufatti.

Il volume chiarisce anche un altro punto: l’Italia non è troppo indebitata.

“Considerando in aggregato il debito privato e il debito pubblico, l’Italia è meno indebitata di molti altri paesi avanzati. Il debito delle famiglie è uno dei più bassi a livello globale. Il debito pubblico è molto alto in termini di percentuale del PIL, ma risulta molto più sostenibile se raffrontato con l’elevato avanzo primario pubblico storico precedentemente menzionato nonché con la ricchezza finanziaria netta delle famiglie italiane, che è il doppio del PIL”

è scritto nella pubblicazione.

Le imprese

Tra i 10 falsi miti sull’economia italiana, vanno sfatati anche alcuni che riguardano le imprese. È falso, ad esempio, affermare che non investano in macchinari e mezzi di traporto, settori in cui gli investimenti sono invece cresciuti il doppio rispetto ad altri Paesi come la Germania.

Le nostre aziende inoltre, contrariamente a quanto si crede, riescono a competere con ottimi risultati nell’era della globalizzazione. Basti pensare che le PMI manifatturiere italiane esportano per oltre 170 miliardi di dollari, più di quanto facciano quelle di tutti gli altri paesi dell’OCSE.

E il Made in Italy? Le produzioni italiane sono ormai lontane da quelle dei Paesi emergenti e anzi si sono imposte come leader assolute nel mondo del lusso soprattutto nei settori della moda e dell’enogastronomia. Senza contare gli alti livelli di innovazione e tecnologia che caratterizzano il comparto della meccanica e la farmaceutica.

Un altro luogo comune sull’Italia è legato alle scarse risorse destinate a Ricerca e Sviluppo: in realtà il nostro Paese non solo è primo in Europa per entità di spesa delle imprese in ricerca e sviluppo nel settore tessile, abbigliamento, calzature e mobili ma anche secondo per maggior numero di disegni comunitari depositati presso l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale in UE.

Tasse e disuguaglianze

Ma come vivono gli italiani? Meglio di tanti altri cittadini dell’Unione. Tra i 10 falsi miti sull’economia dell’Italia infatti c’è anche quello che riguarda la disuguaglianza economica e sociale.

Come si legge nel rapporto della Fondazione Edison, “

solo il 38% delle vive in regioni con un PIL pro capite a parità di potere d’acquisto inferiore alla media dell’Unione europea, rispetto al 72% in Francia, al 67% nel Regno Unito e al 64% in Spagna”.

Sì, ma paghiamo troppe tasse. Non è vero: la pressione fiscale in Italia è in linea con la media europea.

Argomenti

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