Legge di Stabilità 2016: fine bonus assunzioni, che succede ora?

Sara Catalini

01/09/2016

Il Governo Renzi ha detto ufficialmente addio al bonus assunzioni introdotto con la legge di Stabilità 2015: che succede ora?

Legge di Stabilità 2016: fine bonus assunzioni, che succede ora?

Legge di Stabilità 2016: fine bonus assunzioni, che succede ora?

Il bonus assunzioni costituisce un’agevolazione e uno sgravo contributivo per i datori di lavoro che assumono personale a tempo indeterminato.

Introdotto con la legge di Stabilità 2015, il bonus assunzioni aveva segnato una sorta di rivoluzione e si prevedeva che avrebbe incrementato le assunzioni a tempo indeterminato a vantaggio di lavoratori e datori di lavoro.

Inoltre la legge di Stabilità 2016 aveva prorogato gli sgravi contributivi in favore dei datori di lavoro che effettuavano nuove assunzioni con contratto a tempo indeterminato dal 1° gennaio al 31 dicembre 2016, ma i benefici non sono bastati.

Ora il Governo Renzi ha dichiarato la fine dei bonus assunzioni dopo che gli ultimi dati Istat hanno sancito un lieve calo della disoccupazione, una notizia che lascia comunque un margine limitato di miglioramento.

Per questo Renzi e i suoi, vedendo l’impennata di contratti a breve termine e un insolito ritorno dei voucher, si sono decisi a fermare gli incentivi sulle assunzioni e a dare una svolta al mercato del lavoro puntando sulla produttività, su nuovi contratti aziendali e sgravi per il Sud Italia.

Quindi diciamo addio bonus assunzioni 2016, ma che cosa succede ora? In sostanza il Governo punta su una strategia che agisce in due tempi diversi: prima rafforzerà la detassazione sui premi aziendali di produttività, poi punterà sulla riforma dei contratti se Confindustria non giungerà ad un accordo con i sindacati.

In tutto questo non verrà in alcun modo modificato il contratto nazionale né quello territoriale, ma si lavorerà a livello aziendale, con lo stanziamento di risorse pubbliche pari a quasi un miliardo l’anno.

Vediamo ora nel dettaglio cosa è previsto con la cancellazione del bonus assunzioni e cosa dobbiamo aspettarci.

Legge di Stabilità 2016, fine bonus assunzioni: detassazione premi produttività

La Legge di Stabilità 2016 ha riproposto per quest’anno la detassazione dei premi di produttività mettendo a disposizione delle aziende per tutto l’anno 2016 la somma totale di 344,7 milioni di euro.

Ora con la fine del bonus assunzioni la decisione è quella di rafforzare la detassazione dei premi di produzione nel triennio 2017-19 - portando da 2.500 a 3.500 euro la soglia di reddito tassato al 10% e da 50 a 70 mila i redditi coinvolti, dunque anche una parte dei dirigenti.

Il costo dell’operazione si aggira attorno a 137 milioni il primo anno, 309 nel secondo, 301 nel terzo.

Legge di Stabilità 2016, fine bonus assunzioni: nuovi contratti aziendali

Gli interventi contrattuali agiranno a livello aziendale: si punta a depotenziare nei fatti il contratto nazionale dei lavoratori spostando i benefici sul contratto in azienda.

In questo modo il Governo è convinto che le aziende pagheranno meno tasse, mentre i lavoratori guadagneranno di più, ovviamente Lavoro, si forzerà la riforma della contrattazione se sindacati e Confindustria non chiuderanno la trattativa in merito alla detassazione dei premi di produttività.

Non si escludono altri interventi, come ad esempio maggiore partecipazione dei lavoratori alla governance aziendale.

Legge di Stabilità 2016, fine bonus assunzioni: sgravi fiscali per il Sud Italia

Il Governo Renzi ha anche pensato alle aree di crisi più colpite dalla disoccupazione. Al Sud Italia ci sono più di 30 mila lavoratori che rischiano di restare senza ammortizzatori sociali, per questo si pensa di attuare nuove politiche di ricollocazione e di introdurre altri sussidi di disoccupazione.

Al Sud i bonus assunzioni sono confermati, ma solo per le categorie deboli come i giovani, le donne e i disabili e sono finanziati con i fondi europei.

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