Italia verso lockdown alla francese? Ecco cosa prevede

Fiammetta Rubini

30/10/2020

L’Italia come la Francia? L’ipotesi di un lockdown nazionale con negozi chiusi, stop agli incontri sociali e agli spostamenti (ma scuole aperte) si fa sempre più concreta. Ecco cosa prevede.

Italia verso lockdown alla francese? Ecco cosa prevede

L’Italia verso un lockdown alla francese? Con un nuovo record assoluto di contagi (quasi 27.000) registrati ieri, cresce il timore che il nostro Paese segua la via indicata dai vicini europei Francia e Germania, dove entrano in vigore misure restrittive più aggressive.

Il 4 novembre Giuseppe Conte sarà in Parlamento e si fa sempre più concreta la possibilità che verrà emanato un nuovo DPCM a tema lockdown. Se seguirà il modello francese, anche in Italia avremo un lockdown soft. Ecco cosa prevede nei fatti e cosa aspettarci.

Lockdown francese: cosa prevede

Dal 30 ottobre in Francia entra in vigore un nuovo lockdown nazionale. Le persone possono uscire solo per andare al lavoro (se non possono lavorare da casa), per acquistare beni di prima necessità, per assistenza medica o attività fisica per 1 ora al giorno. Torna l’autodichiarazione da portarsi dietro per giustificare lo spostamento, come previsto durante il lockdown di marzo.

Tutti i negozi, ristoranti, bar ed esercizi non essenziali chiudono, ma scuole e asili nido restano aperti. Vietati gli incontri sociali. Le nuove misure in Francia restano in vigore almeno fino al 1 dicembre.

Restrizioni simili anche in Germania, dove il lockdown leggero voluto dalla Merkel sarà in vigore dal 2 al 30 novembre.

Italia come Francia?

Assodato che l’Europa è ufficialmente nella morsa della seconda ondata di coronavirus e che i sistemi sanitari iniziano a vivere una situazione di difficoltà, in Italia ci sono davvero i presupposti di un lockdown alla francese?

D’altronde il nostro Paese ha attuato nuove restrizioni da lunedì 26 ottobre e gli esperti dicono che occorrono almeno 2 settimane per vederne gli effetti sulla curva epidemica.

Diamo un’occhiata ai dati e ai grafici, per farci un’idea della situazione in Francia a confronto con l’Italia.

Gli ultimi dati ECDC riferiti alla settimana dal 17 al 29 ottobre ci dicono che per quanto riguarda l’Europa, la Francia è il primo paese per numero di nuovi casi, seguita da UK, Russia e Italia.

Negli ultimi 14 giorni l’incidenza del virus in Francia è di 634mila casi su 100mila abitanti, circa il doppio dell’Italia (344mila per 100mila abitanti). Quanto ai decessi, la Francia registra un’incidenza di 3.97 contro 2.54 dell’Italia.

Le possibili misure in arrivo

L’Italia ha un vantaggio di 2 settimane rispetto agli altri Paesi europei, ma il rischio è che potrebbe perderlo presto. La prossima settimana Conte riferirà in Parlamento, ci sarà un nuovo voto ed entro il 10 novembre verrà presa una decisione sul da farsi. A metà novembre anche l’Italia entrerebbe così in una fase di un “lockdown-bis” ma più morbido rispetto a quello di primavera.

Rimarrebbero chiuse le attività e i negozi non essenziali, e per uscire dovremo essere muniti di autocertificazione che dichiari lo spostamento per motivi di lavoro o urgenza. Sarebbe incentivato fortemente lo smart working e potrebbero esserci limiti agli spostamenti tra Regioni per motivi di turismo.

La chiusura delle scuole resta un’incognita: alcune Regioni si stanno già attivando, come la Puglia, altre potrebbero accordarsi nei prossimi giorni. Anche in caso di lockdown, l’intenzione del governo sarebbe quella di lasciare aperti elementari, medie e asili, e di imporre la DAD alle superiori. L’esecutivo lascerebbe però alle singole Regioni la possibilità di imporre ulteriori restrizioni in base all’andamento dei contagi nel proprio territorio.

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