L’UE blocca ancora il Patto di Stabilità: niente vincoli fino al 2022. E poi?

Violetta Silvestri

3 Marzo 2021 - 14:53

UE: il Patto di Stabilità, con i suoi vincoli di bilancio, resterà ancora fermo fino al 2023. Questa la certezza da Bruxelles. Cosa succederà dopo?

L’UE blocca ancora il Patto di Stabilità: niente vincoli fino al 2022. E poi?

Dall’UE un segnale preciso: il Patto di Stabilità resterà congelato ancora, almeno fino al 2022.

Questo l’orientamento da Bruxelles per aiutare i 27 Paesi a rilanciare l’economia, sulla strada della ripresa ma con evidenti e persistenti zone d’ombra.

Nella sua guida sulla politica fiscale per i prossimi mesi, la Commissione Europea ha delineato i parametri per valutare se prolungare una rinuncia ai limiti di spesa dell’UE, segnalando che non li ripristinerà almeno fino al 2023.

Il Patto di Stabilità è nel mirino, comunque, di modifiche: cosa accadrà?

Dall’UE ancora stop al Patto di Stabilità

Lo hanno detto oggi, 3 marzo, il commissario Gentiloni e il vice commissario Dombrovskis: l’Europa si aspetta ancora mesi difficili e reintrodurre ora le rigide regole di bilancio non è conveniente.

I Governi hanno bisogno di spese straordinarie per affrontare le insidie dell’epidemia e dei lockdown su lavoro, servizi, attività commerciali, benessere delle famiglie, consumi.

Per questo, Gentiloni è stato chiaro:

“Un anno dopo, la battaglia contro il Covid-19 non è ancora vinta e dobbiamo assicurarci di non ripetere gli errori di un decennio fa ritirando troppo presto i sostegni. Per il 2022, è chiaro che il sostegno fiscale sarà ancora necessario: meglio sbagliare nel fare troppo piuttosto che troppo poco”

Sebbene non ci sia alcuna decisione ufficiale, la Commissione ha già detto che per ripristinare le regole occorrerebbe che l’economia dell’UE torni ai livelli del 2019, cosa non prevista fino alla metà del prossimo anno.

Anche se si stima che l’Europa raggiungerà i suoi livelli economici pre-pandemia a metà del 2022, la situazione varierà notevolmente tra gli Stati membri, con Spagna e l’Italia che non si vedranno una ripresa così rapida.

In tali casi, ha affermato la Commissione, le regole dovrebbero utilizzare tutta la flessibilità disponibile nel quadro dell’UE per aiutare la ripresa dell’attività economica.

Il Patto di Stabilità fissa il deficit di bilancio a livelli inferiori al 3% e oneri del debito sotto il 60% del PIL. In caso contrario, i Paesi che sforano devono fissare obiettivi annuali per dimostrare che si stanno muovendo nella giusta direzione.

La Commissione si aspetta che queste cifre superino il 6% e il 100% per l’area dell’euro quest’anno.

Cosa succederà dopo la crisi?

Le regole sui vincoli di bilancio dovevano essere riscritte prima dell’inizio della pandemia, poiché venivano violate frequentemente e c’erano poche prove che contribuissero alla stabilità o alla crescita.

I funzionari dicono che i colloqui sulla revisione del quadro riprenderanno probabilmente nella seconda metà di quest’anno.

Quali sono le prospettive? Falchi dell’austerità o colombe della flessibilità? In Europa si dibatterà con severità sull’argomento a partire da maggio 2022.

Intanto, però, lo stesso Dombrovskis ha affermato:

“Siamo, però, di fronte a molta incertezza ed è arrivato il momento di pensare al futuro e dare una riposta coordinata in materia di politica di bilancio”

Si profilano nuove regole per un bilancio sempre più condiviso a livello comunitario.

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