Prima di morire Karl Lagerfeld aveva già annunciato che avrebbe lasciato una cospicua eredità alla sua gatta. Ma in Italia è possibile?
C’è anche Choupette, una birmana bianca, nella linea ereditaria di Karl Lagerfeld.
L’amata gatta, oltre ad essere stata viziatissima dallo stilista durante l’arco della loro vita insieme, è ora anche una ragazza ricca, con la sua “piccola fortuna”.
Adulata dal suo padrone, coccolata da due cameriere che si occupano quotidianamente di lei, è stata la musa ispiratrice della linea di moda di Lagerfeld apparendo stilizzata su borse, occhiali, portachiavi e scarpe.
L’amore per questa bellissima micia è cresciuto negli anni, rendendoli inseparabili. Grazie a lei, amava dire il direttore creativo di Chanel: “sono una persona migliore”.
Eredità alla gatta, è possibile?
Lasciare la propria eredità all’animale da compagnia, come Karl Lagerfeld ha fatto con la sua Choupette, è una scelta sempre più diffusa e non solo un vezzo da vip.
Il codice civile - in Italia - non lo consente, anzi stabilisce che, alla morte del proprietario, l’animale domestico diventi parte dell’eredità come un qualunque altro bene mobile: un tavolo, un quadro. Questo perché gli animali non possiedono personalità giuridica.
Perché l’animale d’affezione possa beneficiare della successione, c’è un escamotage; il proprietario dovrà indicare nel testamento un erede diretto: una persona o un’associazione che amministri le somme ereditate soltanto per assicurare il benessere dell’animale.
Il proprietario potrà anche nominare un esecutore testamentario che vigili e controlli affinché le proprie volontà vengano poi rispettate, pena la revoca del lascito.
Un episodio del genere è accaduto a Pavia dove un anziano, morto senza eredi, ha voluto lasciare il denaro ai suoi due cagnolini. I cani sono stati affidati a un vicino, come indicato nel testamento.
A lui sono stati lasciati 20.000 euro da utilizzare per la cura dei due animali. La villetta e i suoi risparmi in banca (quasi un milione di euro) sono andati invece a due associazioni animaliste.
Ma tra i rampolli più ricchi non si annoverano solo cani e gatti. Gigoo ad esempio è una gallina con un patrimonio da 15 milioni di dollari. Apparteneva all’editore inglese Miles Blackwell.
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