Nuove disposizioni dal Comitato tecnico scientifico: sì allo svolgimento del servizio dei ristoranti all’interno del locale, ma con l’obbligo di mascherina per i clienti.
Il Comitato tecnico scientifico (Cts), nella giornata di oggi, ha approvato il ritorno al chiuso nei locali (ristoranti, pizzerie, bar e pub), ma con indosso la mascherina.
L’obbligo della mascherina al chiuso ha subito scatenato accese polemiche. Nelle ultime indicazioni, in vigore dal 1° giugno, il Cts ha specificato che la mascherina potrà essere tolta “solo quando si mangia e beve”.
Oltre a questa misura restano obbligatorie le regole di distanziamento e il divieto di assembramento previste per le zone gialle e le zone bianche.
Mascherina al chiuso: la decisione del Cts
È di oggi, 28 maggio 2021, la decisione del Comitato tecnico di scientifico dell’obbligo di indossare la mascherina quando si è seduti all’interno di un locale.
Queste decisione rinnova e alimenta la continua polemica sulle mascherine all’aperto e al chiuso. Mentre all’estero si discute la possibile di eliminarla all’aperto, in Italia si è deciso di percorrere una strada totalmente diversa, rendendo più stringenti le regole.
In merito si è espresso, con toni critici, l’infettivologo Matteo Bassetti, il quale ha scritto sul suo profilo Facebook:
La decisione del CTS (Comitato Tecnico Scientifico, n.d.r.) è una proposta imbarazzante e senza alcun fondamento scientifico che genera solo paura e confusione
La notizia può effettivamente creare confusione, più che per il cittadino seduto al tavolo, per il proprietario del locale, che dovrebbe, secondo le norme, controllare l’utilizzo delle mascherine. Immaginare di dover riprendere il cliente per non aver alzato in tempo la mascherina tra un boccone e l’altro “è imbarazzante”, scrivono sotto lo sfogo di Bassetti sui social.
A proposito del nuovo regolamento si è espresso anche Roberto Burioni, virologo e professore di Microbiologia e Virologia. Secondo l’esperto la mascherina potrebbe essere completamente eliminata in seguito al completamento del ciclo di vaccini. Probabilmente, se si scegliesse di proseguire su questa strada, si dovrebbe parlare di “pass per la mascherina”, come con il green pass, per dimostrare a chi di controllo l’avvenuta vaccinazione.
Al netto dei pareri negativi, resta l’indicazione del CTS: la mascherina va messa al ristorante e se all’esterno può essere tolta al tavolo all’interno va mantenuta anche tra una portata e l’altra.
Verso la rimozione completa della mascherina
L’obiettivo dell’Italia è superare la fase di crisi della pandemia e su questo tavolo giocano diversi attori: la campagna vaccinale e la bella stagione, ad esempio, che già l’anno scorso fece segnare i minimi di contagio e morte a causa del Covid-19.
Il tempo delle riaperture è dunque giunto insieme all’estate, periodo nel quale il nostro Paese riesce a segnare quasi sempre un sold out turistico. Dal 1° giugno molte delle attività quotidiane torneranno a svolgersi “normalmente”, anche se con alcune accortezze. Il merito è della continua decrescita dell’incidenza dei contagi in quasi tutto il territorio (12 Regioni sono sotto la soglia di 50 contagiati ogni 100.000 abitanti).
Veniamo alle nuove regole in vigore dal 1° giugno per i ristoranti. I locali dove si consumano bevande e cibo potranno svolgere un normale servizio anche all’interno, ma mantenendo distanziamento ed evitando assembramenti.
Inoltre, come ha ribadito il Comitato tecnico scientifico, si dovrà gestire l’ingresso nella struttura in base alla capienza, con un numero limitato di persone per volta.
In zona bianca la gestione non dovrebbe creare problemi, visto anche lo sblocco del coprifuoco entro le 24; mentre nelle zone gialle si potrebbe verificare, come già accade, il rischio di assembramento, del quale è complice, inevitabilmente, l’orario ridotto di servizio degli stessi ristoranti, bar, pub e pizzerie.
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