Italia: la crisi Covid ha sconvolto i conti pubblici. I dati Istat sottolineano l’impennata del debito e la contrazione record del PIL.
Italia: conti pubblici ancora sotto esame. I dati Istat offrono un approfondimento ulteriore sul disastro economico del 2020 trainato dalla grave pandemia.
Osservati speciali, ovviamente, PIL e debito, da sempre nel mirino degli analisti nel nostro Paese.
In attesa dell’uscita dalla crisi, tra le spinte riformiste del Recovery Plan e l’avvio in accelerazione dei vaccini, di seguito il bilancio Istat su indebitamento (in impennata) e PIL (in picchiata) dell’Italia nel 2020.
Italia: PIL 2020 giù dell’8,9%
L’Istat afferma: nel 2020 il PIL dell’Italia ha subito una contrazione in volumi pari all’8,9%.
In altri parametri, il Prodotto Interno Lordo ai prezzi di mercato si è attestato a 1.651.595 milioni di euro correnti, e ha evidenziato una diminuzione del 7,8% rispetto al 2019.
Il tonfo è stato straordinario soprattutto per la domanda interna, con consumi finali a -7,8%.
Per quanto riguarda la pressione fiscale, il dato del 2020 è stato del 43,1% in termini di PIL, in aumento rispetto al 42,4% dell’anno precedente.
Il debito/PIL impenna a 155,6%
Il capitolo debito ha mostrato un balzo in avanti spinto soprattutto dalle spese di emergenza legate al Covid.
Nello specifico, il rapporto tra indebitamento e Prodotto Interno Lordo è schizzato a 155,6%, aumentando di ben 20 punti percentuali rispetto al 134,6% del 2019.
Il valore del debito nell’anno pandemico ha raggiunto quota 2.569.258 milioni di euro.
L’indebitamento delle Amministrazioni Pubbliche è arrivato a -9,5% in rapporto al PIL.
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