Andare a lavorare in Spagna: documenti, procedure e lavori più ricercati

Claudio Garau

17 Novembre 2021 - 18:45

Andare a lavorare in Spagna rappresenta tuttora una opzione degna di essere considerata. Ecco una sintetica guida sui documenti da possedere e su alcuni aspetti burocratici.

Andare a lavorare in Spagna: documenti, procedure e lavori più ricercati

Per gli italiani la Spagna è da molto tempo una delle mete più desiderate, non solo per il turismo o per lo studio, ma anche per il lavoro. D’altronde stiamo parlando di uno dei maggiori centri culturali del continente, che presenta indubbi elementi d’interesse per quanto riguarda le opportunità occupazionali.

Vero è che, rispetto ad altri paesi d’Europa, la penisola iberica è riuscita negli ultimi anni a riemergere dalla crisi economica in modo più programmato e organizzato, concedendo spazio al dinamismo imprenditoriale e optando per riforme mirate a favorire le aziende che assumono nuovi dipendenti.

Tuttavia, è pur vero che il paese - il più colpito nel continente dall’impatto economico della crisi del 2020 generata dalla pandemia - sta facendo ora una certa fatica a uscire dal tunnel della crisi socio-sanitaria. In base a quanto riportato dal Financial Times, l’economia della Spagna è cresciuta solo del 2% nel terzo trimestre di quest’anno, dunque meno di altri paesi, Italia compresa. Di questo passo, il recupero del livello pre-pandemia non si manifesterà prima del 2023, spiegano gli osservatori del mondo dell’economia.

Ciò nonostante, la Spagna conserva il suo fascino e, specie per molti giovani italiani, continua a rappresentare un paese in cui andare a lavorare in modo permanente. Vediamo allora qualche utile dettaglio, indicando quali sono le procedure da seguire e i documenti da possedere per esercitare un’attività lavorativa in terra iberica. Senza dimenticare di dare un’occhiata ai lavori più ricercati da quelle parti. Facciamo chiarezza.

Andare a lavorare in Spagna: il contesto di riferimento

La Spagna è apprezzata dagli italiani, e non solo. Fattori come l’alta qualità della vita e l’equilibrio tra vita professionale e vita privata giocano a favore del territorio iberico e convincono molte persone, ogni anno, a trasferirsi da quelle parti per tentare un’avventura imprenditoriale, oppure per cercare un posto di lavoro alle dipendenze, magari essendo in possesso di un titolo di studio universitario.

A favore della reputazione della Spagna vi è in verità anche il clima di tipo mediterraneo tra i migliori del continente, con lunghe stagioni calde che consentono di godersi molto di più il tempo libero dopo il lavoro e fare nuove conoscenze.

Le principali offerte di lavoro, ad es. quelle per profili specialistici nelle multinazionali, sono rintracciabili nelle grandi città, come Madrid o Barcellona. Ma è altrettanto vero che se l’expat sta cercando un lavoro nell’ambito del turismo/ristorazione, sono tantissime le località costiere o delle isole, che possono offrire delle interessanti opportunità.

Anzi occorre ricordare che recentemente il Governo spagnolo ha varato delle norme ad hoc per rilanciare il turismo e la ristorazione del luogo, dopo i mesi bui dell’accoppiata pandemia-lockdown. E oggi sono attivi sgravi specifici per chi assume.

Da notare che in Spagna gli stipendi sono mediamente meno corposi che in Italia, ma d’altra parte il costo della vita è al di sotto della media europea.

Infatti, affitto, cibo e trasporto costano tutti meno rispetto ad esempio a quanto offerto in Gran Bretagna. La qualità della vita in terra iberica è piuttosto alta, giacché le vacanze sono lunghe più che da noi: sono previsti almeno 30 giorni di ferie all’anno.

Insomma l’appeal della Spagna, nonostante le difficoltà del 2020 e del 2021 legate alla famigerata pandemia, permane. Anzi, non è difficile comprendere perché andare lavorare in Spagna continua a essere l’ambizione di non pochi italiani, specie dei più giovani e di coloro che intendono trovare il lavoro dei loro sogni, dopo gli anni passati a studiare.

Andare a lavorare in Spagna: la burocrazia e i documenti da possedere

Prima di valutare di vivere in modo permanente in Spagna, è sempre preferibile andare in avanscoperta. Ad es. servendosi di un soggiorno medio-breve, oppure dei programmi di studio Erasmus, o ancora del Servizio di Volontariato Europeo. Si tratta di esperienze che consentono di capire se la Spagna è davvero la scelta giusta per se stessi e, nel frattempo, danno la possibilità d’imparare meglio la lingua.

Se è vero che per recarsi come turista in Spagna, è necessario semplicemente un documento di riconoscimento, in ipotesi di trasferimento alcuni documenti si riveleranno obbligatori.

Vero è che i cittadini italiani non hanno bisogno di un effettivo permesso di lavoro per andare a lavorare in Spagna. Tuttavia, come già succede altrove, vi sono alcune pratiche burocratiche da svolgere. Ecco allora, in sintesi, quali sono i principali documenti, obbligatori per lavorare in Spagna. Ricordiamo altresì che è meglio ottenerli quanto prima, onde non rischiare di perdere importanti opportunità lavorative:

  • NIE: Número de Identidad de Extranjero o numero di identificazione del cittadino straniero, che corrisponde in pratica al nostro codice fiscale. Detto numero consente di pagare le tasse e aprire un conto bancario per accreditare lo stipendio. Per conseguirlo è necessaria un’assicurazione sanitaria e almeno una bozza del contratto di lavoro. Quasi superfluo rimarcare che l’iter per ottenere il NIE è una delle cose da fare appena giunti in Spagna. Se ci si chiede come di fatto ottenere il NIE, la risposta è molto semplice. Occorre andare presso la stazione di polizia locale, prendendo un appuntamento ad hoc. Alla stazione occorrerà aver con sé alcuni fondamentali documenti e non dovrà ovviamente mancare il documento di identità attuale (anche il passaporto va bene). Il NIE è essenziale per tantissime cose, come ad es. per la stipula di un contratto di affitto e per comprare una SIM card. Serve inoltre per ottenere il numero di previdenza sociale, che ora vedremo.
  • Numero di previdenza sociale, ossia il cd. número de Seguridad Social, necessario per tutti i cittadini, di area UE o meno. Questo numero è fondamentale perché, tra l’altro, permette al possessore di pagare legalmente le tasse in Spagna e di accumulare i contributi pensionistici. Per conseguire un Número de afiliación a la Seguridad Social, l’interessato dovrà compilare il modulo TA.1 in spagnolo e portarlo all’ufficio locale più vicino del Tesoreria generale della previdenza sociale. Altrimenti, se si lavora alle dipendenze, sarà il datore di lavoro ad occuparsi delle pratiche.
  • Certificato di empadroniamento: si tratta dell’iscrizione all’anagrafe spagnola e rappresenta anch’esso un documento essenziale per vivere e lavorare in Spagna. Esso serve a poter avere l’assicurazione sanitaria e a poter iscrivere i figli a scuola, per esempio. Senza questo documento, inoltre, non è possibile ottenere eventuali rimborsi sulle tasse. Per ottenerlo, occorre presentarsi al Municipio del Comune di residenza con un indirizzo e una prova di domicilio (un’utenza).

Attenzione però: per lavorare in Spagna, è doveroso altresì aprire un conto bancario spagnolo, come residente (con possesso del NIE) o come non residente. L’interessato deve andare in banca munito dei seguenti documenti: ID; prova di indirizzo (ad es. bolletta del gas); prova del reddito (ad es. un contratto di lavoro o busta paga).

Andare a lavorare in Spagna: su quali settori puntare? Ecco qualche consiglio

Prima di mettersi alla ricerca di un lavoro in terra iberica, magari online o tramite qualche agenzia del lavoro locale, l’interessato farà bene a sistemare il proprio CV, qualora non lo avesse già fatto. Essenziale è indicare in esso elementi nuovi come il citato NIE e il numero di cellulare spagnolo.

Se ci si chiede in quali luoghi andare a lavorare in Spagna, davvero tante sono le alternative. Ci sono città come Barcellona e Madrid che offrono opportunità specie ai laureati, e luoghi come Ibiza, Formentera e le Isole Baleari, che saranno ambiti da chi intende inserirsi nell’ambito del turismo e ristorazione.

In sintesi, i settori più in voga al momento ed in grado di offrire interessanti opportunità sono i seguenti:

  • turismo e ristorazione (cuochi, camerieri, guide turistiche ecc.);
  • IT e industrie della biotecnologia (ingegneri, programmatori ecc.);
  • insegnamento;
  • attività di freelancing (traduttori, designer ecc.);
  • au-pair;
  • reclutatori per aziende internazionali.

Insomma, come si può agevolmente notare, le opportunità non mancano, sia per i laureati, sia per coloro che hanno una formazione scolastica. La Spagna rappresenta tuttora un territorio in grado di offrire interessanti offerte di lavoro anche a chi proviene dal nostro paese.

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