Kinder e salmonella, primo caso in Italia?

Chiara Esposito

17/04/2022

Diagnosi di salmonella per un bimbo di 12 anni; aveva mangiato un ovetto Kinder. In attesa di risposte cliniche, gli interrogativi si moltiplicano.

Kinder e salmonella, primo caso in Italia?

Un bambino di 12 anni ha avuto un malore dopo l’ingestione di un ovetto Kinder e anche sua sorella ha affermato di non sentirsi bene. Grazie ai primi esami effettuati in ospedale i medici di Ravenna hanno potuto presentare una diagnosi: si tratta di salmonella. A quel punto la famiglia del bambino ha subito presentato un esposto contro la ditta produttrice, la Ferrero.

Dal canto suo, l’azienda fa sapere che resterà in attesa degli accertamenti delle autorità competenti. Allo stato attuale delle cose non è infatti ancora staro reso noto l’esito degli esami dei Nas per confermare la correlazione tra il cioccolato assunto e la malattia contratta dal piccolo.

Il caso però assume una risonanza tanto ampia perché non sarebbe la prima volta per la Ferrero, già tacciata da forti timori e polemiche sulla salubrità dei suoi prodotti alimentari per vari casi diffusisi nel Nord Europa.

L’episodio di Ravenna e i rischi

La notizia risale alla settimana dell’11 aprile 2022 ed è stata lanciata con dovizia di particolari dal Corriere della Romagna. L’inchiesta giornalistica ha favorito l’apertura del fascicolo dei carabinieri del Nas (nucleo antisofisticazione e sanità) di Bologna che sono intervenuti prontamente per far luce sull’allarmante episodio già segnalato dalla famiglia del bambino tramite la presentazione di un esposto. Della scatola di tre ovetti acquistata un paio di settimane prima in un piccolo supermercato della città ora rimane un solo ovetto, sequestrato e sottoposto ad analisi accurate.

Anche la sorella minore del bimbo infatti, mangiando il secondo ovetto della confezione, ha manifestato sintomi analoghi. Su di lei però non sono state ancora svolte le indagini necessarie a dichiarare la presenza o meno dell’infezione.

Le autorità hanno provveduto a informare la procura competente dell’apertura delle indagini, ufficializzando i sospetti e seguendo la pista della contaminazione alimentare.

L’infezione della salmonella infatti si trasmette per via oro-fecale entrando in contatto con cibi e bevande (es. acqua contaminata) in cui siano presenti le salmonelle. Come normalmente accade anche per il piccolo paziente ravennate i sintomi si sono presentati nell’arco delle 48 ore successive l’ingestione dei batteri causando varie forme di malessere. Questa infezione nello specifico si manifesta attraverso nausea e dolore addominale crampiforme o talvolta con diarrea acquosa, febbre e vomito per un totale di 1-4 giorni di «sfogo».

Il tasso di mortalità per salmonellosi è estremamente basso visto che il rischio è tale solo nei neonati e lattanti, persone anziane o soggetti già debilitati da altre malattie. Questo insomma non è il caso del giovanissimo paziente ma le preoccupazioni sono comunque alte perché nel caso dei bambini questi ultimi possono accusare manifestazioni extra-intestinali come polmonite, endocardite e pielonefrite. Documentati inoltre casi di migrazione del batterio nel circolo ematico con l’insorgere di batteriemia o infezioni a ossa e meningi.

I trascorsi della Ferrero

Il 12enne, sottoposto a cura antibiotica per combattere il batterio, è stato costretto anche ad alcuni giorni di ricovero in ospedale ma sarebbe già stato dimesso. Ancora in corso però l’accertamento sul coinvolgimento della Ferrero.

L’avvocato legale della famiglia, Domenico Serrapica, ha rilasciato una breve dichiarazione pubblica:

«Dopo che i medici hanno diagnosticato la salmonella al bimbo abbiamo provveduto a presentare querela ai carabinieri perchè vengano accertati i fatti. Ora attendiamo l’esito delle analisi che saranno effettuate dai Nas».

In attesa degli esami sul cioccolato anche l’ufficio stampa della Ferrero ha fatto sapere di non avere «ulteriori commenti da fare».

La questione di fondo è infatti legata ai trascorsi della ditta. Nel Nord Europa si sono susseguiti alcuni casi di salmonellosi che hanno portato al ritiro dagli scaffali di diversi prodotti. Questo è avvenuto in molti punti vendita europei. Nei supermercati in questioni erano arrivati dei lotti di ovetti prodotti nello stabilimento di Arlon, città del Belgio. L’unico riscontro nel nostro Paese era stato il richiamo volontario della Ferrero su alcuni lotti di Kinder Schoko-Bons provenienti dallo stesso impianto.

All’epoca l’azienda aveva comunque rassicurato i consumatori attraverso un comunicato. Nel testo la ditta dichiarava di “non aver ricevuto negli ultimi 6 mesi in Italia contatti o reclami per indisposizione a seguito di consumo di prodotti Kinder”.

Alla fine di quelle indagini però la Ferrero ha detto anche che «nessun prodotto analizzato sui mercati coinvolti dal richiamo» era «risultato contaminato da salmonella».

Argomenti

Iscriviti a Money.it