Il debito pubblico italiano è salito ancora: l’incremento spiegato da Bankitalia
Il debito pubblico italiano è tornato a salire nel mese di maggio e ha registrato un nuovo, impietoso massimo storico.
A confermarlo Bankitalia, nella sua tradizionale pubblicazione “Finanza pubblica: fabbisogno e debito”.
I dati sono stati resi noti proprio mentre in Parlamento Conte ha tentato di chiarire le sue intenzioni in vista del Consiglio UE del 17 e 18 luglio, citando più volte il Recovery Fund ma evitando al contempo riferimenti al MES, Meccanismo Europeo di Stabilità.
Debito pubblico Italia: il dato di maggio
Il debito pubblico italiano si è attestato a quota 2.507,6 miliardi di euro nel mese di maggio. Un dato, questo, che ha purtroppo alzato il velo su un incremento di 40,5 miliardi rispetto ad aprile.
A determinare l’aumento del debito su nuovi massimi storici sono state le seguenti voci:
- fabbisogno del mese: +25 miliardi;
- aumento delle disponibilità liquide del Tesoro: +14,5 miliardi (a 61,4 mld);
- scarti e premi all’emissione e al rimborso, rivalutazione di titoli indicizzati all’inflazione e variazione del tasso di cambio: +1 miliardo.
Analizzando i singoli sottosettori, il Report di Bankitalia ha precisato che mentre il debito delle amministrazioni centrali è salito di 40,6 miliardi, quello delle amministrazioni locali si è contratto di 0,1 miliardi. Da qui l’incremento conseguente di +40,5 mld.
Le entrate tributarie di maggio sono diminuite su base annua del 27,8% a 24,6 miliardi. Una dinamica spiegata dalla sospensione dei versamenti fiscali decisa durante l’emergenza. Nei primi 5 mesi dell’anno invece la flessione tendenziale è risultata più contenuta (-8,2%) e il dato si è attestato a 143,7 miliardi.
A far riflettere comunque sono stati soprattutto i singoli dati sul debito pubblico d’Italia, che hanno purtroppo messo a segno un altro pessimo record storico.
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