Dopo un’espansione record del Pil continentale nel terzo trimestre, le disposizioni restrittive recentemente introdotte dai Governi rischiano di spingere l’Europa verso un’altra recessione.
Non c’è pace per l’Europa. Dopo un consistente rimbalzo del Pil continentale nel terzo trimestre (+12,7% nell’area Euro) le nuove misure volte al contenimento del coronavirus rischiano di mutare repentinamente lo scenario economico europeo.
La ripresa, che ha rappresentato la maggiore espansione del Pil europeo dal 1995, ha comunque fotografato una contrazione del 4% dell’economia europea rispetto a un anno fa (settembre 2019). Ora, per gli osservatori, c’è all’orizzonte una nuova recessione che rischia di riportare l’economia continentale a quel secondo trimestre appesantito dal primo regime di lockdown.
Doppia recessione per l’economia europea
Nel linguaggio economico viene chiamata “double-dip” ed è una recessione che prevede due picchi negativi intervallati da una breve ripresa. È proprio questa, secondo gli analisti, la situazione in cui si ritrova l’economia europea.
Dopo una profonda recessione nel secondo trimestre dell’anno, infatti, l’area Euro ha registrato una rapida ripresa che, tuttavia, dovrebbe avere vita breve. Sotto la lente il lockdown generalizzato che le economie leader del continente, Germania e Francia, stanno implementando (chiusura delle attività economiche non essenziali per diverse settimane). Attesa anche per l’Italia, dove la maggioranza tratta con le Regioni nuove misure che dovrebbero essere varate entro mercoledì.
La tendenza recessiva che coinvolgerà l’intera area Euro è stata anticipata dalla Francia che, secondo gli analisti, ha già intrapreso la strada verso una nuova recessione (la crescita del Pil durante il terzo trimestre aveva raggiunto quota 18,2%, ben oltre la media europea). Trend confermato da Villeroy de Galhau, governatore della banca centrale francese, che, tuttavia, ha espresso ottimismo sulla possibilità che la nuova recessione sia “meno grave”.
Non mancano tuttavia elementi che potrebbero mitigare l’impatto economico della nuova ondata del coronavirus. In Germania e in Francia, infatti, le scuole e alcune aziende rimarranno aperte e alcuni settori, come quello manifatturiero e delle costruzioni, non dovrebbero subire limitazioni. Inoltre la fase complessiva di stallo dell’economia europea (fallito l’obiettivo di una totale ripresa economica) potrebbe in parte limitare l’impatto sul Pil.
Attesa per le mosse della Bce
Con l’intera economia continentale che procede rapidamente verso una seconda recessione, rimane alta l’attesa per le azioni che la Bce deciderà di intraprendere. Probabile, a questo punto, che il board di Francoforte spinga i Governi ad aumentare la spesa pubblica.
La banca centrale guidata da Christine Lagarde potrebbe prendere ulteriori provvedimenti in occasione del meeting previsto a dicembre, quando le nuove previsioni di inflazione e di crescita offriranno un quadro aggiornato sull’impatto economico della pandemia nel continente.
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