La green economy torna sotto la lente della Commissione europea. Spuntano 40 miliardi di euro per il Just Transition Fund.
L’economia verde torna al centro degli interessi concreti dalla Commissione Europea. Nelle proposte per il nuovo Quadro finanziario pluriennale e per il Recovery Plan spuntano 40 miliardi per il Just Transition Fund. Un pacchetto pensato per aiutare le regioni più povere dell’UE a muoversi verso un’economia a emissioni zero, attraverso una progressiva riduzione del consumo di combustibili fossili e il passaggio a tecnologie meno inquinanti in tutti i settori.
Cos’è il Just Transition Mechanism, la svolta green della Commissione UE
Il Just Transition Mechanism finanzierà l’uscita dalla dipendenza dai combustibili fossili nelle regioni europee che più ne dipendono, ma questo tipo di sostegno dovrà essere richiesto dallo Stato, dalla Regione o dall’amministratore locale interessata.
Per accedere ai finanziamenti, gli Stati membri dovranno proporre dei piani di transizione territoriale coerenti con i Piani nazionali per l’energia e il clima per il 2030. Contemporaneamente, il Meccanismo di transizione equa prevede anche una revisione delle norme UE sugli aiuti di Stato, con un allargamento delle maglie per i sussidi pubblici alle imprese che possono essere giustificati con gli obiettivi climatici e della transizione energetica.
Il primo tassello è rappresentato dal Fondo per la transizione equa, che potrà contare su risorse fresche per 7,5 miliardi di euro, che si sommano alla proposta della Commissione per il prossimo bilancio a lungo termine. Per poterne beneficiare gli Stati membri devono individuare i territori ammissibili mediante appositi piani territoriali per una transizione giusta, in accordo con la Commissione.
Gli Stati devono rispettare una serie di obblighi: innanzitutto, impegnarsi a integrare ogni euro versato dal Fondo con contributi dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dal Fondo sociale europeo Plus, nonché con risorse nazionali supplementari. Ciò dovrebbe tradursi in finanziamenti totali dell’ordine di 30-50 miliardi di euro, che mobiliteranno a loro volta ulteriori investimenti.
L’impegno dell’UE per un’economia più green
A febbraio 2020 la Commissione aveva pubblicato un invito, rivolto agli Stati membri, nell’ambito del programma di sostegno alle riforme strutturali per accedere al meccanismo per una transizione giusta. Tutte le richieste presentate dai 18 Stati membri per chiedere assistenza nella preparazione dei rispettivi piani territoriali sono state accolte da Bruxelles a maggio, che fornirà una consulenza su misura, per aiutare le autorità nazionali e regionali a valutare l’impatto sociale, economico e ambientale della transizione e definire il processo di transizione fino al 2030, instaurando un dialogo tra i portatori di interessi, le imprese e la società civile, al fine di raggiungere una visione comune in merito alla gestione della transizione.
La Commissione fornirà agli Stati membri un sostegno mirato per l’elaborazione dei piani territoriali per una transizione giusta. L’esecutivo comunitario ha strutturato le raccomandazioni specifiche per paese in modo da riflettere la nuova realtà socioeconomica della crisi del coronavirus e incoraggiare gli Stati membri ad attuare misure volte, da un alto, a mitigare l’immediato impatto socioeconomico della pandemia di coronavirus e, dall’altro, ripristinare la crescita sostenendo la transizione green e digitale nel mercato unico.
Questo tipo di modello economico è volto a promuovere misure economiche, legislative, tecnologiche e di educazione che perseguono la riduzione del consumo di energia e di risorse naturali, l’abbattimento delle emissioni di gas serra, la riduzione dell’inquinamento, la riduzione e il tendenziale azzeramento di ogni tipo di rifiuto e la promozione di modelli di produzione e consumo sostenibili.
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