Sarebbero un’ottantina gli agenti della Russia attualmente in Italia, con il capitano della Marina Walter Biot che avrebbe passato agli ufficiali di Mosca 181 documenti riservati: “Ho agito solo per il bene della mia famiglia”.
Dopo l’arresto del capitano di fregata della Marina Walter Biot, fermato dai Carabinieri del Ros mentre incassava 5.000 euro dopo aver ceduto a un ufficiale russo documenti classificati, starebbero emergendo nuovi particolari di questa spy story che sta irrigidendo i rapporti tra Roma e Mosca.
Viene definito catatonico Biot nella sua cella del carcere di Regina Coeli, tanto che ha preferito non rispondere alle domande durante l’udienza di convalida: prima di dare la sua versione, vuole schiarirsi le idee.
Per l’avvocato che lo difende il suo assistito avrebbe fornito ai russi “informazioni di bassissimo valore che non hanno mai messo a repentaglio, in alcun modo, la sicurezza nazionale”, convinto che presto “tutto verrà ridimensionato”.
L’arresto di Biot sta però accendendo le luci sull’attività di spionaggio della Russia in Italia. Stando a La Repubblica, attualmente sarebbero un’ottantina gli agenti di Mosca operativi nel nostro Paese dislocati tra ambasciata e consolato.
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Biot e i documenti dati alla Russia
“Cercavo solo di fare fronte alle condizioni disastrose della mia famiglia in un momento di grande difficoltà anche a causa delle gravi condizioni di salute di mia figlia”. Questa sarebbe la giustificazione data da Walter Biot, anche se il Gip lo descrive come un “soggetto estremamente pericoloso e professionale nell’agire”.
Il capitano di fregata della Marina è stato incastrato da un video che lo riprende mentre fotografava documenti classificati, con la scheda che poi veniva messa dentro una scatola di medicine destinata ai russi in cambio di denaro.
In totale sarebbero 181 documenti girati agli ufficiali di Mosca, materiale classificato considerato riservatissimo visto che le informazioni riguarderebbero le missioni internazionali e come i nostri militari sono schierati all’estero.
A tradire Walter Biot sono stati i frequenti incontri con l’ufficiale russo Dmitri Ostroukhov, uno dei due agenti di Mosca che adesso sono stati espulsi dall’Italia dopo la scoperta di questa spy story all’ombra del Colosseo.
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